2 bambine e un bambino di origine straniera giunti da piccoli in Italia tengono in alto con le mani una  bandiera dell'Italia, all'interno di un'aula scolastica, a simbolo dell'importanza di garantire la cittadinanza italiana a tutti i bambini nati o giunti da piccoli in Italia con genitori stranieri.
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Giuliano Del Gatto per Save the Children

Comunicazione e campaigning

Ancora una volta nel 2023, la comunicazione di Save the Children ha dato voce a tutte le bambine, i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie, che nel mondo vivono in condizioni di vulnerabilità. Le loro storie, le loro difficoltà, la loro resilienza, sono arrivate agli stakeholder di riferimento e al pubblico, attraverso tutte le azioni di comunicazione dell’Organizzazione. Durante tutto l’anno abbiamo letto, attraverso gli occhi dei bambini e la lente del rispetto dei loro diritti, i fenomeni epocali del nostro tempo, le pagine di storia, le trasformazioni sociali e politiche, le emergenze protagoniste nei media e quelle dimenticate.

Nel 2023 è proseguito e si è rafforzato, all’interno di Save the Children, il lavoro di integrazione tra i media convenzionali e i social media, per il potenziamento della comunicazione digitale, così come la creazione di contenuti multimediali originali ed efficaci per arrivare al pubblico e raccontare le storie delle persone raggiunte dagli interventi dell’Organizzazione.

Save the Children ha continuato a parlare delle principali crisi globali, rendendosi protagonista dello scenario informativo. In particolare nell’ultimo quadrimestre del 2023, ha dedicato tutto la propria attenzione per far conoscere quanto accadeva a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati. Le attività di comunicazione dell’Organizzazione - attraverso i media e i propri canali proprietari - hanno così raggiunto il pubblico e gli stakeholder di riferimento, attraverso la voce potente di chi in quei territori vive una quotidianità fatta di orrore e distruzione, ma anche quella di tutti i nostri operatori che sin dai primissimi giorni del conflitto hanno lavorato senza sosta per predisporre gli aiuti da far entrare nella striscia di Gaza. Inoltre, Save the Children ha utilizzato i canali di comunicazione, come sempre, come strumento di dialogo costante con le istituzioni, per chiedere un cessate il fuoco immediato e duraturo e l’accesso incondizionato agli aiuti umanitari nell’area. In tal senso, ha anche unito la propria voce a quella di tanti attori a livello nazionale e internazionale, attraverso attività di coalizione che sono state portate all’attenzione del pubblico.

Se il conflitto in Medioriente è stato al centro dell’attenzione mondiale, Save the Children ha continuato ad occuparsi di tutte le crisi presenti nello scacchiere mondiale: dalla drammatica situazione in Siria e Yemen, a quella in Ucraina, alla drammatica condizione in cui vive il popolo Rohingya costretto a fuggire dalle violenze in Myanmar per cercare sicurezza in Bangladesh; dal drammatico terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria a febbraio 2023, così come il conflitto riaccesosi in Sudan ad aprile o nella Repubblica Democratica del Congo. Durante tutto l’anno, inoltre, non abbiamo mai smesso di accendere i riflettori sulla terribile crisi alimentare che continua a mietere vittime tra i bambini in particolare nel Corno d’Africa e in Sahel, ma anche in Afghanistan e Libano.

La crisi climatica e il suo impatto a livello globale sono stati protagonisti delle azioni di comunicazione dell’Organizzazione, in un anno, il 2023, in cui almeno 12 mila persone - il 30% in più rispetto al 2022 - hanno perso la vita a causa di inondazioni, incendi, cicloni, tempeste e frane a livello globale e gli eventi meteorologici estremi sono stati più frequenti e gravi, ben 240 registrati nel 2023. E sulla crisi climatica, i ragazzi di tutto il mondo hanno voluto far sentire la propria voce, e sono stati supportati in questo da Save the Children, anche in occasione della COP 28, a Dubai, dove hanno detto con forza che non hanno causato tutto questo, ma hanno anche cercato di dare il proprio contributo per risolvere la situazione (cfr. pp. 30-32). Sempre in occasione della 28a conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Save the Children insieme al Green Climate Fund (GCF) e alla Global Partnership for Education (GPE) ha lanciato e comunicato un investimento senza precedenti: 70 milioni di dollari per costruire scuole resilienti ai cambiamenti climatici nei paesi vulnerabili.

Il Green Climate Fund è il più grande fondo al mondo dedicato al clima. Il mandato del GCF è di promuovere un cambiamento di paradigma verso percorsi di sviluppo a basse emissioni e resilienti al clima nei Paesi in via di sviluppo. Il GCF dispone di un portafoglio di 13,5 miliardi di dollari (51,8 miliardi di dollari, incluso il cofinanziamento) per la realizzazione di azioni climatiche trasformative in oltre 120 Paesi. Ha anche un programma di sostegno alla preparazione che costruisce competenze e aiuta i Paesi a sviluppare piani a lungo termine per combattere il cambiamento climatico. Il GCF è un'entità operativa del meccanismo finanziario della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e serve l'Accordo di Parigi del 2015, sostenendo l'obiettivo di mantenere l'aumento medio della temperatura globale ben al di sotto dei 2°C.

