Schede tematiche

I quartieri di Innovazione Sociale

Spazi di crescita per bambini e adolescenti

Un ragazzo salta in aria con il suo skateboard all'interno dello skate park di Ostia
credits:

Francesco Alesi per Save the Children

I territori come opportunità di crescita per i bambini

In Italia esistono numerose aree periferiche che presentano difficoltà socioeconomiche, educative e culturali, in cui fattori di rischio per la crescita di bambine, bambini e adolescenti sono particolarmente diffusi ed accentuati. Save the Children ha avviato il programma Qui, un Quartiere per Crescere per migliorare sensibilmente il contesto di vita dei minori che vivono nei quartieri periferici, coinvolgendo i bambini e gli adolescenti e le comunità locali nei processi di trasformazione. Il programma mette al centro la promozione dei loro diritti intervenendo nei diversi ambiti della vita, tra cui l’istruzione, la salute, l’ambiente e la lotta alle povertà.

“Qui, un Quartiere per crescere”

Il programma Qui, un Quartiere per crescere ha l’obiettivo di trasformare cinque quartieri, rendendoli luoghi dove siano garantite opportunità di crescita per tutti i bambini e gli adolescenti che li abitano. I territori - Ostia Ponente a Roma, Zen 2 a Palermo, Pianura a Napoli, Macrolotto Zero a Prato e Porta Palazzo-Aurora a Torino - sono luoghi che affrontano difficoltà legate all’esclusione sociale ma dove allo stesso tempo è possibile pensare un piano di rilancio e trasformazione. Attraverso un approccio place-based, il programma intende, in collaborazione con i diversi stakeholder, rispondere alle specifiche esigenze di ciascun territorio, coinvolgendo attivamente le bambine, i bambini e gli adolescenti per ridisegnare i loro contesti di vita. A tal fine in ogni quartiere è stato promosso un piano di sviluppo per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che stabilisce obiettivi a lungo e medio termine.

Piani di Sviluppo Territoriali per una costruzione partecipata del cambiamento

Save the Children Italia lavora per abilitare e stimolare gli interventi nei quartieri di intervento, in partenariato con diversi attori pubblici e privati presenti sul territorio. In ciascun quartiere di intervento è stata realizzata un’analisi approfondita sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso la consultazione di numerosi stakeholders. In questo processo è risultato fondamentale raccogliere idee, prospettive e risorse da diversi attori, tra cui associazioni del territorio, istituzioni, comunità locali.

Inoltre, nei quartieri sono stati definiti dei Piani di Sviluppo Territoriali per l’infanzia e l’adolescenza, attraverso un approccio di co-creazione in modo da rendere i diversi attori del territorio protagonisti del cambiamento. È stata creata la piattaforma Qui un Quartiere per Crescere con la finalità di informare gli abitanti del quartiere, le associazioni locali e altri soggetti sugli sviluppi del programma e di permettere loro di aderire al Piano di Sviluppo.

La Petizione periferie Italia

Save the Children ha lanciato una petizione per assicurare ai bambini che vivono nelle periferie urbane educazione di qualità, attività sportive, spazi sicuri per crescere e far fiorire i propri talenti. La Petizione periferie Italia ha l’obiettivo di richiedere l’apertura delle scuole tutto il giorno e di palestre e biblioteche in tutte le periferie. Ad oggi la petizione è stata firmata da più di 30.000 persone.

L’Innovazione a Ostia

Save the Children Italia ha avviato il programma Qui, un Quartiere per Crescere nel quartiere di Ostia Ponente. L’Organizzazione è presente L’Innovazione a Ostia sul territorio dal 2019 con il Punto Luce delle Arti, un centro ad alta densità educativa per bambini e adolescenti. Il quartiere è il primo luogo d'intervento del programma, che ha elaborato un piano territoriale di sviluppo per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza insieme a diversi attori del territorio.

