Due ragazze e un ragazzo ridono durante un’attività di gruppo realizzata all’interno del Summer Camp 2023 del Movimento Giovani.
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Francesco Alesi per Save the Children

Il protagonismo dei giovani

La partecipazione è uno dei diritti sanciti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Ad oggi, tuttavia, il punto di vista di bambini e ragazzi è ancora troppo poco preso in considerazione. Save the Children lavora affinché la voce dei ragazzi e delle ragazze, a partire da quelli che vivono in condizioni di svantaggio, trovi i presupposti e gli spazi per emergere e farsi sentire sempre di più, in particolare nei contesti dove si prendono decisioni su questioni per loro rilevanti.

Dialogo con le istituzioni, azioni di peer education, realizzazione di campagne di informazione e sensibilizzazione, podcast e magazine online sono tra le modalità e gli strumenti di partecipazione e di cittadinanza onlife con cui i ragazzi si fanno promotori dei propri diritti e si rendono protagonisti di volta in volta sui temi più rilevanti e attuali. Anche nel 2023 sono state molteplici le iniziative realizzate dai giovani e sostenute da Save the Children per promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

I numeri del protagonismo giovanile nel 2023

ragazzi coinvolti in spazi strutturati di partecipazione 10.307
iniziative di cittadinanza attiva 312
iniziative finalizzate al cambiamento di policy a livello locale, nazionale e internazionale 13

Movimento Giovani per Save the Children

Il Movimento Giovani per Save the Children è una rete attiva su tutto il territorio nazionale che coinvolge ragazze e ragazzi tra i 14 e i 25 anni impegnati nella promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. ll Movimento Giovani per Save the Children – di cui SottoSopra e Change the Future sono gli assi portanti – rappresenta la community (online e offline) di giovani impegnati per i diritti che trovano proprio nel Movimento uno spazio di partecipazione e protagonismo con al centro la voglia di cambiamento e di mobilitazione dei ragazzi e delle ragazze.

SottoSopra è un programma educativo e di empowerment per l’attivismo e la cittadinanza attiva. I ragazzi e la ragazze, riuniti in gruppi cittadini, si incontrano per approfondire, a partire da un diritto negato e dall’ascolto dei coetanei, tematiche da loro stessi individuate e a loro vicine con l’obiettivo di realizzare azioni di sensibilizzazione e cittadinanza attiva, dialogando con le istituzioni.

Change the Future è la redazione Under25 dedicata ai ragazzi e le ragazze, alle associazioni giovanili e alle scuole per informare e dare forza alla voce dei giovani, con un focus sui diritti e sull’Agenda 2030. La redazione che si incontra online tutte le settimane si pone come catalizzatore di idee e azioni, offrendo uno spazio in cui la voce dei giovani può emergere e contribuire a plasmare il futuro. In questo modo, Change the Future si conferma non solo come un magazine, ma come un veicolo di cambiamento e uno strumento per chi desidera partecipare attivamente alla costruzione di una società più equa e inclusiva.

Il movimento giovani in numeri

i ragazzi del Movimento Giovani per Save the Children di cui circa il 30% con background migratorio 650
gruppi cittadini (in 15 città) 17
i pari mobilitati dal Movimento 5.552

Proposte concrete e spazi di azione per i giovani: le principali iniziative del 2023

Summer camp 2023 tre giorni di formazione, scambio e progettazione per il futuro

Il Summer Camp è un appuntamento residenziale, stabile e biennale e ha l’obiettivo di rafforzare l’identità del Movimento Giovani per Save the Children per promuovere scambio di buone pratiche di partecipazione e definire le priorità, gli ambiti di lavoro nonché le azioni di cambiamento che i ragazzi e le ragazze propongono sui territori con i loro gruppi.

Nell’edizione 2023, 200 ragazzi da tutta Italia si sono ritrovati al Lago di Bolsena per riabbracciarsi o incontrarsi per la prima volta, confrontarsi, costruire insieme nuove idee. E soprattutto guardare al futuro con uno sguardo collettivo, decidendo insieme su quali temi lavorare. Durante il Camp, i giovani hanno studiato e pianificato, con il supporto di esperti interni ed esterni, future azioni di cambiamento e di mobilitazione. I laboratori hanno approfondito, in particolare, 4 macro­temi: ambiente e crisi climatica, inclusione, benessere e equità di generi. Oltre a incoraggiare il dialogo e la costruzione di un sapere condiviso, il Summer Camp è stato un momento prezioso in cui i partecipanti hanno rafforzato e messo all’opera competenze, pratiche e strategie per l'attivismo territoriale e nazionale.

