Due bambine ucraine svolgono attività ricreative in uno Spazio a Misura di Bambino in Germania
credits: Mauro Bedoni per Save the Children

Rapporto programmi e advocacy

Il 2022 è iniziato nel segno di un forte desiderio, oltre che dalla stretta necessità, di ripresa dalla pandemia da Covid-19 e dalla conseguente crisi socioeconomica, che con i suoi effetti ha colpito particolarmente le categorie più vulnerabili, come i bambini e le bambine in tutto il mondo. Tuttavia, a due mesi dall’inizio dell’anno, il 24 febbraio, un evento di portata storica ha interrotto l’entusiasmo della rinascita: il conflitto fra Russia e Ucraina, che ha riportato drammaticamente la guerra nel cuore dell’Europa, mostrando all’Occidente i suoi effetti più nefasti. Migliaia di civili feriti e uccisi e il più grande flusso di rifugiati nella storia dell’Europa del dopoguerra. Save the Children si è subito messa all’opera, attivando sin dai primi giorni del conflitto una risposta ai bisogni urgenti dei minori presenti nel Paese e di quelli in fuga o rifugiati in Europa, lavorando sia sul piano dell’impegno programmatico che su quello delle relazioni istituzionali, per favorire politiche coordinate e attente ai diritti e bisogni di bambine, bambini, adolescenti e nuclei familiari coinvolti.

È stato un anno di lavoro intenso e difficile da dimenticare, in cui come sempre abbiamo lavorato per ottenere cambiamenti positivi per i minori, per contrastare l’esclusione e la discriminazione e per garantire la tutela dei loro diritti a prescindere dal luogo in cui si trovavano, dalla nazionalità, dallo status legale, dal genere, dal credo religioso o dall’orientamento politico. Sono diversi gli ambiti nei quali l’impatto del conflitto a livello globale ha ulteriormente acuito criticità esistenti: i cambiamenti climatici, la nuova crisi alimentare mondiale, le emergenze umanitarie, la povertà in Italia e nel mondo, il diritto all’istruzione e alla salute. Abbiamo agito su ciascuno di loro sempre al fianco dei bambini e delle bambine: operando per far sì che l’infanzia sia ascoltata, favorendo la partecipazione di ragazzi e ragazze alla vita pubblica del Paese, continuando a mettere la nostra expertise a disposizione per migliorare i processi e contribuire ad azioni comuni.

Lo abbiamo fatto integrando le nostre attività programmatiche con quelle miranti a influenzare le politiche, secondo il ciclo dell’advocacy, una modalità di lavoro che ci permette di costruire azioni basate sull’analisi del contesto, attraverso la consultazione dei minori e di tutti gli attori interessati, l’individuazione dei target istituzionali e dei canali di influenza, il coinvolgimento della società civile, il lavoro in partnership e la partecipazione a Network, Osservatori e Tavoli istituzionali. Così, anche grazie al potenziamento della rete delle nostre alleanze con le realtà locali, i partner specializzati e le altre organizzazioni del terzo settore impegnate nella tutela dei diritti, abbiamo garantito accesso alle cure, nutrizione sana e adeguata, protezione da ogni forma di violenza e tutela dei diritti ovunque, un’educazione inclusiva e di qualità, nonché sostegno alla partecipazione giovanile, non mancando mai di portare queste richieste ai decisori locali, nazionali e sovranazionali, sensibilizzandoli e influenzandoli affinché si raggiungano cambiamenti di lungo periodo con impatti positivi sulla vita e il futuro dei bambini e degli adolescenti.

Grafico che descrive il Ciclo dell'Advocacy

Nel grafico sono rappresentate le varie fasi del Ciclo dell'Advocacy, che si susseguono l'una dopo l'altra in maniera circolare e che sono:

  • analisi di contesto e individuazione del problema
  • produzione di policy, proposte e posizionamenti
  • individuazione partnership e network
  • individuazione target, strumenti e canali
  • promozione di iniziative
  • promuovere il cambiamento

I bambini sempre al centro della nostra azione programmatica

Save the Children si impegna affinché norme, politiche e prassi a livello locale, nazionale e internazionale siano in linea con i principi della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (CRC) e affinché i bambini siano sempre al centro della nostra programmazione, in quanto soggetti di diritto (Child Right Programming).