È stata creata un’alleanza tra gli stakeholders e un comitato permanente dei ragazzi per guidare l'attuazione del piano. Save the Children ha, inoltre, messo a disposizione della comunità spazi come Spazio Futuro, dedicato alla promozione dei talenti degli adolescenti e alla loro crescita personale e professionale; l’Hub di Innovazione Sociale, punto di riferimento locale; e l’Emporio Aladino, dove le famiglie in condizioni di svantaggio possono accedere gratuitamente a beni per la prima infanzia (0-6 anni) e beni educativi per la scuola e il tempo libero (6-16 anni). I familiari e i loro figli vengono inviati all’Emporio dai servizi sociali, pediatri, medici di famiglia e dalla scuola. Qui lo Sportello di Segretariato Sociale Sportello Smart effettua una valutazione della situazione del nucleo familiare e verifica il possesso dei requisiti necessari per usufruire dei beni dell’Emporio.

Spazio Futuro offre a noi ragazzi l’opportunità di scoprire i luoghi in cui viviamo, gli aspetti positivi e negativi del quartiere, cercando di migliorarli insieme.

Sara

I principali numeri

partner coinvolti 120
Quartieri di innovazione 5
  • Ostia Ponente a Roma
  • Zen 2 a Palermo
  • Pianura a Napoli
  • Macrolotto Zero a Prato
  • Porta Palazzo-Aurora a Torino
  • Torino
  • Prato
  • Roma
  • Napoli
  • Palermo

Educazione e didattica digitale

Sfide e opportunità per una scuola che cambia

Una operatrice guida quattro ragazzi nel fare esperienza al computer all'interno di una scuola che fa parte del progetto Connessioni Digitali
credits: Francesco Alesi per Save the Children

La povertà educativa digitale in Italia

Nel 2021 Save the Children ha lanciato il primo studio sulla povertà educativa digitale, definita come privazione delle opportunità per apprendere, ma anche sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni, attraverso l’utilizzo responsabile, critico e creativo degli strumenti digitali.

Come ci ricorda l’Atlante Tempi Digitali (Save the Children, 2023), in Italia il 78,3% di bambini tra gli 11 e i 13 anni utilizza internet tutti i giorni, ciò nonostante, la quota di giovanissimi con scarse o nessuna competenza è del 42%, contro una media europea del 31%. Sebbene la transizione digitale nella scuola italiana stia accelerando, i divari sono ancora ampi come, ad esempio, le forti disuguaglianze rispetto alle dotazioni tecnologiche e alla preparazione del corpo docente.

Accesso, competenza e attivazione come basi per una piena cittadinanza digitale

Grazie ai progetti Connessioni Digitali (2021 - 2024), Dig4Future (2021 - 2023), Generazioni Connesse (dal 2013) e UndeRadio (dal 2011), Save the Children coinvolge studenti e studentesse in percorsi didattici dedicati allo sviluppo delle competenze digitali, ponendo particolare attenzione al protagonismo civico digitale. I docenti sono coinvolti in percorsi di formazione e tutoraggio e, all’interno di numerose scuole, sono state allestite le newsroom, ovvero aule-ambienti di apprendimento tecnologiche e multidisciplinari.

Grazie alla collaborazione con partenariati scientifici e istituzionali, si è potuto sviluppare un modello nazionale per la certificazione delle competenze digitali, oltre che promuovere l’implementazione della e-policy, un documento strategico che definisce la cornice programmatica entro cui la scuola promuove la sicurezza e l’utilizzo consapevole e critico della rete.

Save the Children pioniera nell’educazione all’intelligenza artificiale

Il 28 novembre 2023 Save the Children ha curato l’evento Educazione e intelligenza artificiale: sfide e opportunità per una scuola che cambia, evidenziando come sia necessario il protagonismo della scuola nel traghettare e supportare la rivoluzione digitale, facendosi portavoce dei bisogni e del punto di vista di studenti e studentesse.

