Una bambina di 13 anni pedala in bicicletta lungo una strada sterrata all'interno del campo rifugiati di Za'atari in Giordania
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Charlie Forgham-Bailey per Save the Children

Comunicazione e campaigning

Nel 2022 è proseguito e si è rafforzato, all’interno di Save the Children, il lavoro di integrazione tra i media convenzionali e i social media, per il potenziamento della comunicazione digitale, così come la creazione di contenuti multimediali originali ed efficaci per arrivare al pubblico e raccontare le storie delle persone raggiunte dagli interventi dell’Organizzazione.

Mai come nel 2022, la comunicazione di Save the Children è stata uno strumento per informare il pubblico e gli stakeholder di riferimento, dando risalto ad analisi sul nostro Paese, a crisi mainstream e emergenze dimenticate. Ma, e soprattutto, attraverso la propria attività di comunicazione, l’Organizzazione ha riempito di volti e storie gli avvenimenti epocali del 2022, facendo parlare i bambini e le loro famiglie, il loro vissuto, i loro drammi, la loro resilienza.

Save the Children si è subito attivata all’esacerbarsi del conflitto in Ucraina – che nel 2022 è stato protagonista nello scenario informativo mondiale - e ha comunicato, sia attraverso i media che attraverso i propri canali proprietari, l’impatto di questa terribile guerra alle porte dell’Europa sui bambini, costretti a lasciare le proprie case, uccisi, mutilati. Inoltre abbiamo fornito notizie sul loro viaggio in fuga dagli orrori del conflitto attraverso i Paesi limitrofi, in Romania, Polonia e Italia.

Fondamentale nel nostro flusso informativo è stato anche l’effetto domino del conflitto su altre aree del mondo, in particolare quelle che già avevano una situazione drammatica. Save the Children ha diffuso nel corso dell’anno le sue analisi volte ad evidenziare come - a causa della dipendenza globale dalle forniture di grano di Russia e Ucraina, che nel 2019 costituivano più di un quarto della produzione di grano a livello globale – è peggiorata la crisi alimentare per le popolazioni in contesti già fragili, dal Corno d’Africa, al Libano, allo Yemen e tanti altri paesi. Anche la dipendenza globale dal petrolio e dal gas russi, in particolare quella europea, è diventata più evidente nello scorso anno, e l’Organizzazione ha evidenziato anche l’impatto nei paesi occidentali, come l’Italia, soprattutto per i bambini che vivono in povertà assoluta.

La crisi ucraina ha anche rappresentato un momento di forte coscienza civile nel nostro Paese, dove sono nate varie iniziative a supporto dei bambini colpiti dalla guerra: un momento di comunicazione corale è arrivato dal concerto “Tocca a noi”, svoltosi a Bologna il 5 aprile e trasmesso dalla Rai, in cui vari volti della musica e dello spettacolo si sono mobilitati per sensibilizzare e raccogliere fondi a supporto dell’intervento di Save the Children per i minori in Ucraina e nei Paesi limitrofi. In questa occasione, i nostri canali social, in particolare, ci hanno consentito di unire la nostra voce a quella di tutti gli artisti che hanno aderito all’iniziativa.

Anche se l’attenzione mondiale è stata catalizzata dall’Ucraina, sono state tante le crisi di cui l’Organizzazione si è occupata nelle proprie attività di comunicazione: dai tristi anniversari che ricorrono nel mese di marzo, relativi all’inizio dei conflitti in Siria e Yemen, alla drammatica situazione in Afghanistan, con la sospensione della scuola secondaria per le ragazze a marzo e con il divieto alle donne di lavorare per organizzazioni internazionali da parte dell’autorità de facto a fine anno; dal permanere degli effetti della Pandemia sull’esacerbarsi delle disuguaglianze, soprattutto a livello educativo, con milioni di bambini che lo scorso anno erano ancora senza scuola nel mondo dopo le chiusure dovute al Covid-19, alle violenze nella repubblica Democratica del Congo, ad Haiti e nei campi profughi Siriani, solo per menzionare alcuni paesi.

Nel flusso informativo di Save the Children, ha avuto una parte rilevante il tema della crisi climatica e del suo impatto, sia a livello globale, in contesti che già negli anni scorsi avevano subito siccità e fame, come ad esempio il Corno d’Africa, il Niger, lo Zambia, l’Afghanistan, che in paesi europei, inclusa l’Italia, dove la possibilità di subire eventi climatici estremi è aumentata del 9% in vent’anni e sono proprio i bambini che rischiano di dover affrontare i disagi più pesanti che questo comporta.

E sulla crisi climatica, i ragazzi di tutto il mondo hanno voluto far sentire la propria voce, e sono stati supportati in questo da Save the Children, anche in occasione della COP 27, in Egitto, dove hanno detto con forza che non hanno causato tutto questo, ma che stanno cercando di dare il proprio contributo per risolvere la situazione.

Nel 2022, il tema delle migrazioni, fortemente legato a quello dei conflitti e dei cambiamenti climatici è rimasto presente nell’agenda mediatica di Save the Children. La tematica ha avuto una declinazione di migrazione interna, in continenti come l’Africa – basta citare i flussi che dal Mali, Burkina Faso e Nigeria sono arrivati in Niger- o in Asia – con la tragedia del naufragio dei profughi Rohingya che dal Myanmar si spostavano in Bangladesh.