Molto importante è stato il lavoro di valorizzazione e rafforzamento delle reti e delle collaborazioni con le associazioni (giovanili e non) con cui il Movimento condivide obiettivi, realizza campagne e azioni di cambiamento (per citarne qualcuna Legambiente, Internazionale Kids, Unione Studenti Medi, Scosse, BeFree, PartecipArte). In questo senso, il Summer Camp è un'opportunità straordinaria per i giovani di sviluppare una consapevolezza critica, acquisire competenze pratiche e connettersi con altri, animati dalla stessa passione per il cambiamento positivo. Un'esperienza formativa che li prepara ad essere attori chiave nella costruzione di un futuro migliore per tutti.

La voce dei partecipanti al Camp

  • Siamo partiti da tutta Italia in direzione lago di Bolsena dove ci siamo ritrovati dopo un anno di attivismo sui territori e online.
  • Sono stati giorni fondamentali per celebrare le campagne e le attività svolte e chiederci cosa vogliamo costruire nei prossimi mesi.
  • Una cosa è chiara: vogliamo che la nostra voce sia ascoltata e vogliamo spazi di partecipazione per tutte le decisioni che riguardano il nostro presente e futuro.
  • Momenti come questi servono a mantenere vivi i sogni.

A Lampedusa per non dimenticare

La riflessione di uno dei giovani della redazione di Change the Future presente a Lampedusa in occasione del decennale della giornata della Memoria.

La notte tra il 2 e il 3 ottobre la nostra sveglia è suonata alle due e qualcosa. Ci siamo preparati con molti sbadigli e qualche "Chi ce lo fa fare?" perché la consapevolezza non sempre rende più lieve la fatica.

Alle tre di notte eravamo in Piazza Piave, davanti al monumento con i nomi delle persone morte dieci anni fa. Non tutte. Alcune sono rimaste anonime, vittime della storia, piante e ricordate nel modo più completo possibile anche se senza volto.

Ci sono state parole, canti, danze, nomi e candele. Il dolore dei familiari, il sollievo ambiguo dei sopravvissuti, le videocamere puntate sulla notizia da dare come fosse nuova e non un premasticato reminder di quello che abbiamo permesso, di quello che permettiamo. Alle otto del mattino c'è stata la seconda parte delle celebrazioni, quella che è partita da Piazza Castello, in centro, e ha portato una piccola marea umana alla Porta d'Europa, quella sorella meno fortunata di Lady Liberty costruita a partire dell'idea di Mimmo Paladino. Sono state fatte preghiere perché i romani dicevano Sit tibi terra levis, "Che la terra ti sia lieve", e noi esseri umani abbiamo sempre voluto accompagnare i nostri morti, in qualche modo, che fosse con monete o parole. Le preghiere avevano poco di religioso e avevano molto di umano, di bisogno di conforto per chi era qui di sapere in un posto migliore chi non c'è più.

Per me Lampedusa è stata molte risposte e ancora più domande. A molte non so rispondere, c'è ricerca da fare, c'è lavoro.

Ad altre credo non si possa rispondere affatto, non quando c'è ancora gente che muore in cerca della vita che dovrebbe essere un diritto e invece in certi casi diventa un privilegio. Ci vorrà un po', per me, per poter raccontare Lampedusa come testimone secondaria, terziaria, ma sono lieta di aver vissuto questa esperienza. Di potermi fare domande, di poter condividere un giorno le risposte.

Nella speranza che presto Lampedusa sia un memento lontano dalle pagine di attualità.

“Lo hai mai fatto?”: la campagna del movimento giovani contro la violenza di genere tra adolescenti

Con la campagna Lo hai mai fatto? le ragazze e i ragazzi del Movimento Giovani hanno scelto di lanciare un messaggio forte verso i loro coetanei affinché potessero imparare a riconoscere la violenza di genere in tutte le sue forme, anche in quelle che si manifestano attraverso le tecnologie digitali.

