Schede tematiche

Arcipelago Educativo: imparare divertendosi

Laboratori didattici e iniziative outdoor contro la perdita di apprendimento
Bambine e bambini contemplano un'opera d'arte in compagnia di un'educatrice.
credits:

EDI

La perdita di apprendimento di bambini e ragazzi

Secondo le prove Invalsi 2022, il 39% degli studenti delle scuole secondarie di I grado non raggiunge risultati adeguati in Italiano e il 44% in Matematica.
In tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si registrano tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli.

Arcipelago Educativo è un progetto nazionale co­progettato da Save the Children e Fondazione Agnelli che mira a consolidare le competenze di base e trasversali attraverso il gioco, il divertimento e l’esperienza. Grazie ad una stretta alleanza con scuole e famiglie, il progetto sostiene il benessere la motivazione e il recupero degli apprendimenti di bambine, bambini e adolescenti a rischio dispersione scolastica.

Un intervento specifico per contrastare la povertà educativa

L’intervento prevede un sostegno estivo di 100 ore per ciascun partecipante, suddivise tra laboratori didattici, tutoraggi personalizzati e uscite sul territorio. La metodologia è il learning by playing. L’obiettivo è sostenere la crescita di tutti, anche attraverso lo sviluppo della socialità con momenti di peer education e apprendimento cooperativo. L’intervento si realizza nelle scuole primarie e secondarie di I grado, in collaborazione con la rete di partner territoriali di Save
the Children.

Oltre al sostegno diretto a bambine, bambini e adolescenti, Arcipelago Educativo (link al sito) sostiene anche le competenze educative degli adulti, attraverso azioni di co-progettazione e monitoraggio con le scuole, un servizio di messaggistica multi-lingue per famiglie, una piattaforma online.
Quest’ultima offre numerose risorse da utilizzare autonomamente a scuola, nei contesti educativi, in famiglia: da giugno 2020 ad oggi, le visualizzazioni sono state circa 1.760.250.

La valutazione di impatto certifica la crescita di apprendimenti

Nell’estate 2022 Arcipelago Educativo è stato oggetto di una valutazione di impatto (link al PDF) sperimentale e indipendente, realizzata con metodologie rigorose da FBK – IRVAPP (Istituto per la Ricerca Valutativa delle Politiche Pubbliche). I risultati molto positivi dello studio evidenziano come i partecipanti ad Arcipelago Educativo rientrino a scuola a settembre con livelli di apprendimento più elevati rispetto ai loro pari che non hanno preso parte al progetto migliorando le proprie competenze di base. I progressi per chi ha partecipato sono stati nettamente migliori per la scuola primaria e per studenti e studentesse con Bisogni Educativi Speciali o Disturbi Specifici dell’Apprendimento, sia in Matematica che in Italiano.

La valutazione ha inoltre dimostrato anche un aumento dell’interesse ad apprendere. Non si sono evidenziate differenze di genere. Soprattutto nonostante le diversità di composizione fra i vari Arcipelaghi, non sono emerse disparità sistematiche di risultati fra città e città, ottenendo risultati positivi per gli apprendimenti.

1.038 studenti coinvolti nel progetto in 9 città

  • Milano
  • Torino
  • Marghera
  • Ancona
  • Aprilia
  • Napoli
  • Bari
  • Rosarno
  • Palermo

Crescita degli apprendimenti (differenza prima e dopo l'estate)

Gruppo beneficiari

Gli studenti che hanno partecipato in estate progrediscono sia in Italiano sia in Matematica in modo significativo.

Gruppo di controllo

Gli studenti che non hanno partecipato all'intervento arretrano sia in Matematica sia in Italiano.

Il progresso in mesi di scuola ottenuto dagli studenti che hanno beneficiato dell’intervento corrisponde a:

Mesi aggiuntivi 2

per la Matematica

Mesi aggiuntivi 3,5

per l'Italiano

Una bambina e un bambino studiano il sistema solare.
credits:

EaSlab

Apprendere divertendosi

La cosa più bella è che oltre a divertirti è un posto in cui puoi sempre dire la tua ed essere ascoltata. Mi sento migliorata in matematica e nell’analisi logica. Sono migliorata anche a socializzare.