Il tema è stato affrontato grazie ad esperti del mondo della scuola, delle istituzioni e delle imprese edutech, facendo emergere sia le nuove prospettive didattiche per i docenti che la necessità di interloquire attivamente con chi progetta gli strumenti di intelligenza artificiale per garantirne una funzione etica e attenta ai diritti.

La scuola può, quindi, progettare spazi sicuri di apprendimento in cui gruppi di studenti in relazione con i docenti possano interrogare, conoscere, trasformare gli strumenti di intelligenza artificiale che non dev’essere concepita come distante ma, al contrario, come parte della quotidianità e per questo motivo rivendicata come risorsa da conoscere in ottica intergenerazionale e interdisciplinare. Per farlo, la scuola non dev’essere lasciata da sola ma deve agire in alleanza con le migliori risorse del territorio, in una rete di co-progettazione multiprofessionale e integrata.

Hackathon UndeRadio: un podcast per dar voce alle nostre idee

A novembre 2023 il gruppo interclasse del Liceo Tacito di Roma, che ha partecipato al progetto UndeRadio durante l’anno scolastico 2022 - 23, ha accolto a scuola un gruppo di colleghi e colleghe di Save the Children da tutta Europa. Durante l’incontro, i partecipanti, accompagnati dalla Dirigente Scolastica e dalla professoressa referente di progetto, hanno presentato con entusiasmo e professionalità ai colleghi di Save the Children il loro percorso nel progetto UndeRadio, mostrando con orgoglio i risultati raggiunti.

La radio ha un forte impatto sulle competenze digitali dei ragazzi e delle ragazze, all’inizio sono molto incuriositi da questo media che conoscono poco, poi si appassionano e sperimentano soprattutto il podcast. Oltre al lavoro di progettazione della trasmissione, credo sia affascinante anche la possibilità di riascoltarsi e farsi ascoltare.

L., docente UndeRadio

I principali numeri

Studenti coinvolti 9.354
Docenti formati 1.237
Scuole direttamente coinvolte 202
Newsroom realizzate 80
nuove e-policy promosse (comprende anche il progetto Generazioni Connesse) 1.009

Dati riferiti ai progetti Connessioni Digitali, Dig4Future e UndeRadio realizzati nel 2023

Le doti educative

Strumento di contrasto alla povertà educativa e materiale e sostegno al welfare locale

Bambine e bambini intorno ad un tavolo collaborano ad una attività ricreativa all'interno di una grande e luminosa sala del Punto Luce de L'Aquila. Dal soffitto pendono delle enormi creazioni di carta realizzate dai ragazzi del Punto Luce.
credits: Francesco Alesi per Save the Children

Contrastare la povertà educativa

Nel 2014, per contrastare la povertà educativa, Save the Children ha avviato la campagna nazionale Illuminiamo il Futuro grazie alla quale sono nati i Punti Luce, presidi “ad alta intensità educativa” situati in contesti carenti di servizi per l’infanzia con l’obiettivo di favorire l’accesso di bambini, bambine e adolescenti a programmi educativi di qualità. Oggi sono attivi 26 Punti Luce, in 20 città italiane e 15 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli­-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto. Nei Punti Luce vengono erogate, in favore di bambini e adolescenti in condizioni certificate di vulnerabilità socio­economica, le doti educative, piani individuali di supporto che si sostanziano nella fornitura di beni e servizi volti a sostenere il percorso educativo del singolo valorizzando le proprie passioni e attitudini.

