Una bambina sorride verso la camera mentre disegna sul banco con altre bambine all’interno di una scuola in Romania.
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Gianfranco Ferraro per Save the Children

Rapporto programmi e advocacy

Anche il 2023 è stato un anno complesso nel quale Save the Children ha dovuto affrontare le molteplici crisi umanitarie che hanno colpito duramente i più vulnerabili, come i bambini, le bambine, i ragazzi e i giovani nei Territori Palestinesi Occupati, in Sudan, in Ucraina e in molte altre zone del mondo con conseguenze dirette e indirette di lunghissimo periodo.

Allo stesso tempo è stato un anno di progressi per l’agenda climatica, con l’approvazione da parte del Comitato ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del General Comment n°26 che, nel definire i diritti dei minori e l’ambiente, sancisce il diritto delle bambine e dei bambini ad un ambiente pulito, sano e sostenibile.

In Italia è stato un anno complesso per gli sviluppi relativi alla protezione dei minori coinvolti nei processi migratori, ma anche di forte attenzione alla dispersione scolastica, alla povertà educativa, alla tutela dei bambini, bambine e adolescenti da ogni forma di abuso, anche negli ambienti digitali. Su questi temi abbiamo mantenuto un intenso dialogo con il Parlamento e il Governo, ottenendo risultati rilevanti per gli orfani di femminicidio, un impegno dell’Esecutivo sull’accesso alle mense scolastiche da parte dei minori in povertà e avanzamenti nel campo delle competenze dei docenti in materia di partecipazione e di promozione delle materie STEM.

Abbiamo continuato a lavorare per ottenere cambiamenti positivi per i bambini stando sempre al loro fianco, favorendo la partecipazione giovanile nella vita pubblica del Paese in tutte quelle aree che per loro sono fondamentali: dalla lotta ai cambiamenti climatici, alla povertà in Italia e nel mondo, dal diritto all’istruzione e alla salute, al loro ruolo nelle crisi umanitarie, dal contrasto all’esclusione e alla discriminazione, alla tutela dei diritti a prescindere da luogo di nascita o di residenza, dalla nazionalità, status legale, genere, credo religioso o orientamento politico.

Grazie a questo lavoro in rete con altre organizzazioni del terzo settore, con realtà locali e partner specializzati, abbiamo lavorato per tutelare i diritti dei minori, proteggerli da ogni forma di violenza, garantirgli accesso alle cure e ad una nutrizione sana e adeguata, assicurargli accesso ad un’educazione inclusiva e di qualità. Infine, abbiamo assicurato ai minori coinvolti, la possibilità di dialogare direttamente con i decisori politici locali, nazionali e sovranazionali, per far sentire la loro voce e le loro proposte per ottenere cambiamenti positivi per loro vita e per il loro futuro in Italia e nel mondo. Nelle pagine seguenti riportiamo le principali attività programmatiche e di advocacy realizzate nel 2023 da Save the Children Italia nel mondo e nel nostro Paese.

Una grande opportunità per proteggere il futuro dei bambini

La Child Guarantee è una grande opportunità perché nasce da un forte slancio politico congiunto dei paesi europei per proteggere il futuro dei bambini e delle bambine prima che sia troppo tardi. I dati di questo rapporto sono la fotografia di un'emergenza che cresce a vista d'occhio e che tocchiamo con mano ogni giorno nel nostro lavoro sul campo in Italia e in altri paesi. Le famiglie più vulnerabili sono costrette ad affrontare gravissime difficoltà e anche in una regione del mondo avanzata come l'Europa milioni di bambini non possono permettersi un pasto quotidiano caldo e nutriente, vivono in case sovraffollate, fredde o con problemi strutturali, crescono nell'incertezza quotidiana perché i loro genitori non riescono a sostenere le necessità della famiglia. Bambini che non possono accedere a tutte le opportunità che offre la scuola, a partire dalla prima infanzia, o che non possono partecipare alle attività sportive o altri tipi di attività educative e culturali al pari dei loro coetanei, aumentando così il divario e accrescendo la povertà educativa.

Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia­ - Europa di Save the Children

Il nostro contributo al rapporto europeo “garantire il futuro dei bambini”

Save the Children Italia ha contributo al rapporto europeo Garantire il Futuro dei Bambini pubblicato e presentato al Parlamento europeo a Bruxelles a marzo 2023.
Il rapporto prende in considerazione 14 paesi dell’UE, inclusa l’Italia, analizzando le diverse dimensioni della povertà infantile per inquadrare l’applicazione della Garanzia Infanzia (Child Guarantee), un programma istituito dal Consiglio UE nel 2021 e il cui obiettivo è di garantire che i bambini a rischio povertà ed esclusione sociale abbiano accesso a servizi educativi per la prima infanzia, assistenza sanitaria, alloggio adeguato e alimentazione sana, spezzando in tal modo il ciclo intergenerazionale dello svantaggio. La Garanzia Infanzia prevede anche misure specifiche per i gruppi più vulnerabili come i bambini con disabilità, quelli di origine straniera e rifugiati, quelli fuori dalla famiglia di origine o quelli appartenenti alle minoranze

I bambini sempre al centro della nostra azione programmatica

Save the Children si impegna affinché norme, politiche e prassi a livello locale, nazionale e internazionale siano in linea con i principi della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (CRC) e affinché i bambini siano sempre al centro della nostra programmazione, in quanto soggetti di diritto (Child Right Programming).