Una bambina di Napoli.

Vedere i nostri figli così felici e sereni non ha prezzo... non li ho mai visti così entusiasti di venire a scuola e così pieni di gioia nell'organizzare giorno per giorno nuove avventure.

Una mamma di Palermo.

Il successo riscontrato trasversalmente è un indizio incoraggiante, perché suggerisce che le attività proposte sono efficaci per affrontare molteplici fragilità scolastiche. E possono così rappresentare una risorsa importante per recuperare le perdite di apprendimento e, in definitiva prevenire la dispersione scolastica in situazioni diverse e in relazione a diverse cause di difficoltà.

Barbara Romano, Ricercatrice Senior della Fondazione Agnelli.

Le doti educative come strumento di contrasto alla povertà educativa

Delle bambine eseguono passi di danza sotto la supervisione di un'insegnante
credits:

Housedada per Save the Children

Interventi personalizzati di sostegno rivolti a bambine, bambini e adolescenti a rischio di esclusione sociale.

Le dimensioni della povertà minorile in Italia

La povertà assoluta in Italia tocca quasi 1,4 milioni di bambini e adolescenti. A fronte di una media del 9,4% di persone in povertà assoluta, la quota raggiunge il 14,2% tra quelle di minore età. Nello specifico, sono poveri il 13,2% dei bambini con meno di 3 anni, mentre tra quelli poco più grandi (fascia 4-6) l’incidenza raggiunge il 15,4%. In povertà assoluta anche il 14,9% dei residenti tra 7 e 13 anni e il 13,2% tra i 14 anni e la maggiore età (dati 2021).

Alla povertà materiale si aggiunge anche quella educativa, condizione in cui i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze vengono privati del diritto di apprendere, sperimentare i propri talenti e le proprie passioni e non hanno accesso ad attività culturali, sportive e ricreative. Il 45,9% dei minori tra i 6 e i 17 anni non ha letto nemmeno un libro (si passa dal 32,6% in Trentino al 72,6% in Sicilia, dati 2020); solamente il 50,1% dei bambini e ragazzi (6-17 anni) hanno visitato musei/mostre almeno una volta e solamente il 21,1% ha partecipato ad eventi musicali (dati 2019).

Le doti educative per rispondere ai bisogni specifici dei bambini

Nel quadro di intervento del Programma Punti Luce, la nostra Organizzazione prevede la fornitura di beni e/o servizi per singoli bambini e adolescenti, attraverso le doti educative, dedicate ai minori tra i 6 e i 17 anni che si trovano in condizioni certificate di fragilità e vulnerabilità socio-economica.

La peculiarità dell’intervento è data dalla capacità di intercettare un bisogno specifico e rispondere allo stesso in maniera puntuale, generando un meccanismo virtuoso capace di rafforzare la resilienza del beneficiario.

Le doti educative si possono concretizzare in tre tipologie di percorso: “diritto allo studio”, per garantire i beni essenziali al proseguimento degli studi, come testi e kit scolastici; “conoscere e sperimentare”, per dare la possibilità di sviluppare talenti e passioni attraverso corsi sportivi o artistici; “aprire i propri orizzonti”, per dare a la possibilità di conoscere altre realtà con cui confrontarsi con la partecipazione a campi estivi o viaggi studio.

Nel 2022 le doti sono state destinate sia ai bambini individuati nei Punti Luce, sia a bambine, bambini e adolescenti segnalati da scuole, servizi sociali e reti sociali formali e informali presenti sul territorio. Grazie a queste doti, cosidette di comunità, si è permesso così di raggiungere situazioni estreme che altrimenti non avrebbero ricevuto risposta; si è rafforzata inoltre la comunità educante, attraverso la diffusione della metodologia della dote, che prevede, oltre alla definizione di un piano educativo e di monitoraggio, la sottoscrizione di un patto da parte del minore e della famiglia.

I principali numeri

Bambini 1.043

hanno potuto usufruire di doti educative di cui 288 hanno beneficiato di doti di comunità

La rete di 26 Punti Luce di Save the Children

  • Milano
  • Torino
  • Genova
  • Prato
  • Udine
  • Marghera - Venezia Mestre
  • Ancona
  • Roma
  • Ostia
  • Sassari
  • L'Aquila
  • Napoli
  • Casal di Principe
  • Potenza
  • Bari
  • Brindisi
  • Scalea
  • San Luca
  • Platì
  • Catania
  • Palermo

Ma che musica maestro!