Le doti educative, una buona pratica che fa scuola

Le doti educative si possono concretizzare in tre tipologie: “diritto allo studio”, per garantire i beni essenziali al proseguimento degli studi, (testi e kit scolastici); “conoscere e sperimentare”, per dare la possibilità di sviluppare talenti e passioni (corsi sportivi o artistici); “aprire i propri orizzonti”, per permettere di conoscere altre realtà (campi estivi o viaggi studio). A partire dal 2020, grazie al progetto DOTi - Diritti ed Opportunità per Tutte e Tutti sostenuto con i fondi 8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, le doti educative sono state destinate anche a bambini, bambine e adolescenti segnalati da enti esterni al Punto Luce (scuole, servizi sociali e enti del terzo settore). Le doti di comunità hanno consentito di raggiungere situazioni estreme che altrimenti non avrebbero ricevuto risposta, rafforzando la comunità educante. Il progetto è stato affiancato da una valutazione d’impatto che ha evidenziato come le doti educative abbiano un effetto positivo, riconoscendo cambiamenti stabili in coloro che ne usufruiscono, benefici tangibili per le famiglie coinvolte, e una ricaduta positiva in termini di rafforzamento delle reti territoriali.

Le doti educative sono diventate nel corso degli anni una “buona pratica”, in alcuni casi estesa e adottata direttamente dagli enti istituzionali che hanno fatto proprio lo strumento. È il caso del comune di Potenza che ha inserito le doti nel proprio Piano di Zona 2023­ - 2024 come strumento di contrasto alla povertà educativa, o dell’Aquila dove l’USSM, Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni, ha sostenuto direttamente alcuni interventi. A Udine sì è creata una forte sinergia con gli Assistenti Sociali del Friuli Centrale che ha permesso di estendere la metodologia delle doti oltre il territorio cittadino. Infine, la Regione Puglia ha inserito le doti educative di comunità nel nuovo provvedimento sul reddito di dignità.

La scrittura, che passione!

Andrea è un ragazzo di 18 anni che vive a Poggio Picenze, un piccolo paesino in provincia dell’Aquila che offre poche opportunità educative e culturali. È il 2022 quando Andrea incontra gli operatori del Punto Luce dell’Aquila dove gli viene data la possibilità di partecipare a un progetto in cui ragazzi e ragazze possono vestire i panni di registi, fotografi, disegnatori. Attraverso questo percorso creativo che ha previsto anche un contest, Andrea mostra grandi abilità creative presentando tre opere: un dipinto, una sceneggiatura teatrale e un racconto, cosa, quest'ultima, che gli permette di dare voce alla sua forte passione per la scrittura. Per questo, gli operatori del Punto Luce pensano di proporgli una dote educativa per poter seguire un ciclo di lezioni di scrittura creativa. “Quando ero piccolo leggevo Topolino e Geronimo Stilton, poi crescendo ho cominciato ad apprezzare Italo Calvino, per approdare infine a Bukowski una volta diventato più grande”, dice Andrea che ha finalmente esaudito il suo sogno di scrivere e cimentarsi nei racconti. “Scrivere sviluppa una certa modalità di pensiero più articolata e più creativa. È stato un percorso molto bello, che mi ha dato gli strumenti per imparare ad esprimere meglio me stesso”.

La scrittura è un modo che ho di esprimere me stesso.

Andrea

I principali numeri

Doti educative attivate sull’intero territorio nazionale (dal 2014 ad oggi) 5.963

di cui circa:

  • 2000 sostenute grazie ai fondi 8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
  • 800 doti di comunità
doti educative erogate (nel 2023) 905

di cui circa:

  • 250 doti di comunità

La rete di 26 Punti Luce di Save the Children

  • Genova
  • Torino
  • Milano
  • Udine
  • Marghera - Venezia - Mestre
  • Prato
  • Ancona
  • L'Aquila
  • Bari
  • Brindisi
  • San Luca
  • Platì
  • Catania
  • Palermo
  • Scalea
  • Potenza
  • Napoli
  • Roma
  • Ostia
  • Sassari

Le doti di protezione

Inclusione sociale e contrasto alla violenza, tratta e sfruttamento
Una donna abbraccia due bambini, ritratti tutti di spalle
credits: Save the Children

Violenza e Tratta: quanto sono diffuse in Italia?