Per saperne di più sui dati del fenomeno.

La Campagna secondo i giovani del Movimento

Nell’ambito del progetto europeo DATE – Developing Approaches and Tools to End online teen dating violence abbiamo consultato 902 adolescenti chiedendo la loro opinione sulle relazioni online. È emerso che tra i comportamenti più frequenti tra gli adolescenti ci sono il controllo di spostamenti, contatti e amicizie nonché la violazione della privacy.

Sono state soprattutto le ragazze, tra i partecipanti alla consultazione, a percepire come più frequente la diffusione dei comportamenti di abuso online. Siamo partiti da questi dati per sensibilizzare sull’importanza di riconoscere le forme di violenza più diffuse nelle relazioni di coppia tra adolescenti e promuovere comportamenti alternativi e positivi.

L’idea della campagna, e dei prodotti di comunicazione che sono stati realizzati per la sua diffusione, è ruotata intorno al gioco molto popolare tra gli adolescenti “Hai mai (Never Have I Ever)?”. Inoltre, questo titolo portava con sé un doppio senso comprensibile anche a chi non conosceva il gioco e portava comunque il pubblico ad interrogarsi attraverso una provocazione.

Come nel gioco, la campagna poneva alcune domande “scomode” a cui rispondere: ad esempio, “hai mai diffuso foto intime di qualcunə senza il suo consenso?”,“hai mai creato un profilo social falso per controllare lə tuə partner?” e altre domande simili. Abbiamo quindi voluto portare chi legge a chiedersi se avesse mai compiuto violenza all’interno di una relazione affettiva, anche attraverso l’uso della tecnologia e dei social network. L’intento è stato quello di sensibilizzare e fornire strumenti per riconoscere come violenza alcuni comportamenti che vengono invece spesso normalizzati, giustificati o descritti come atti di amore o goliardici.

La comunicazione della Campagna con la partecipazione attiva di diversi influencer

La campagna Lo hai mai fatto? ha avuto una buona copertura a livello nazionale con 86 uscite media. Quelle di maggiore qualità sono state legate alla visibilità offerta al video della campagna da alcuni dei principali siti online e alla partecipazione diretta di ragazze e ragazzi agli spazi radiofonici, tra cui RDS Next che ha dedicato 15 minuti di una sua trasmissione alle testimonianze del Movimento.

La landing page della campagna ha ottenuto 3.234 visualizzazioni e il video di lancio oltre 30.000 visualizzazioni.

La Campagna ha inoltre previsto numerosi eventi territoriali che hanno visto i ragazzi e le ragazze del Movimento Giovani e anche la partecipazione attiva di diversi influencer che hanno diffuso sui propri profili social i nostri messaggi amplificando la voce dei ragazzi. Tra di loro citiamo, in particolare, Azzurra Rinaldi, Webboh, Livio Ricciardi, Irene Facheris, Valentina Melis, Alessia Dulbecco e Benedetta Lo Zito.

Cosa dicono i ragazzi della Campagna. Alcune riflessioni raccolte in occasione dell’attività di valutazione fatta nei territori a fine Campagna.

  • La campagna ci ha fornito strumenti, stimoli e consapevolezza su una tematica raramente affrontata ma molto presente nelle nostre vite.
  • Controllare il proprio partner attraverso messaggi insistenti, la geolocalizzazione, o creando un profilo falso, condividere foto intime di qualcuno online senza il suo consenso o mandare proprie foto intime a qualcuno che non le ha richieste: queste sono tutte forme di violenza.
  • Lo abbiamo gridato sui social e nelle strade delle nostre città attraverso diverse azioni di “guerrilla gentile”, attraverso incontri e workshop, flash mob e stunt nelle piazze e nelle scuole, diffondendo stickers e pannelli con messaggi chiave.
  • La tematica dell'equità di genere, in particolare la violenza di genere online, è un tema che ci tocca molto da vicino, a scuola e nelle relazioni personali, ma in generale nella vita di sempre capita di assistere ad episodi di disparità e ingiustizia.
  • È importante riconoscere queste ingiustizie e non sentirsi sbagliati o in errore, l'affondo di questa tematica deve portare informazione e consapevolezza.
  • Ovviamente la scelta del Movimento di stare su questo tema non si esaurisce con questa campagna di sensibilizzazione, per altro legata ad un ambito molto specifico, ma si lega al desiderio e al vissuto di molti dei ragazzi e delle ragazze che sono attivi nei gruppi cittadini e che sentono questo ambito di riflessione come centrale nelle proprie vite.