Sono molto orgoglioso e felice di vivere questa esperienza, è davvero incredibile perché mi ha fatto scoprire la bellezza della musica e i suoi strumenti, soprattutto il violino. Ringrazio la maestra e tutti coloro che mi hanno aiutato nel mio percorso.

Rodolfo ha 11 anni e frequenta le attività di accompagnamento allo studio del Punto Luce. È molto collaborativo, soprattutto durante il laboratorio di musica, per la quale nutre una forte passione, ma ha difficoltà nell’integrazione col gruppo dei pari. Per questo si è pensato che un corso di musica potesse far aprire Rodolfo e renderlo più socievole e pronto a nuovi rapporti amicali. Ama la musica dove trova la sua forza espressiva ed emotiva e si sente appagato quando la ascolta, per cui si è valutata la possibilità di iniziare un corso musicale di violino per renderlo più libero di essere sé stesso e consapevole di una nuova conoscenza musicale. Rodolfo, fin dall’inizio della sua esperienza, risulta essere appagato e soddisfatto, è più sereno e cerca maggiormente il confronto con i pari. A tre mesi dall’erogazione della dote, in base a quanto riferiscono anche dalla scuola di musica, il bambino sta trascorrendo con serenità, diletto e ottime capacità, la propria esperienza. La mamma è contenta perché vede il figlio sereno e volenteroso nel suo percorso di crescita.

Il maestro di violino ha riscontrato un particolare talento per la musica e il violino e riporta: “ha un orecchio musicale fino, corregge subito ogni minima stonatura, i suoi movimenti sono molto sciolti. Già dalla prima lezione è riuscito a tirar fuori un suono piacevole dallo strumento, non essendo una cosa da tutti! Inoltre dimostra una spiccata facilità nell’apprendimento anche del solfeggio e della scansione ritmica”. Il maestro ritiene che Rodolfo sia un bambino che vada incoraggiato e sostenuto.

In prima linea per i minori migranti

Proteggere i minori migranti in arrivo e in transito sul nostro territorio

Una bimba in braccio ad una volontaria di save The Children
credits:

Francesco Alesi per Save the Children

Tutela e accoglienza dei minori non accompagnati in Italia

A fine dicembre 2022 risultano presenti nel sistema di accoglienza italiano 20.089 minori stranieri non accompagnati (MSNA), il 64% in più rispetto al 2021. Un incremento rilevante, attribuibile anche all’arrivo sul territorio italiano di MSNA provenienti dall’Ucraina a seguito del conflitto bellico e della crisi umanitaria che ne è scaturita.

Per rispondere all'arrivo di questi ultimi, il Governo Italiano ha avviato – anche a seguito dell’attivazione a livello europeo della Direttiva sulla Protezione temporanea – misure straordinarie di protezione e accoglienza.
Tra queste, la nomina di un Commissario straordinario per i minori non accompagnati e l’emanazione di un Piano per la loro tutela e accoglienza, che ha recepito alcune richieste del Tavolo minori migranti, network di organizzazioni coordinato da Save the Children.

Il risultato di un’azione congiunta del Tavolo minori migranti

Si tratta dell’emanazione di un decreto essenziale per l’attuazione della L. 47/2017 sulla protezione dei minori non accompagnati, atteso da tempo: il DPR 191/2022 (di modifica del DPR 394/1999), che tra le altre cose chiarisce quale tipo di permesso di soggiorno va rilasciato al minore nelle diverse situazioni, ad esempio quando viene affidato ai servizi sociali oltre la maggiore età per favorire il buon esito del percorso di integrazione, possibilità prevista dalla stessa legge.

Il nostro intervento di protezione

In seguito allo scoppio del conflitto e alla conseguente “Emergenza Ucraina”, Save the Children si è rapidamente organizzata per poter fornire supporto ai cittadini ucraini in fuga dal conflitto e transitanti presso i valichi di frontiera italiani del Nord­-est.