La violenza, la tratta e lo sfruttamento contro le donne e i minori costituiscono violazioni dei diritti umani, ponendo le persone in una condizione di isolamento e marginalità.

Quando le misure di protezione non sono efficaci, la violenza può sfociare nel femminicidio. L’omicidio di un genitore da parte dell’altro rappresenta un’esperienza traumatica complessa in cui al dolore per la perdita si aggiungono difficoltà di natura materiale, emotiva, sociale e giudiziaria.

Nel 2023 sono state uccise 120 donne, 97 delle quali in ambito familiare-affettivo, 63 delle quali da partner o ex partner (Elaborato del 2024 del Servizio Analisi Criminale).
Allo stato attuale non sono disponibili dati ufficiali sul numero di orfani che perdono la madre a seguito di femminicidio ma secondo le stime sono oltre 200 in un anno. E sono stati oltre 5.000 i minori conviventi coinvolti in episodi di violenza sulle donne e censiti negli interventi effettuati per “presunte violenze domestiche e/o di genere” (Elaborazione di Save the Children effettuata nell’ambito di una collaborazione sperimentale con il Servizio Analisi Criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sui dati inseriti nell’applicazione SCUDO relativi alle richieste di aiuto e intervento ricevute dalle Forze di Polizia).
Il 32,4% dei bambini e delle bambine presi in carico dai servizi sociali assistono alla violenza sulle loro madri, percentuale che configura la “violenza assistita” come la seconda forma di maltrattamento nei confronti dei minorenni in Italia, dopo quella relativa alle patologie da mancanza di cure adeguate (Indagine Nazionale sul maltrattamento di bambini e adolescenti in Italia realizzata nel 2021 da Terre des Hommes e CISMAI - Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia per l’Autorità Garante dell’Infanzia e Adolescenza).
Inoltre, nelle richieste di intervento giunte alle Forze di Polizia, sono oltre 2.100 quelle per episodi di presunta violenza subiti direttamente dai minori. Per quanto riguarda la tratta di esseri umani, nel 2023 sono state valutate 2.538 persone come possibili vittime di tratta. Di queste, 1.539 di genere femminile e circa un terzo provenienti dalla Nigeria, 133 minori. In più del 25% dei casi la vittima era destinata allo sfruttamento di natura sessuale (Numero Verde antitratta).

Modifiche normative a favore degli orfani di femminicidio

Nell’ambito del progetto RE.S.P.I.R.O, Save the Children ha promosso l’approvazione di modifiche normative per facilitare l’accesso, da parte degli orfani di femminicidio, al Fondo per le vittime di crimini violenti che prevede supporti economici a sostegno delle famiglie affidatarie, borse di studio, programmi di ingresso nel mondo del lavoro e supporto medico psicologico. Le modifiche dispongono che gli orfani accedano al Fondo senza dover prima obbligatoriamente agire in giudizio nei confronti del femminicida, che spesso è il padre. Inoltre, è passato da 60 a 120 giorni il limite temporale per presentare la richiesta di accesso al Fondo ed è stata resa possibile la riapertura dei termini per la presentazione delle istanze di quanti non vi avessero adempiuto nei tempi previsti dalla legge.

Le doti di protezione, un sostegno concreto per donne e bambini

Le doti di protezione sostengono il percorso di reintegrazione dei minori e delle loro madri e sono uno strumento concreto di investimento nel futuro di donne e bambini. Personalizzate sulle loro specifiche necessità e bisogni, mirano ad accompagnare efficacemente il percorso di resilienza in risposta al trauma subito.