La voce dei giovani per far fronte alla crisi climatica

Durante il 2023, ragazzi e ragazze del Movimento Giovani si sono attivati sulla questione climatica con azioni di riqualificazione, formazioni, mobilitazioni, incontri con attivisti e partecipazione a eventi di advocacy.

Per la prima volta a maggio Save the Children, insieme a due giovani reporters di Change the Future, ha partecipato al Festival di Internazionale Kids a Reggio Emilia per presentare il rapporto globale Generation Hope sull'impatto della crisi climatica e delle disuguaglianze sui minori.

A giugno oltre 50 attivisti da 17 realtà giovanili italiane impegnate sui temi ambientali si sono riuniti in un evento organizzato da Save the Children insieme all’ Italian Climate Network per definire la roadmap verso la COP28 di Dubai.

Una tappa chiave di questo percorso è stato il dialogo intergenerazionale Governo e giovani dialogano: quali proposte per il clima da noi organizzato in collaborazione con UNDP ad ottobre nella sede di Save the Children. In vista di questo appuntamento i ragazzi e le ragazze di 6 diverse associazioni (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – AsviS, Change for Planet, Italian Climate Network, Legambiente, WWF YOUng, oltre al Movimento Giovani) si sono confrontati per identificare le loro richieste fondamentali in termini di politiche e azioni climatiche. Le loro raccomandazioni sono state raccolte in una pubblicazione e presentate durante l’evento al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin, ad alcuni Parlamentari, a rappresentanti del Consiglio Nazionale Giovani e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Nel corso dell’evento sono inoltre stati esposti i messaggi di oltre 600 studenti e studentesse, tra i 7 e i 13 anni, provenienti da 14 Istituti Comprensivi di 10 territori aderenti al nostro progetto Fuoriclasse in Movimento, attraverso la mostra SavetheFuture: gli sguardi dei bambini sul clima.

Il 19 ottobre si è inoltre tenuto a Roma l’evento annuale dell’iniziativa Youth4Climate promossa da UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo) e dal Governo Italiano, a cui ha potuto partecipare una rappresentante di Change the Future in qualità di giovane reporter, per raccontare ai propri pari le soluzioni innovative proposte da giovani africani per contrastare il cambiamento climatico.

Questo percorso, che ha permesso di comprendere l’importanza di collaborare e di implementare azioni ambiziose per contrastare la crisi climatica, è culminato con la partecipazione a COP28 di Vera e Martina quali rappresentanti del Movimento Giovani. Vera è intervenuta nell’evento organizzato da Save the Children nel Padiglione Italia Investing in the younger generations for a just transition, portando le richieste del Movimento all’attenzione del Ministro Pichetto Fratin.

Le giovani rappresentanti hanno inoltre organizzato un evento nel Padiglione Children&Youth dal titolo Climate Action Crossword: Empowering Change!, coinvolgendo altri attivisti da Yemen, Malawi e Nigeria per discutere del ruolo dei giovani nelle azioni climatiche. Il loro attivismo durante la COP28 è stato raccontato sui social dall’Influencer Stefano Tiozzo sul canale instagram di Save the Children, attraverso un video che è stato visualizzato più di 1 milione di volte, amplificando così l’azione e la voce del Movimento Giovani su questi temi.

La roadmap verso la COP28

  1. 20 giugno

    Evento - Attivarsi verso COP28: lo scenario, i temi, gli strumenti

  2. 5 - 30 settembre

    Consultazione di bambini e bambine sul clima

  3. 11 ottobre

    Evento - Governo e giovani dialogano: quali proposte per il clima

  4. 19 ottobre

    Partecipazione di Change the Future all’evento Youth4Climate: Sparking Solutions

  5. 8 - 11 dicembre

    Partecipazione del Movimento Giovani alla COP28 di Dubai

Consulta le pubblicazioni

Il motore pulsante della trasformazione

Incontrare alla COP28 altri giovani come noi ci ha fatto comprendere che siamo il motore pulsante della trasformazione, l’ispirazione dietro ogni sforzo, un turbine inesauribile di idee. Tuttavia, troppo spesso, rimaniamo inascoltati dalle istituzioni che ci governano, non ricevendo la considerazione che meritiamo e dovendo continuamente lottare per farci strada in un mondo che sembra avere ben altre priorità rispetto a ciò che concerne il nostro futuro.