Sono stati attivati due team multidisciplinari operativi presso il Valico Fernetti in provincia di Trieste e il valico di Ugovizza a Tarvisio, composti da un’esperta legale e di protezione, una mediatrice culturale ed una social worker. Il lavoro dei team si è progressivamente strutturato nel quadro dell’approccio Blue Dot, dove i teams sono stati presenti in qualità di partner di UNICEF e nel gruppo di lavoro composto da UNHCR, DIRE, Stella Polare e ARCI a Fernetti e da UNHCR, DIRE e ARCI a Ugovizza.

Nell’ultimo periodo del 2022 il Blue Dot presente al valico di Ugovizza ha rimodulato il suo intervento effettuando una serie di attività finalizzate alla conoscenza dello stato dell’accoglienza nella provincia di Udine, concentrandosi sulle comunità mono-genitoriali con ospiti di nazionalità ucraina e sulle comunità che operano accoglienza verso i minori stranieri non accompagnati.

Save the Children, nell’ambito della partnership con UNICEF, ha rafforzato la sua presenza anche in frontiera Sud in Sicilia e sull’isola di Lampedusa, in Calabria nonché nelle altre possibili aree di sbarco e accoglienza del territorio nazionale con l’obiettivo di proteggere e supportare minori soli e/o in famiglia in arrivo e in transito. Le attività di protezione dei minori svolte nelle aree di sbarco, ai valichi di frontiera del Nord-est e Nord-ovest, nei centri di accoglienza dedicati della Sicilia e presso l’hotspot di Lampedusa, realizzate da team mobili multidisciplinari sono state: orientamento e informativa legale, supporto psicosociale, mediazione linguistico-culturale, colloqui individuali di individuazione delle vulnerabilità e presa in carico, risposta ai bisogni primari di natura materiale, emotiva e cognitiva. A queste si aggiungono le attività ludico-ricreative ed educative svolte negli spazi sicuri a misura di minore, attivati sia a Nord-est e Nord-ovest che nello spazio sicuro in avviamento presso l’hotspot di Lampedusa. La dimensione ludico-ricreativa, che garantisce un accesso all’infanzia e adolescenza e riattiva le risorse individuali, è garantita anche in setting informali nelle aree di primo arrivo in Frontiera Sud.

Alle istituzioni competenti è stato garantito il supporto necessario nella gestione dei casi più vulnerabili riguardanti i minori attraverso l’osservazione, l’individuazione, i colloqui di approfondimento, l’identificazione delle azioni immediate a tutela del superiore interesse del minore così da effettuare segnalazioni appropriate alle Autorità competenti coinvolte.

I principali numeri

Minori 18.710

di cui 10.453 minori stranieri non accompagnati e 8.257 minori accompagnati sono stati supportati e assistiti in frontiera Nord e Sud

Supporto ai minori ucraini presso i valichi di frontiera

Minori 4.307

provenienti dall’Ucraina di cui 1.287 non accompagnati e 1.494 nuclei familiari sono stati supportati presso il Valico Fernetti

Minori 596

provenienti dall’Ucraina di cui 18 non accompagnati e circa 235 nuclei familiari sono stati supportati presso il Valico di Ugovizza

  • Ventimiglia
  • Tarvisio
  • Trieste
  • Calabria
  • Sicilia
  • Lampedusa

Mamadou e il suo cuore infranto in Libia

Sono riuscito a uscire da quel carcere solo perché un uomo maliano ha fatto da intermediario: mi ha comprato per portarmi a lavorare in campagna, nel settore dell’agricoltura. Ero sfruttato, mi davano solo una piccola somma di denaro, che però in parte dovevo restituire.