Possono essere doti di cura, psicoeducative, ludico- ricreative, di supporto psicologico, sulla genitorialità, formative e di autonomia. Le doti di cura servono a garantire migliori standard di vita, prevenendo ulteriori possibili abusi sui minori. Le doti psicoeducative promuovono la resilienza dei bambini e delle mamme e supportano il benessere di donne e minori sopravvissuti (ad es. laboratori sulle emozioni, logopedia, musico/arteterapia, psicoterapia). Le doti formative e ludico-ricreative sono finalizzate alla promozione e al rafforzamento dei talenti, degli interessi e delle potenzialità di ogni bambino, dall’accompagnamento nel percorso scolastico all’inserimento sociale in un contesto di gioco (ad es. corsi di lingua, doposcuola, ripetizioni, partecipazione a viaggi, iscrizioni a corsi sportivi o di musica, centri estivi).

Le doti di protezione prevedono, inoltre, formazione e inserimento lavorativo per le mamme, beni materiali e supporto per la conciliazione vita­lavoro a sostegno del processo di empowerment e reinserimento sociale del nucleo familiare.

Liberi dall’Invisibilità Centri Orizzonti a Colori

Liberi dall’invisibilità è il progetto di Save the Children che ha lo scopo di ripristinare il rispetto dei diritti dei minori e promuovere un contesto di crescita sano. Il progetto viene attuato in una zona della provincia di Ragusa denominata “Fascia trasformata”, caratterizzata da disagio, marginalità, isolamento e sfruttamento di minori e interi nuclei familiari.

Nel 2022 sono stati creati due centri Orizzonti a Colori a Marina di Acate. Uno dedicato a ragazze e ragazzi dai 6 ai 21 anni che propone attività socioeducative, artistiche, culturali, di orientamento, iscrizione e supporto scolastici e di empowerment; l’altro dedicato ai genitori e bambini, soprattutto da 0 a 6 anni di età, che propone attività ludico-ricreative, consulenza legale e amministrativa, orientamento pediatrico, case management, empowerment delle madri, accompagnamento all’emersione dallo sfruttamento e altre forme di abuso.

Nel 2023 sono state raggiunte 1.120 persone di cui il 43% minori.

Dalla “Fascia trasformata” del Ragusano verso un nuovo futuro

Aycha (nome di invenzione per proteggere l’identità della persona) è una ragazza di origini tunisine di 21 anni, è cresciuta con i suoi genitori, due fratelli e una sorella in un casolare tra le serre della “Fascia trasformata” del Ragusano, un insediamento di coltivazioni in serra estese su una striscia di terra lunga circa 80 Km. Ama la scuola e desidera realizzarsi e rendersi autonoma ma sin da piccola, come tutti i giovani che abitano nella “Fascia trasformata”, ha dovuto confrontarsi con il duro lavoro in serra e con l’isolamento e i limiti che la mancanza di servizi e trasporti impone a chiunque viva in quel lembo di fascia costiera, sorto per soddisfare i bisogni della produzione agricola. “Nella zona dove vivo io c’è solamente l’agricoltura, le serre e basta. Altro non c’è, siamo isolati e non esistono mezzi di trasporto pubblico. Ho avuto delle difficoltà grandissime per spostarmi da dove vivo per andare a scuola”. Aycha è consapevole di vivere una condizione di disagio e ne soffre moltissimo, ma è determinata e non si arrende alla condizione imposta dal territorio in cui è nata. Si è diplomata con successo lo scorso anno e tramite il progetto “Liberi dall’invisibilità” ha potuto sostenere un colloquio di lavoro a Roma per un prestigioso marchio internazionale, per il quale attualmente lavora. Un’esperienza che le ha permesso di accrescere la sua autostima e di acquisire consapevolezza delle sue capacità.

Spero che tutti gli altri ragazzi non passeranno tutto quello che ho passato io, spero che qua cambierà. Da grande voglio essere una persona autonoma.