Martina, delegata del Movimento Giovani per Save the Children alla COP 28

La voce dei giovani è irrinunciabile

Come MASE e come Governo stiamo lavorando per rendere l’ambiente centrale nelle scelte economiche, e in questo percorso la voce dei giovani è irrinunciabile e sarebbe un errore imperdonabile non ascoltarla. Serve il loro impegno civile, servono le loro idee e la loro passione e questo vale soprattutto sulle questioni ambientali: le nostre ragazze e i nostri ragazzi devono essere protagonisti di un dibattito che riguarda innanzitutto il loro futuro. Sono pronto ad ascoltare e a confrontarmi: non possiamo perdere più tempo.

Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

L’intervento di Vera all’evento Investing in the Younger Generation for a Just Transition del 10 dicembre alla COP28 di Dubai

Come giovani, siamo abituati a non essere presi in considerazione dai politici dei nostri Paesi, o a essere visti solo come i leader di domani e non come gli stakeholder di oggi.

Ma siamo noi gli attori del cambiamento, che deve avvenire oggi.

Questo è evidente quando discutiamo della sofferenza, sempre più crescente tra noi giovani, generata dall’eco­ansia. Molti di noi hanno difficoltà a credere in un futuro in cui i cambiamenti climatici non siano un problema, in cui non dobbiamo preoccuparci dei nostri consumi e della nostra impronta ecologica perché non si tratta più soltanto di una crisi climatica.

Vogliamo credere, come giovani e leader di domani, o di oggi, che quello che diciamo ha un valore e che contano anche i nostri desideri di vivere in un pianeta sano.

Perché noi giovani dovremmo essere presi seriamente in considerazione come parte della soluzione all'emergenza climatica? 

Per almeno tre ragioni.

  1. Perché agiamo.
    Come Movimento Giovani di Save the Children abbiamo lavorato a livello locale: ci siamo presi cura delle nostre città. Abbiamo ripulito aree abbandonate e lanciato una sfida sul tema dell’alimentazione sostenibile.
  2. Perché collaboriamo.
    Come Movimento Giovani, da un paio d’anni lavoriamo insieme ad altre associazioni che si sono riunite sotto la bandiera di Save the Children. Tutti noi crediamo fortemente che sia più importante unirsi per il bene comune piuttosto che agire separatamente. A livello politico, poi, abbiamo provato a sviluppare un dialogo con le istituzioni: per noi è fondamentale mostrare il potere dell'attivismo giovanile e che uniti possiamo raggiungere traguardi importanti. Insieme abbiamo discusso del potere delle buone pratiche quando si tratta di cambiamenti climatici, come parlare con una sola voce alle istituzioni per un confronto diretto e aperto.
  3. Perché proponiamo.
    Insieme alle altre associazioni, molte delle quali presenti alla COP28, ci siamo incontrati più volte con il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, per presentare le nostre istanze e assicurarci che la nostra voce fosse ascoltata.

    È fondamentale che i Ministeri e gli organi decisionali si rendano conto di quanto sia importante coinvolgere i giovani e che facciano anche buon uso del nostro punto di vista, che non è legato agli interessi economici e al vecchio modo di fare le cose. Per riuscirci, però, abbiamo bisogno del vostro sostegno: i giovani attivisti oggi sono frustrati perché sentono di non essere ascoltati. Investite tempo e risorse nell’istruzione dei giovani affinché le ragazze e i ragazzi capiscano che prendersi cura dell’ambiente non ci rende deboli, ma, al contrario, ci responsabilizza e ci rende cittadini consapevoli. Investite nei giovani affinché possiamo sederci ai tavoli e discutere di ciò che può essere il meglio per tutti noi e non solo per una parte della popolazione.