Mamadou (nome di invenzione per proteggere l’identità del minore) ha 17 anni, è originario del Mali e oggi vive in Italia. Il padre è morto qualche anno fa mentre la madre si trova in Mali. Ha due sorelle e due fratelli maggiori che vivono tra il Marocco e la Francia. Mamadou in Mali non si sentiva al sicuro, si verificavano frequenti episodi di guerriglie e per questo spesso la scuola veniva chiusa. Lui invece aveva grandi progetti per sé: sognava di costruirsi un futuro, di studiare e cominciare a lavorare, di realizzarsi possibilmente in Francia. Nell’aprile del 2020 ha quindi deciso di partire. Dapprima ha attraversato il deserto per raggiungere l’Algeria. Poi, al confine con la Libia, è iniziato il dramma. Mamadou e gli altri migranti hanno percorso un lungo tratto a piedi in cui sono stati intercettati e venduti ai trafficanti libici per essere portati ad Agelet, dove il ragazzo ha trascorso circa 9 mesi. Durante questo periodo è stato imprigionato per circa 2 mesi e ha assistito all’uccisione di due dei suoi amici.

In seguito è uscito dal carcere perché un uomo lo ha preso per portarlo a lavorare: l’inferno da cui era scappato riviveva nelle campagne libiche che lo rendevano schiavo. Mamadou lo rivive ancora quell’inferno. Ogni pensiero rivolto a quell’esperienza è una ferita che lo fa sanguinare ancora e che lo fa mostrare agli altri come un ragazzo molto silenzioso e impaurito. Lui stesso si definisce come “spaventato dalla Libia”.

Intercettato in frontiera Sud da Save the Children, Mamadou ha potuto partecipare a molte attività ludico-ricreative di “decompressione” che gli hanno permesso di iniziare ad affrontare il trauma subìto, di esprimere i suoi sentimenti e di ritrovare la speranza per il futuro. Oltre a coinvolgerlo in attività ludico-ricreative, la squadra di Save the Children è intervenuta per attivare tutte le misure di protezione per la sua tutela. Attraverso il nostro lavoro, il ragazzo è stato trasferito da Lampedusa e collocato in una comunità idonea a garantire una presa in carico integrata dei suoi bisogni e delle sue fragilità. Mamadou oggi è al sicuro ed accompagnato verso la sua crescita e la costruzione della vita che ha sempre sognato.

Supporto ai minori soli, mamme e figli sopravvissuti o a rischio di tratta e/o sfruttamento

Joy disegna un cuore sul vetro bagnato
credits:

Gianfranco Ferraro per Save the Children

La tratta e lo sfruttamento in Italia

In Europa, si stima che il traffico di esseri umani produca in un anno 29,4 miliardi di euro di profitti. Ben un quarto dei soli 14.000 casi identificati riguardano vittime minorenni.

In Italia, nel 2022, sono state 2.381 le valutazioni di presunte vittime di tratta e sfruttamento. Questi i dati del Numero verde Antitratta, istituito dal Dipartimento per le Pari Opportunità nel 2000, nell’ambito degli interventi in favore delle vittime di tratta.

Al Numero Verde, anonimo, gratuito e attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno, si possono rivolgere le potenziali vittime di tratta e sfruttamento per chiedere aiuto, ma anche privati cittadini, Forze dell’Ordine, rappresentanti di enti pubblici o privati e membri delle associazioni di categoria del mondo del lavoro che sono a conoscenza di casi di sfruttamento e abusi o che desiderano segnalare o avere informazioni su tali tematiche.

Dal 2021, Save the Children in cooperazione con il Numero Verde Anti Tratta ha attivato il progetto Nuovi Percorsi. Un progetto che realizza azioni di protezione, empowerment e autonomia per nuclei composti da giovani mamme ex vittime di tratta e i loro figli. Le azioni sono portate avanti in tutta Italia e possono riguardare supporti nell’ambito della genitorialità positiva e della conciliazione, educativo, psicologico, sanitario, legale, formativo e di avviamento al mondo del lavoro.

Supporto e autonomia per i nuclei mamma-bambino

Nuovi Percorsi è il progetto di Save the Children che ha lo scopo di fornire strumenti necessari all’autonomia delle mamme e dei minori vittima di tratta, anche al fine di ostacolare il re-trafficking mettendo in atto interventi personalizzati di valutazione, consulenza, orientamento, monitoraggio e attivazione di doti di cura che siano adeguati e rispondenti alle caratteristiche proprie di ciascun nucleo. Mediante un team di esperti multidisciplinari si occupa di supportare minori soli, i figli e le donne sopravvissute alla tratta e allo sfruttamento, attraverso interventi volti alla reintegrazione della mamma, alla crescita sana dei figli e all’autonomia del nucleo.