Ogni intervento programmatico di Save the Children viene definito a partire dalla comprensione di chi sono i soggetti più "vulnerabili" in un dato contesto, valutando elementi trasversali come, ad esempio, l'accesso a scuola per tutti, la condizione economica della famiglia di provenienza o l’analisi di bisogni in seguito ad una emergenza. Questi fattori, arricchiti da studi su pubblicazioni, report, documenti di ricerca e consultazioni, ci permette di individuare le fasce infantili e giovanili più vulnerabili, le aree geografiche dove vivono e le cause alla base delle loro privazioni, identificando i bisogni specifici a cui rispondere in ogni contesto, i beni e i servizi essenziali da fornire, i diritti da tutelare e le violazioni da prevenire. La consultazione e la partecipazione dei ragazzi, dei loro genitori e della società civile sono parte integrante delle attività programmatica. Questo, ci permette di guidare la scelta dell'approccio operativo più pertinente in ogni progetto.

Emergenza Ucraina e IMPOSSIBILE 2022

La risposta al conflitto in Ucraina e alla crisi dei rifugiati che si è immediatamente sviluppata ha richiesto alla nostra Organizzazione uno sforzo duplice, a livello nazionale e internazionale. Al fine di sostenere e proteggere bambine, bambini e famiglie abbiamo da subito attivato una risposta di programma in Ucraina e nei Paesi limitrofi. Al tempo stesso, abbiamo avviato operazioni anche in Italia, ai valichi di ingresso nel nostro Paese,nell’ambito di una più ampia partnership con UNICEF e in coordinamento con l’UNHCR, e nelle principali città italiane di arrivo dei rifugiati provenienti dall’Ucraina, per dare sostegno nell’accesso ai servizi, offrire un sostegno psicosociale e favorire l’educazione dei minori, aiutandoli nel percorso di inclusione nei nostri territori. L’azione non si è fermata qui: ci siamo impegnati nel dialogo con le istituzioni, al fine di favorire una risposta efficace del sistema Paese ai tanti bisogni emersi, anche partecipando attivamente ai tavoli interistituzionali, in particolare quello organizzato dal Ministero dell’Interno e dal Dipartimento di Protezione Civile, in cui abbiamo rappresentato il ‘Tavolo minori migranti’ da noi coordinato, e quello promosso dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Abbiamo cercato di portare i messaggi di speranza che ci arrivavano da questa esperienza ad un pubblico più ampio possibile. In una fase così difficile per la storia d’Europa abbiamo deciso di organizzare l’evento IMPOSSIBILE 2022, con lo scopo di costruire nuove alleanze per affrontare le sfide ambiziose a cui siamo stati chiamati a rispondere in Italia e nel mondo, in uno sforzo corale che non solo ha tenuto insieme le varie parti dell’Organizzazione e i giovani, ma che ha anche voluto aprirsi al mondo istituzionale, al privato profit, ai media, all’accademia, al mondo del sociale e a quello della cultura e alla finanza.

Nei paragrafi seguenti riportiamo le principali attività programmatiche e di advocacy realizzate nel 2022 da Save the Children Italia nel mondo e nel nostro Paese.

IMPOSSIBILE 2022: un grande spazio di confronto sui diritti dei bambini

Dal 19 al 22 maggio a Roma, Save the Children ha promosso l’evento “IMPOSSIBILE 2022 – Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora”.
Uno spazio di confronto sui diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti, con l’obiettivo di condividere proposte e interventi concreti per
superare le disuguaglianze che la pandemia ha generato o aggravato. Le quattro giornate (link al PDF) hanno coinvolto esperti, giovani, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della cultura e dell’accademia, organizzazioni del terzo settore e persone che operano quotidianamente sul campo.

Voci diverse per costruire nuove alleanze necessarie ad affrontare sfide ambiziose. Cinque i temi centrali su cui si sono incentrati workshop, dibattiti e dirette social: i conflitti e la crisi climatica; le migrazioni; il diritto all’educazione e la lotta alla povertà; la rigenerazione dei territori della crescita dei bambini; la valorizzazione dei talenti. La partecipazione dei giovani ha caratterizzato tutto l’evento, fin dalla sua ideazione, e in particolare sono stati protagonisti di due momenti con l’inaugurazione dello Spazio Giovani e il Festival del Movimento Giovani per Save the Children ad Ostia che ha chiuso le giornate di IMPOSSIBILE.