    Prendiamo atto dell'importante accordo sul Fondo per le perdite e i danni subiti dai Paesi più vulnerabili, annunciato nei giorni scorsi, e del consistente impegno di risorse da parte del Governo Italiano, ma ci aspettiamo che il Global Stocktake tenga in maggiore considerazione i diritti dei bambini e le richieste dei giovani, a partire dall'istituzione di un dialogo tra esperti su bambini e azione per il clima. E ciò che per noi è ancora più importante è che i leader mondiali intraprendano subito azioni ambiziose e urgenti per limitare il riscaldamento a un massimo di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. La scienza ci dice che è possibile e che questa è l'unica opzione che abbiamo. Ora è il momento di dimostrare la vostra volontà politica.

    Divide et impera (separa e governa), come dicevano i latini, non è qualcosa che possiamo fare in questo momento, anche perché gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu da raggiungere entro il 2030 sono così vicini e anche così lontani nella realizzazione. Quello che desideriamo, quello che vi chiediamo di fare una volta che la COP28 sarà finita e sarete tornati nei vostri Paesi, è di investire, collaborare, avere una visione comune e trovare la forza che è nei numeri. Spero che potremo uscire da questa Conferenza a testa alta, orgogliosi di ciò che abbiamo realizzato, insieme.

Vera, Movimento Giovani per Save the Children Italia

Giovani protagonisti del cambiamento: l’esperienza dei comitati permanenti “Qui, un quartiere per crescere”

Nel contesto dell'innovazione sociale, i giovani assumono un ruolo centrale come protagonisti del cambiamento, impegnati attivamente nella tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il programma Qui, un Quartiere per crescere ha istituito 5 Comitati Permanenti di giovani nei territori di innovazione sociale di Roma Ostia Ponente, Prato Macrolotto Zero, Napoli Pianura, Palermo Zen 2 e Torino Porta Palazzo Aurora, offrendo loro una piattaforma per condividere esigenze, formarsi e guidare iniziative di sviluppo territoriale. I Comitati partecipano attivamente a processi decisionali e tavoli istituzionali, garantendo così un reale ascolto dei giovani e la possibilità di influenzare il cambiamento del proprio quartiere. L'obiettivo è creare un ecosistema collaborativo in cui organizzazioni civili, istituzioni pubbliche, università e soggetti imprenditoriali lavorino insieme per promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Affinché i giovani siano veri agenti del cambiamento, la loro partecipazione deve essere etica e significativa, coinvolgendo tutti gli attori rilevanti e promuovendo l'autonomia e la capacità decisionale. Le attività di partecipazione e consultazione mirano a sviluppare competenze personali e sociali nei giovani, promuovendo la consapevolezza di sé, l'empatia e la resilienza.

ll Comitato Permanente del Macrolotto Zero di Prato

Esempio tangibile di partecipazione attiva è il Comitato Permanente del Macrolotto Zero di Prato, inserito nel comitato di Quartiere Osservatorio Macrolotto Zero grazie all'apertura del Comune di Prato. L’Osservatorio ha affrontato con successo il tema della sicurezza nell'area dello skate park, ottenendo una variazione del bilancio comunale di 50.000 Euro per migliorare la sicurezza del luogo.

In questa esperienza, i giovani si sono sentiti ascoltati e coinvolti nella progettazione dell'intervento, rafforzando così il loro impegno e la loro volontà di partecipare attivamente al cambiamento del proprio quartiere.

La storia di Prato dimostra che quando i giovani sono coinvolti e valorizzati diventano agenti efficaci di cambiamento sociale, contribuendo a migliorare la qualità di vita delle loro comunità e a promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Per me il Comitato Permanente è come una luce, perché finalmente possiamo partecipare alle decisioni che gli adulti prendono per noi, anzi con noi.