I percorsi di sostegno ai nuclei vengono stabiliti dal team multidisciplinare di progetto che incontra online l’ente anti-tratta che accoglie il nucleo. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’area Zerosei nel giugno 2022 è stato attivato l’intervento Nuovi Percorsi Roma, uno sportello che accoglie mamme vulnerabili, rispondendo ai loro bisogni più immediati e favorendo la protezione dei loro figli anche attraverso attività di supporto alla genitorialità, prevenzione dello sfruttamento sessuale e lavorativo, mediazione culturale, orientamento ai servizi e rendendo disponibili, in alcuni casi, l’assegnazione di doti di cura.

La dote di cura è un intervento strutturato, condiviso e temporaneo di supporto personalizzato, anche di tipo materiale, destinato a un nucleo familiare all’interno del quale vivano uno o più minori.

I principali numeri

Più 2.000 persone sostenute complessivamente dalla nostra Area di Lotta allo sfruttamento minorile e alla tratta

Con il progetto Nuovi Percorsi

Minori 366

e 274 mamme sostenute

Operatori del pubblico e del privato sociale 200

hanno usufruito di orientamento e formazione

Con l'intervento Nuovi Percorsi Roma

Doti di cura 111

erogate a supporto di mamme e minori (da giugno a dicembre 2022)

Mamme 49

e 73 minori di nazionalità Ucraina sono stati accolti dallo sportello (da settembre a dicembre 2022)

Gold, una storia di coraggio

Gold ha solo 26 anni ma ha già subito svariati abusi; sfruttata sessualmente in Italia sin da minore, è stata travolta dalla perdita più grande di tutte quando, dopo esser rimasta incinta dal suo sfruttatore, lo ha visto assumersi la paternità del bambino e allontanarlo dalla madre. Negli anni, Gold è riuscita a denunciare la rete criminale che l’ha sfruttata, ma non è ancora riuscita a riabbracciare suo figlio. Il progetto Nuovi Percorsi la sta sostenendo legalmente affinché possa farlo il prima possibile, fornendole anche un intervento di accompagnamento alla genitorialità responsiva che la aiuti nel superamento del trauma e nella costruzione del suo percorso di autonomia.

Io partecipo, voce del verbo partecipare

L’impegno di Save the Children a favore del protagonismo giovanile

Durante la plenaria di inaugurazione del festival, due volontari, seduti di spalle all'obiettivo, si voltano sorridenti verso la fotocamera
credits:

Francesco Alesi per Save the Children

Spazio ai giovani

Nonostante la partecipazione sia uno dei diritti sanciti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ad oggi, il punto di vista di bambini e ragazzi è ancora troppo poco preso in considerazione.

Negli ultimi 2 anni ­ anche a causa dell’emergenza Covid ma non solo – i ragazzi si sono sentiti inascoltati e del tutto assente è stato il confronto con gli adulti sulle decisioni che li riguardavano. Per questo nel corso del 2022, in coerenza con gli obiettivi di strategia interni, Save the Children ha lavorato affinché la voce dei ragazzi e delle ragazze, a partire da quelli che vivono in condizioni di svantaggio, trovasse i presupposti e gli spazi per emergere e farsi sentire sempre di più, in particolare nei contesti dove si prendono decisioni su questioni per loro rilevanti.

Moltissime sono state le iniziative realizzate durante tutto l’anno e il Movimento Giovani per Save the Children è diventato un interlocutore sempre più autorevole e riconosciuto, capace di portare la voce dei ragazzi e delle ragazze a tavoli istituzionali nazionali e internazionali, sia con i pari che nel dialogo con la nostra Organizzazione.

Le principali iniziative

IMPOSSIBILE 2022

La partecipazione dei ragazzi, in qualità di relatori, a diversi panel in programma durante l’evento promosso da Save the Children a maggio del 2022.