Ogni intervento programmatico di Save the Children viene definito a partire dalla comprensione di chi sono i soggetti più "vulnerabili" in un dato contesto, valutando elementi trasversali come, ad esempio, l'accesso a scuola per tutti, la condizione economica della famiglia di provenienza o l’analisi di bisogni in seguito ad una emergenza. Questi fattori, arricchiti da studi su pubblicazioni, report, documenti di ricerca e consultazioni, ci permette di individuare le fasce infantili e giovanili più vulnerabili, le aree geografiche dove vivono e le cause alla base delle loro privazioni, identificando i bisogni specifici a cui rispondere in ogni contesto, i beni e i servizi essenziali da fornire, i diritti da tutelare e le violazioni da prevenire.

La consultazione e la partecipazione dei ragazzi, dei loro genitori e della società civile sono parte integrante delle attività programmatica. Questo, ci permette di guidare la scelta dell'approccio operativo più pertinente in ogni progetto.

Advocacy, un impegno a lungo termine per cambiamenti concreti e duraturi

Sin dal momento in cui è stata fondata, Save the Children si è mobilitata per ottenere leggi più giuste per bambini e bambine, per affermare che tutti i bambini hanno gli stessi diritti, ovunque e in qualsiasi condizione siano nati e cresciuti e per ricordare che le istituzioni hanno l’obbligo di agire attivamente per proteggerli, tutelarli e assicurarne lo sviluppo. Nello stesso spirito coraggioso di allora, seppure in una realtà storica e geopolitica molto diversa e con strumenti moderni e diversificati, continuiamo a lavorare ogni giorno attraverso la nostra advocacy affinché norme, politiche e prassi si avvicinino sempre più ai principi e alle regole della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC).

Il punto di partenza è comprendere cosa non funziona, ossia quali leggi e politiche sono di ostacolo o mettono direttamente a rischio la protezione e lo sviluppo di bambini e bambine in Italia e nel mondo. Per farlo, analizziamo il contesto circostante e le leggi esistenti, anche grazie alla presenza concreta nei territori con i nostri progetti, a diretto contatto con minori e famiglie e con le loro difficoltà quotidiane. Le politiche disattente che osserviamo, le prassi rischiose di cui siamo testimoni da vicino e le leggi ingiuste o insufficienti che analizziamo, ci spingono ad agire per modificare, un passo alla volta, ciò che non va, spesso rallentati dagli ostacoli e dalle resistenze al cambiamento, ma con decisione e guardando sempre avanti.

Questo è ciò che chiamiamo il ciclo dell’advocacy: una modalità di lavoro secondo la quale costruiamo proposte di cambiamento e azioni di influenza basate sull’attività di osservazione, ricerca e analisi dei dati, passando attraverso la consultazione di tutti gli attori interessati, a partire dai minori, individuando le istituzioni a cui portare le nostre proposte di cambiamento e i canali di influenza per persuaderle, coinvolgendo la società civile, lavorando in partnership con altre organizzazioni e partecipando a Network, Osservatori e Tavoli istituzionali.

È un impegno che non potremmo portare avanti da soli, senza la partecipazione dei nostri sostenitori e attivisti e il coinvolgimento dei diretti interessati: i bambini e gli adolescenti. Allo stesso tempo è un’attività che richiede molto studio, esperienza e professionalità e molta perseveranza. Non ci scoraggiamo, parliamo con chi ha l’autorità per cambiare le cose, portiamo avanti le nostre proposte di cambiamento, con un unico obiettivo: promuovere i diritti di bambine e bambini.

Gli strumenti che utilizziamo ogni giorno nell’attività concreta di advocacy puntano anzitutto ad aprire e a mantenere un dialogo con gli stakeholder istituzionali, perché senza uno spazio di comunicazione e collaborazione con le istituzioni che determinano leggi e politiche non si può sperare di modificarle. Realizziamo perciò ogni anno molti incontri istituzionali con rappresentanti di Governo, Parlamento, Autorità di Garanzia e altri enti; seguiamo i percorsi di approvazione delle proposte di legge e interveniamo ufficialmente in audizione davanti alle Commissioni parlamentari e agli enti territoriali, promuovendo emendamenti migliorativi; depositiamo memorie scritte con le nostre richieste; invitiamo i rappresentanti istituzionali a eventi pubblici in cui confrontarci apertamente sulle questioni chiave per l’infanzia e l’adolescenza. Molto di questo lavoro richiede tempi lunghi ­ a volte servono anni per modificare una legge ed è poco visibile all’esterno, ma è continuo e instancabile come una turbina che muove il motore del cambiamento, e per arrivare ai risultati auspicati e in grado di cambiare in meglio le condizioni di vita dei bambini.