Allo stesso tempo, l’Organizzazione ha continuato a far sentire la propria voce in relazione a quello che accade nel Mediterraneo e lungo la rotta Balcanica a tantissimi minori che cercano di raggiungere un luogo dove un futuro sia possibile per loro. Proprio sulla rotta Balcanica si è concentrato il rapporto Nascosti in Piena Vista – Frontiera Nord, volto ad evidenziare la condizione dei minori non accompagnati nel corso del loro viaggio: minorenni invisibili, continuamente esposti al rischio di incidenti, traffico di esseri umani, abusi, violenze psicologiche e fisiche.

Anche nel 2022, Save the Children ha lanciato alcuni rapporti e analisi sull’Italia che hanno contribuito ad alimentare il dibattito sulla condizione dei bambini, bambine ed adolescenti e delle loro famiglie in Italia. Meritano una particolare citazione il Rapporto “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2022, ormai diventato un appuntamento annuale imprescindibile, che analizzai valori delle regioni italiane dove essere madri è più o meno semplice; il Dossier sull’adescamento online dei minori e la guida per i genitori, diffusi alla vigilia della giornata contro la pedopornografia, nell’ambito della collaborazione con la Polizia di Stato; il rapporto “Alla ricerca del tempo perduto”, un’analisi delle disuguaglianze nell’offerta di tempi e spazi educativi nella scuola italiana; e infine il consueto appuntamento annuale con l’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, lanciatoogni anno in vista della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenzache fotografa anche quest’anno le condizioni di vita di bambini, bambine e adolescenti nel nostro Paese e che nel 2022 ha avuto un particolare focus sulla salute.

Nel corso del 2022 sono state 19.892 le uscite media (+6% vs 2021), sono stati lanciati 252 comunicati stampa e 14 rapporti o ricerche italiani e internazionali. Inoltre, sono state diffuse informazioni ai media su ben 28 emergenze a livello internazionale, contribuendo a portare all’attenzione del pubblico anche quelle meno conosciute.

Andamento uscite media 2010-2022

6.313

2010

12.752

2014

18.031

2018

19.892

2022

Tracciando un bilancio più ampio, in 12 anni la copertura sui media di Save the Children è cresciuta esponenzialmente (+ 215%), aiutando l’Organizzazione nelle proprie attività di informazione e sensibilizzazione.

Seguendo l’evoluzione di uno scenario mediatico in continuo cambiamento, la presenza sui media di Save the Children è stata differenziata sui vari canali, con una prevalenza sui media online non proprietari, che ha consentito all’Organizzazione il raggiungimento di un target trasversale e molto ampio: potenzialmente oltre 3 miliardi e 50 milioni di persone sono stati raggiunti da Save the Children attraverso i media (al lordo della duplicazione dei contatti).

Copertura 2022 per tipologia di media

Totale uscite 19.892
Web 76 %
Stampa 15 %
TV 6 %
Radio 3 %

In particolare, i nostri canali digitali sono stati uno strumento prezioso, attraverso il quale abbiamo potuto amplificare la voce dei minori e di tutte le persone che incontriamo sul campo, facendola arrivare a sempre più persone.

Nel 2022 abbiamo raggiunto quasi 200 milioni di persone (il termine impression indica il numero divolte che qualcosa viene visto), parlando anche ai più giovani da canali come Tik Tok, dove, ad esempio, per la riapertura delle scuole, con insegnanti e studenti abbiamo dato vita a una campagna sull’importanza della scuola per il futuro di tutti. Sono state 30 milioni le visualizzazioni dei video di questa campagna. Abbiamo raccontato quello che è successo alle famiglie e ai bambini in fuga dall’Ucraina ed è grazie ai social che abbiamo potuto unire la nostra voce a quella di tutti gli artisti che hanno dato vita a Tocca a noi, il concerto per la pace, tenutosi a Bologna nell’aprile del 2022.

I social e il nostro blog sono per noi da sempre un canale di comunicazione con tutti e tutte per condividere le nostre battaglie per il futuro dei bambini. Nel 2023 sono state fatte 16 dirette che hanno raggiunto quasi 100.000 visualizzazioni (+39% rispetto allo scorso anno) sul nostro canale, per dialogare con amici, esperti e personaggi famosi che hanno scelto di supportarci nella nostra missione e quasi 3 milioni di persone hanno trovato nel nostro blog consigli e informazioni utili su temi come: educazione, salute, supporto psicologico.

Canali e tecnologie digitali sempre più al centro della missione

Visitatori unici 8.967.365

www.savethechildren.it

Mobilitazione social network

Utenti totali nel 2022 1.130.319

+9% rispetto al 2021

Facebook fan 605.527

+2,9% rispetto al 2021

Twitter follower 341.926

uguali al 2021

Instagram follower 122.859

+13% rispetto al 2021

Linkedin follower 38.207

+28% rispetto al 2021

Tik tok follower 21.800