Spazio Giovani

L’apertura, presso la sede centrale di Save the Children, dello Spazio Giovani, vera e propria “officina” per la mobilitazione giovanile con sala di registrazione radio, spazi attrezzati per eventi (laboratori, proiezioni video, installazioni artistiche) e un cortile esterno dove incontrarsi e fare rete. Lo spazio è gestito dalle ragazze e dai ragazzi del Movimento Giovani per Save the Children ed è aperto alle scuole, alle associazioni giovanili del territorio e a tutti i giovani che vogliono impegnarsi nella tutela dei propri diritti. Molti gli eventi su base settimanale: incontri dei gruppi romani SottoSopra e Change the Future, laboratori radio, scuola di italiano CivicoZero, talk tematici con esperti, proiezioni di film ed eventi artistici aperti al territorio.

Il Festival della Partecipazione

Progettato dagli stessi ragazzi del Movimento e parte integrante del calendario dell’Anno Europeo dei Giovani, il Festival (link al video di presentazione) si è tenuto il 21 e 22 maggio ad Ostia, dove i ragazzi, con il supporto di più di 10 associazioni giovanili locali, si sono cimentati in azioni di riqualificazione, ritinteggiatura e pulizia di edifici vandalizzati, realizzando dieci Blitz! Operazioni di cittadinanza attiva, ovvero workshop pratici svolti in contemporanea in diversi luoghi di Ostia, volti a riqualificare e illuminare il territorio nonché sensibilizzare la cittadinanza sulla necessità di ascoltare la voce dei giovani e prevedere spazi per il loro protagonismo. La domenica, ultimo giorno del Festival, si è svolta a Parco Pallotta un’importante azione di mobilitazione che ha coinvolto anche la cittadinanza: una vera e propria riappropriazione simbolica dello spazio attraverso azioni di pulizia, piantumazioni di fiori e laboratori artistici. In poche ore, con il supporto dei volontari dell’associazione giovanile CleanUp, sono stati raccolti più di 180 kg di rifiuti.

I giovani per il clima

COP27 a Sharm el-Sheik

Molto significativo è stato anche il lavoro di posizionamento sul tema ambiente e crisi climatica, frutto di un percorso di capacity building e youthled campaigning che ha visto i ragazzi e le ragazze del Movimento Giovani raccogliere e portare le istanze dei propri coetanei a numerosi tavoli di confronto istituzionale, a livello nazionale e internazionale tra cui la COP27 a Sharm el-Sheik. Insieme a Save the Children, i ragazzi hanno chiesto ai leader mondiali di garantire maggiore attenzione ai diritti dei bambini e dei giovani, in particolare di quelli più colpiti dalle disuguaglianze e discriminazioni, e basarsi anche sulle loro opinioni e raccomandazioni nei negoziati, nelle decisioni politiche e sui finanziamenti per la lotta al cambiamento climatico.

Conferenza ministeriale sulla Child Guarantee a Parigi

Una delegazione di ragazzi del Punto Luce di Palermo Zen è stata ascoltata dai ministri – tra cui anche la Ministra italiana del Dipartimento per le Politiche per la famiglia – presenti alla Conferenza ministeriale organizzata a Parigi dal Segretario di Stato francese per l’infanzia e la famiglia a nome della Presidenza del Consiglio dell’Unione europea sulla Garanzia Infanzia. Save the Children Italia è intervenuta a nome di Save the Children Europe.

Parola d'ordine: partecipazione!

Includete i più giovani in conversazioni e dibattiti! Abbiamo ancora molto da imparare, questo è certo, ma abbiamo anche molto da offrire: non solo le nostre opinioni, ma anche la nostra energia, la nostra voglia di vedere e operare il cambiamento.

Vera, attivista del Movimento Giovani per Save the Children.

Garantire l’empowerment dei giovani non vuol dire solo dare opportunità ma anche assicurare che le persone possano chiedere opportunità.

Sofia, attivista del Movimento Giovani per Save the Children nel suo intervento all’evento “Empowering Youth for their Meaningful Partecipation”, organizzato da Save the Children nel Padiglione Italiano alla COP27.

Non abbiamo poco tempo, ma ne abbiamo perso molto.

Messaggio lasciato da un ragazzo sulla lavagna dello Spazio Giovani.

Voi siete la speranza di domani. Credete in voi stessi. Non è mai troppo tardi per fare bene.

Lino, attivista del Movimento Giovani per Save the Children (messaggio lasciato sulla lavagna dello Spazio Giovani).