Grafico che descrive il Ciclo dell'Advocacy

Nel grafico sono rappresentate le varie fasi del Ciclo dell'Advocacy, che si susseguono l'una dopo l'altra in maniera circolare e che sono:

  • analisi di contesto e individuazione del problema
  • produzione di policy, proposte e posizionamenti
  • individuazione partnership e network
  • individuazione target, strumenti e canali
  • promozione di iniziative
  • promuovere il cambiamento

Advocacy 2023 in numeri

Incontri istituzionali realizzati 115

Tra cui:

  • 40 con rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri e delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero
  • 24 con rappresentanti del Parlamento
  • 15 con esponenti delle Istituzioni dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite
  • 11 con le Prefetture e la Polizia di Stato
Audizioni 9
Memorie scritte depositate e pubblicate sui siti di camera e senato 8
Eventi pubblici rivolti alle istituzioni e con il loro intervento 8

a cui si aggiunge il supporto a 18 altri eventi organizzati da Save the Children per coinvolgere gli stakeholder istituzionali

Cambiamenti di politiche, norme e prassi 16

I principali risultati 2023

Nel 2023 abbiamo ottenuto i seguenti cambiamenti di politiche, norme e prassi in tema di politiche dell’infanzia e dell’adolescenza, a cui avevamo lavorato anche negli anni precedenti.

A livello internazionale

5 cambiamenti legislativi, di policy, di prassi, di budget o di sistemi:

  • 2 nuove policy del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana (1. approvate Linee Guida Migrazione e Sviluppo; 2. Sviluppo e Linee Guida Nexus Umanitario/Pace/Sviluppo, elaborazione grazie anche ai contributi di Save the Children.
  • Il Governo italiano ha finanziato per la prima volta il Fondo Globale Education Cannot Wait e il nuovo Fondo per le Perdite e i Danni (Loss and Damage).
  • Abbiamo contribuito alla definizione delle priorità del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione sul tema dei minori nei conflitti armati.
  • Abbiamo sviluppato, in collaborazione con Ferrero, delle linee guida per la protezione dei minori rivolte ai partner commerciali dell'azienda coinvolti nella filiera del cacao in Costa d'Avorio e Ghana.

A livello nazionale

11 cambiamenti legislativi, di politiche e di prassi in particolare:

  • Il Parlamento ha approvato norme per agevolare l’accesso di orfani di femminicidio e famiglie affidatarie al supporto economico del Fondo per le vittime di crimini violenti.
  • Il Governo si è impegnato in un ordine del giorno della Legge di Bilancio 2024 a fornire una soluzione per sostenere economicamente i Comuni nel garantire l’accesso gratuito alla mensa agli studenti di scuola primaria in difficoltà economica.
  • È stata avviata l'attuazione delle norme da noi promosse in Legge di Bilancio 2023 per includere le competenze digitali - oltre a quelle STEM - nelle iniziative del Ministero dell’Istruzione e del Merito, e di quelle sulle competenze dei docenti in materia di partecipazione e sulla valorizzazione dei docenti in zone a rischio di spopolamento e dispersione scolastica, promosse nel 2022 nella Legge sulle misure urgenti di attuazione del PNRR.
  • Sono stati aumentati i posti per i minori non accompagnati in accoglienza adeguata anche grazie all’impegno col Tavolo minori migranti.
  • Si riscontra una maggiore attenzione alla protezione dei minori migranti nelle prassi di identificazione alla frontiera Nord, con la drastica riduzione dei respingimenti di minori non accompagnati dalla Francia.

Oltre ad aver influenzato cambiamenti di politiche, norme e prassi, abbiamo inoltre

  • facilitato la partecipazione dei giovani in 4 processi/eventi internazionali o nazionali rilevanti per l’advocacy:
  1. dialogo tra associazioni di giovani attive sul clima, per definire la loro roadmap verso la COP 28
  2. evento di dialogo intergenerazionale tra i giovani della rete di associazioni attive sul clima, da noi promossa, e le istituzioni, tra cui il ministro Pichetto Fratin, in vista dello Youth4Climate e della COP 28
  3. partecipazione di una ragazza di Change The Future all'evento Youth4Climate come giovane reporter
  4. partecipazione di Save The Children e del movimento giovani alla COP28 a Dubai, organizzando un evento istituzionale di alto livello con la partecipazione del ministro Pichetto Fratin, presso il padiglione italiano, e un evento moderato dal movimento giovani presso il padiglione Children and Youth
  • Mobilitato oltre 158 mila attivisti/sostenitori attraverso 4 petizioni:
  1. petizione Cittadinanza Italiana per i bambini nati o cresciuti in Italia (103.655 firme raccolte)
  2. petizione Periferie Italia (30.403 firme raccolte)
  3. petizione Emergenza Fame (26.135 firme raccolte)
  4. petizione Bambini Sotto Attacco (21.597 firme raccolte)