Aycha

I principali numeri

doti di protezione attivate nel 2023 per mamme e bambini raggiunti dai nostri progetti 1.457

di cui:

  • 1112 nell'area di lotta allo sfruttamento minorile e alla tratta
  • 345 nell'area di contrasto alla violenza

Protezione e inclusione dei minori stranieri in Italia

Dalla prima accoglienza all’inclusione, i percorsi dei minori stranieri in Italia
Un ragazzo con uno zaino rosso sulle spalle guarda verso la stazione centrale di Milano
credits: Danilo Balducci per Save the Children

In frontiera e nelle città, il nostro lavoro con i minori stranieri

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2023 sono sbarcati in Italia 157.651 migranti, in un trend che ha visto più che raddoppiati i numeri negli ultimi tre anni. Di questi, 17.800 erano minori stranieri non accompagnati, ovvero arrivati soli, senza familiari o figure di riferimento legalmente responsabili per loro.

Accompagnare questi minori in percorsi di inclusione significa per Save the Children seguirli dalle primissime ore del loro arrivo in Italia fino al difficile momento della transizione all’età adulta e all’inserimento nel tessuto sociale.

Dal 2008 Save the Children interviene nelle principali aree di frontiera e di sbarco con staff specializzato. Nel 2023 è stato garantito un presidio nelle principali aree di arrivo via mare e accoglienza in Sicilia (Catania, Agrigento e isola di Lampedusa) e in Calabria. È stata inoltre garantita la presenza al Nord, sia a Ventimiglia, vicino alla frontiera francese, sia a Trieste presso il valico di Fernetti, lungo la cosiddetta rotta balcanica nella quale siamo presenti con attività di programma in Bosnia Erzegovina e Serbia.

Con il lavoro in frontiera forniamo immediata assistenza e supporto ai minori migranti soli e ai nuclei familiari con bambini in arrivo in Italia. Dal 2020, parte di questo intervento viene realizzato in partenariato con il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF).

Contemporaneamente all'intervento presso le frontiere, Save the Children gestisce il programma CivicoZero attraverso 4 centri diurni in 4 città Italiane: Roma (progetto realizzato in partenariato con la Cooperativa Sociale CivicoZero Roma onlus), Milano, Torino (progetto realizzato in partneriato con la Città di Torino e con la Cooperativa Atypica) e Catania.

Il Programma Civico Zero mira a garantire protezione da situazioni di marginalità e dai rischi di sfruttamento ed abuso e a facilitare l’inclusione dei minori stranieri non accompagnati promuovendo emancipazione e autonomia.

In frontiera e nelle città, il nostro lavoro con i minori stranieri

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2023 sono sbarcati in Italia 157.651 migranti, in un trend che ha visto più che raddoppiati i numeri negli ultimi tre anni. Di questi, 17.800 erano minori stranieri non accompagnati, ovvero arrivati soli, senza familiari o figure di riferimento legalmente responsabili per loro.

Accompagnare questi minori in percorsi di inclusione significa per Save the Children seguirli dalle primissime ore del loro arrivo in Italia fino al difficile momento della transizione all’età adulta e all’inserimento nel tessuto sociale.

Dal 2008 Save the Children interviene nelle principali aree di frontiera e di sbarco con staff specializzato. Nel 2023 è stato garantito un presidio nelle principali aree di arrivo via mare e accoglienza in Sicilia (Catania, Agrigento e isola di Lampedusa) e in Calabria. È stata inoltre garantita la presenza al Nord, sia a Ventimiglia, vicino alla frontiera francese, sia a Trieste presso il valico di Fernetti, lungo la cosiddetta rotta balcanica nella quale siamo presenti con attività di programma in Bosnia Erzegovina e Serbia.

Con il lavoro in frontiera forniamo immediata assistenza e supporto ai minori migranti soli e ai nuclei familiari con bambini in arrivo in Italia. Dal 2020, parte di questo intervento viene realizzato in partenariato con il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF).

Contemporaneamente all'intervento presso le frontiere, Save the Children gestisce il programma CivicoZero attraverso 4 centri diurni in 4 città Italiane: Roma (progetto realizzato in partenariato con la Cooperativa Sociale CivicoZero Roma onlus), Milano, Torino (progetto realizzato in partneriato con la Città di Torino e con la Cooperativa Atypica) e Catania.