4 giornate di incontri ed eventi

Giovedì 19 Maggio

  • Le sfide dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo
  • La sfida impossibile. Risorse, conoscenza e volontà per combattere le diseguaglianze e cambiare il futuro dei bambini. Ora.
  • 4 Workshop tematici:
    • La ricerca impossibile
    • La prima infanzia impossibile
    • Le migrazioni impossibili
    • La finanza impossibile
  • Inaugurazione Spazio Giovani a cura del Movimento Giovani per Save the Children
  • “Una notte per l’Impossibile” Save the Children Charity Dinner

Venerdì 20 Maggio

  • Le crisi globali
    • Conflitti e crisi climatica: inquadramento di contesto
    • Soluzioni e proposte per tutelare le generazioni future
    • Trasformare i territori della crescita: l’innovazione sociale al servizio dei diritti dell’infanzia e adolescenza

Sabato 21 Maggio

  • Plenaria di apertura Festival «Spazi ai giovani!»
  • BLITZ! Operazioni di cittadinanza attiva
  • Musica live e performance a cura dei ragazzi e ragazze

Domenica 22 Maggio

  • MOBILITIAMOCI! Evento di mobilitazione e sensibilizzazione

Sfide per l'infanzia in Italia e nel mondo: le nostre raccomandazioni e il nostro impegno

Attraverso un lavoro di consultazione interna ed esterna abbiamo prodotto una serie di documenti disponibili sul nostro sito (link al sito) che sintetizzassero le nostre
raccomandazioni, ma anche il nostro impegno su alcuni temi che rappresentano le sfide per l’infanzia in Italia e nel mondo.

Ci siamo così impegnati a posizionare la crisi climatica come crisi dei diritti dell’infanzia e a promuovere il riconoscimento dei minori - in particolare quelli maggiormente colpiti dagli impatti dei cambiamenti climatici - come agenti del cambiamento, così come la loro partecipazione attiva alla definizione delle politiche a livello locale, nazionale e globale su questi temi. Abbiamo chiesto di avere a disposizione dati aggiornati, completi ed olistici sulle condizioni dei minori, che possano essere disaggregati per età e genere.

Abbiamo anche riaffermato l’importanza che ogni risorsa spesa punti a ridurre i rischi ambientali, innescare meccanismi sostenibili di innovazione tecnologica, ed essere sempre mirata ad ampliare le opportunità di conoscenza ed eliminare povertà e gravi deprivazioni di bambine e bambini e adolescenti, un’attenzione che è necessaria sia per garantire maggiore giustizia intergenerazionale, sia perché investire nell’infanzia, sin dai primi 1000 giorni di vita, costituisce il migliore e più efficace investimento possibbile, come dimostrato da un’ampia letteratura economica.

Ci siamo impegnati, con determinazione, a valorizzare le opinioni di chi, nella società, già chiede politiche diverse – a partire dai minori e dai giovani con background migratorio - ma ha meno possibilità di farsi sentire rispetto a chi lancia infondati allarmi e a creare nuove alleanze con mondi potenzialmente interessati a obiettivi analoghi o compatibili e capace di influenzare aree diverse di opinione pubblica, contrastando con un approccio gentile e positivo, ma deciso, il discorso d’odio.

E poi, ancora, abbiamo chiesto di focalizzarsi sui divari in termini di competenze e consapevolezza riguardo il corretto uso delle tecnologie, per contrastare la povertà digitale, e di dare una risposta incisiva e strutturale al dramma delle povertà - economica e educativa – dei minori e delle loro famiglie.

Giornate 4
Temi centrali 5
Persone presenti e coinvolte 900

di cui:

  • più di 300 ragazze e ragazzi
Workshop tematici 4
Speaker 90 e più

tra cui:

  • 26 Istituzioni
  • 20 Terzo Settore
  • 13 Università, Accademia, Centri di Ricerca
  • 16 Aziende e Fondazioni
  • 5 Giornalisti
  • 9 Rappresentanti dei giovani

I "primi frutti" del lavoro impossibile

Nel corso dell’evento sono stati annunciati due risultati in risposta alle richieste avanzate:

  • L’Iniziativa Youth4Climate confermata come arena permanente per il coinvolgimento delle giovani generazioni nei processi decisionali riguardanti i cambiamenti climatici e annuncio dell’evento Youth4Climate 2022 a New York durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a guida del Ministero dell’Ambiente e della Transizione Ecologica e UNDP, annuncio veicolato dall’Inviato Speciale per il Cambiamento Climatico Alessandro Modiano, all’interno del panel “Le crisi globali: conflitti e crisi climatica.”
  • Attuazione della Garanzia Infanzia (Child Guarantee) con un impegno di almeno il 10% del Fondo Sociale Europeo Plus (raddoppio della soglia minima del 5% prevista al livello europeo) per un totale di almeno 1.270milioni di euro in misure di sostegno per bambini, bambine e adolescenti in povertà assoluta, annuncio del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali nella sessione di apertura dell’evento “Le sfide dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo”.