Nel 2023, il tema delle migrazioni, fortemente legato a quello dei conflitti e dei cambiamenti climatici, è rimasto presente e nell’agenda mediatica di Save the Children. In seguito al terribile naufragio di Cutro (KR) del febbraio 2023, i nostri team si sono immediatamente attivati sul campo e l’Organizzazione ha comunicato ancora una volta la necessità di un’assunzione di responsabilità condivisa tra gli Stati membri e le istituzioni europee che disponga un meccanismo coordinato e strutturato di ricerca e salvataggio delle persone in difficoltà in mare, agendo nel rispetto dei principi del diritto internazionale, e che si ponga l’obiettivo di garantire vie sicure e legali per l’ingresso in Europa.

Le trasformazioni sociali e politiche che colpiscono l’Italia sono state protagoniste della comunicazione di Save the Children durante tutto l’anno, attraverso un’attività costante di comunicazione sia proattiva che reattiva, al fine di dare un contributo al dibattito pubblico.

Nel corso del 2023, Save the Children ha lanciato alcuni rapporti e analisi sull’Italia che hanno contribuito ad alimentare la discussione sulla condizione dei bambini, bambine ed adolescenti e delle loro famiglie.

Meritano una particolare citazione il rapporto Garantire il Futuro dei Bambini, sulla povertà ed esclusione sociale in Europa, per fare il punto sull’applicazione nei singoli paesi, compresa l’Italia, del programma Garanzia Infanzia (Child Guarantee); l’analisi sull’universo paternità, che ha evidenziato i nuovi trend di congedi parentali e dimissioni volontarie dei papà in Italia; il rapporto Le Equilibriste: la maternità in Italia 2023, ormai diventato un appuntamento annuale imprescindibile, che analizza i valori delle regioni italiane dove essere madri è più o meno semplice; l’indagine Non è un gioco, sul lavoro minorile nel nostro Paese, condotta a dieci anni di distanza dalla presentazione degli ultimi dati e delle ultime ricerche sul tema e rilanciata anche attraverso un podcast; il rapporto Piccoli Schiavi Invisibili, sulle vittime di tratta e sfruttamento in Italia e nel mondo; il rapporto Il Mondo in una classe. Un’indagine sul pluralismo culturale nelle scuole italiane, che è stato la base per il lancio della petizione volta a chiedere al Parlamento di riformare la legge sulla cittadinanza italiana per i bambini nati o cresciuti in Italia e al Governo di garantire politiche efficaci di inclusione scolastica che sostengano i percorsi educativi degli studenti con background migratorio; infine, il consueto appuntamento annuale con l’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, lanciato ogni anno in vista della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza sulle condizioni di vita di bambini, bambine e adolescenti nel nostro Paese e che nel 2023 ha avuto un particolare focus sulla dimensione onlife in cui vivono i minori.

Nel corso dell’anno sono state 19.769 le uscite media, in linea con l’anno precedente. Sono stati lanciati 257 comunicati stampa e 20 rapporti/ricerche italiani e internazionali.

Seguendo l’evoluzione di uno scenario mediatico in continuo cambiamento, la presenza sui media di Save the Children è stata differenziata su varie tipologie di media, consentendo all’Organizzazione il raggiungimento di un target trasversale e molto ampio: potenzialmente quasi 2 miliardi e 800 milioni di persone sono stati raggiunti da Save the Children attraverso i media (al lordo della duplicazione dei contatti).

In particolare, i nostri canali digitali sono stati uno strumento prezioso attraverso il quale abbiamo potuto amplificare la voce dei minori e di tutte le persone che incontriamo sul campo, facendola arrivare a una platea sempre più ampia. Nel 2023 sono stati oltre 1,1 milioni gli utenti totali mobilitati (+2% vs 2022) con i social network. Oltre 6 milioni i visitatori unici del nostro sito istituzionale. Quasi 2,5 milioni di persone hanno trovato nel nostro blog, consigli e informazioni utili su temi come educazione, salute, supporto psicologico. Nel 2023 abbiamo avuto 56.000 mention totali nel web, chiudendo al quinto posto per share of voice rispetto ai competitor che analizziamo ma generando 914.000 reazioni (engagement level), primi rispetto ai competitor (nel 2022 le reazioni erano state 428.000).

Copertura 2023 per tipologia di media

Totale uscite 19.769
web 77 %
stampa 13 %
tv 7 %
radio 3 %

Canali e tecnologie digitali sempre più al centro della missione

visitatori unici di www.savethechildren.it 6.342.440
Utenti totali social media nel 2023 1.153.000

+ 2% rispetto al 2022

Facebook fan 609.000

+ 0,55% rispetto al 2022

X follower 338.000

- 1% rispetto al 2022

Instagram follower 135.000

+ 10% rispetto al 2022

Linkedin follower 45.000

+ 18% rispetto al 2022

Tik Tok follower 26.000

+ 19% rispetto al 2022