Il Programma Civico Zero mira a garantire protezione da situazioni di marginalità e dai rischi di sfruttamento ed abuso e a facilitare l’inclusione dei minori stranieri non accompagnati promuovendo emancipazione e autonomia.

Attività integrate per supportare i minori migranti

Nell’ambito della partnership con UNICEF, a partire dal 2022, abbiamo avviato un intervento pilota nel centro CivicoZero di Catania che prevede il coinvolgimento di minori migranti al fine di rafforzare la loro capacità di supportare emotivamente i loro pari e, in caso di necessità, orientarli verso supporto specialistico. Sono stati organizzati momenti formativi sul Primo Soccorso Psicologico e uno Specialista Psicologo ha affiancato il gruppo per fornire indicazioni e assistenza durante tutto il percorso. Nel 2023, grazie a questo intervento, sono state supportate 51 persone di cui 43 minorenni e 8 neomaggiorenni. Questo intervento pilota è legato all’iniziativa I Support My Friend sviluppata congiuntamente a livello internazionale da UNICEF e Save the Children.

Parallelamente è attivo dal 2022 un progetto realizzato in partnership con UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), che mira al rafforzamento del sistema di accoglienza, protezione e inclusione dei minori non accompagnati attraverso interventi di promozione e potenziamento su componenti specifiche quali la tutela volontaria, l’accertamento dell’età e il supporto psicosociale. Nell’ambito del progetto sono state realizzate due mappature (una sul tema della tutela volontaria e l’altra sul tema dell’accertamento dell’età) presentate il 27 giugno 2023 nel corso dell’evento Innanzitutto minorenni: il ruolo dei procedimenti legali nel sistema di protezione della L. 47/2017, patrocinato dalla Scuola Superiore dell’Avvocatura. Sono intervenuti, in qualità di relatori, i rappresentanti di alcune delle istituzioni nazionali competenti sui temi, docenti di diritto e rappresentanti delle associazioni di avvocati.

A fine anno si è svolto un secondo evento, dal titolo Il cammino della tutela: tutori e tutrici volontarie per l'inclusione dei minori non accompagnati focalizzato sulla restituzione dei risultati del progetto, con un focus tematico sulla tutela volontaria. Oltre alle istituzioni competenti, sono intervenuti i rappresentanti dell’associazione nazionale dei tutori volontari (Tutori in Rete), costituitasi nel 2023, e di alcune associazioni regionali.

Finalmente a scuola

Z. è un ragazzo di origini egiziane che raggiunge l’Italia a luglio 2023, non ancora maggiorenne. L’ufficio minori stranieri, che ha in carico Z., apre un affidamento a carico di uno zio residente sul territorio e invita il ragazzo a conoscere CivicoZero. Allo Sportello Autonomia del centro diurno, Z. chiede supporto per il riconoscimento del titolo di studio, ottenuto in un Istituto paritario bilingue in Egitto, dove ha acquisito buone competenze sull’italiano. Viene individuato un istituto professionale con disponibilità di posti e Z. viene accompagnato ad un primo colloquio di conoscenza e seguito nelle pratiche burocratiche legate all’iscrizione.

Lo Sportello Autonomia apre una dote per sostenere i costi della tassa di segreteria, l’acquisto del materiale, dei testi scolastici e l’abbonamento ai mezzi per raggiungere la scuola. Grazie al supporto ricevuto, Z. può finalmente iniziare a frequentare il quarto anno, con riscontri favorevoli da parte degli insegnanti e ottime valutazioni.

I principali numeri

persone supportate 27.776

di cui:

  • 23977 minori soli e accompagnati
  • 3799 adulti di riferimento
Attività svolte nel 2023 dal team di Save the Children alle frontiere e presso i CivicoZero
  • Ventimiglia
  • Torino
  • Milano
  • Trieste
  • Roma
  • Calabria
  • Catania
  • Agrigento
  • Lampedusa