Un giovane del Comitato

“Children participation platform”, per rafforzare il dialogo tra minori e decisori politici

La Piattaforma Europea per la Partecipazione dei bambini e delle bambine (CPP) è promossa dalla Commissione Europea in collaborazione con Save the Children Italia e diverse organizzazioni europee per la difesa dei diritti dei minori di tutta Europa e ha l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra minori e decisori politici, anche attraverso consultazioni, eventi, incontri, workshop e scambi internazionali sia online che offline. Si tratta di un nuovo spazio di partecipazione online in cui bambini e ragazzi possono condividere le loro idee e proposte sulle questioni che li riguardano con chi prende le decisioni a livello europeo. Con l’obiettivo di co-progettare con la Commissione Europea questa nuova piattaforma, Alessia, Ludovica e Anita, in rappresentanza di Save the Children, nel corso del 2023, hanno preso parte al Children Panel, un gruppo di lavoro europeo composto da bambine e bambini di diversi Paesi. L’esperienza delle tre ragazze si è arricchita della partecipazione alla prima Assemblea Generale della Piattaforma Europea per la Partecipazione dei bambini e delle bambine, un evento organizzato dalla Commissione Europea a Bruxelles, il 26 e 27 giugno 2023, in collaborazione con diverse Save the Children europee, tra cui Save the Children Italia.

La due-giorni a Bruxelles

Si è trattato di un evento internazionale a cui hanno aderito bambini e ragazzi da tutta Europa per portare all’attenzione dei decisori europei il nostro punto di vista e le questioni che noi sentiamo come più urgenti, come l’ambiente, la protezione dalle violenze, la povertà materiale ed educativa.

Alessia, Ludovica e Anita, Gruppo SottoSopra Scalea del Movimento Giovani

La voce della scuola per i diritti delle donne

La classe 2° D dell’IC A. Manzoni di Mottola, in provincia di Taranto, nell’ambito del progetto Connessioni Digitali è riuscita a lasciare il segno in nome di un’equa rappresentanza di genere negli spazi pubblici.
All’inizio del percorso nel 2022 la classe, grazie al supporto della scuola e dei docenti, aveva creato una mappa digitale interattiva, riportando le biografie di tutte le donne a cui erano dedicate delle vie o delle piazze nel Comune. Accorgendosi che troppe poche vie e piazze erano intitolate a donne, la classe aveva chiesto alle istituzioni locali di dedicarne loro di più, a partire dal piccolo parcheggio alberato vicino alla chiesa di San Pietro, non molto lontano dall’Istituto, proponendo di intitolarlo alle “21 Madri Costituenti”. Dopo la conclusione del progetto e ad oltre un anno dall’appello, proprio lì dove i ragazzi e le ragazze se l’erano immaginato, si inaugura Piazza Madri Costituenti.
È novembre 2023 e all’evento del taglio del nastro, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, la docente Virginia Mariani apre l’incontro, ancora per un giorno al timone di questa avventura. Si rivolge ai presenti: rappresentanti della scuola, istituzioni e, ancora per una volta, ai suoi ex studenti e studentesse oramai alle superiori: “alle volte le emozioni congelano un po’ le parole, ma noi la voce la dobbiamo trovare”. Gli ex studenti della classe 2° D sono proiettati verso sfide future: altre strade, altre piazze in cui lasciare il segno e far sentire la propria voce. Ora sanno che è possibile farlo. E quella solita piazza, ora con un nuovo nome, sarà sempre lì a ricordarglielo. Un piccolo, grande traguardo capace di arrivare al cuore del progetto Connessioni Digitali, spiegando come la tecnologia possa davvero offrire opportunità per apprendere, riflettere, collaborare, generare un cambiamento.

La proiezione di Io capitano

Il 19 dicembre 2023 abbiamo organizzato una proiezione del film Io capitano di Matteo Garrone presso il cinema Adriano di Roma per ragazzi e ragazze delle scuole e del Movimento Giovani per Save the Children. L’ultima opera del regista parla, con l’umanità e la sensibilità che ben conosciamo, del tema delle migrazioni, un’odissea contemporanea fra le insidie del deserto e del mare e fra le ambiguità dell’essere umano. Erano presenti in sala molti studenti accompagnati dai docenti. Dopo il film i giovani hanno potuto incontrare il regista, condividere riflessioni, domande e poi intervistarlo.
“Perché è importante far vedere questo film ai giovani?”, ha chiesto al regista uno di loro.

Credo che a volte dimentichiamo che dietro ai numeri degli sbarchi e dei morti in mare, ci sono persone, compresi giovani che inseguono un sogno e attraverso il viaggio epico dei due protagonisti gli adolescenti possono immedesimarsi.

Matteo Garrone, regista