Appuntamento a... IMPOSSIBILE 2024

Per fare il punto della situazione su tanti temi legati all’infanzia e all’adolescenza e continuare a spronare la politica e la società civile e discutere insieme su come investire nell’infanzia.

La nostra risposta alla guerra in Ucraina

Un’operatrice di Save the Children durante un’attività con i bambini ucraini in una scuola della Romania
credits:

Gianfranco Ferraro per Save the Children

Assistenza umanitaria trasversale, diffusa e coordinata

Il 24 febbraio 2022 ha cambiato la vita di 7.5 milioni di bambine e bambini in Ucraina per sempre. La guerra ha determinato la crisi di rifugiati più larga e repentina in Europa dallo scoppio della Seconda guerra mondiale e decine di migliaia di morti tra i civili. A gennaio 2023, 8 milioni di persone hanno conseguito la protezione internazionale fuori dal paese – oltre 170 mila le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate in Italia di cui oltre 92 mila donne e quasi 50 mila bambini – mentre in Ucraina sono oltre 6 i milioni di persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case.

Oltre un anno dopo, le conseguenze della guerra continuano ad impattare in modo devastante la vita dei minori: oltre 4 milioni di bambine e bambini si trovano in stato di necessità di assistenza umanitaria. In media ogni giorno vengono uccisi 4 bambine e bambini.

Il nostro intervento in Ucraina e nei paesi limitrofi

Nel 2022 Save the Children ha lavorato in Ucraina e nei paesi limitrofi o prossimi attraverso una programmazione molto ampia, con interventi in ambito di salute, educazione, protezione e igiene.

In Ucraina abbiamo operato in stretta collaborazione con 33 partner e autorità locali, assicurandoci che una parte consistente dei nostri fondi fosse gestita direttamente dai partner per una risposta più specifica e localizzata. In particolare, abbiamo supportato l’educazione dei minori attraverso 32 centri per l’apprendimento dotati di accesso a internet, per permettere a bambine e bambini di continuare il loro percorso educativo grazie alle tecnologie digitali.

In Polonia, Romania e Lituania abbiamo lavorato per rispondere ai bisogni di rifugiate e rifugiati.
Alcuni dei nostri interventi più significativi includono il trasferimento di cash, la distribuzione di vestiti e kit per l’igiene e la creazione di spazi protetti per i bambini.
La nostra risposta si è estesa ad altri 10 paesi in Europa, Italia compresa, in particolare attraverso l’attivazione di un supporto nei territori per l’accesso ai servizi, l’integrazione, la salute mentale e l’educazione.

I principali numeri in Ucraina e nei Paesi vicini

  • Lituania
  • Polonia
  • Ucraina
  • Romania
Persone raggiunte 1.095.323

di cui il 56% bambini.

Nella sola Ucraina 802.465 persone raggiunte, di cui 436.529 bambini

Spazi creati a misura di bambino 62

dove bambine e bambini possono tornare a socializzare e giocare

Persone che hanno ricevuto supporto mentale e psicosociale 34.770

per contrastare gli effetti devastanti della guerra

Le attività di cash transfer di Save the Children

In Ucraina Save the Children ha destinato una parte importante dei propri fondi direttamente alle persone colpite dal conflitto attraverso un sostegno finanziario. Questo meccanismo di supporto risponde alle esigenze espresse direttamente dalle famiglie che sosteniamo, per le quali il trasferimento di cash e di voucher (CVA: multi-purpose Cash and Voucher Assistance) rappresenta una modalità di supporto efficace e dignitosa. La nostra programmazione di CVA è la seconda più importante per importo e la quarta più ampia per persone coinvolte tra quelle utilizzate dalle associazioni della società civile.

La nostra risposta in Italia

Al confine Nord-Est dell’Italia, abbiamo prontamente attivato un team specializzato per garantire assistenza alle persone in arrivo, soprattutto donne e bambini, nell’ambito di una più ampia partnership con UNICEF e in coordinamento con l’UNHCR. Da subito abbiamo anche messo a disposizione una Helpline per rispondere alle richieste di supporto delle famiglie e dei minori ucraini appena arrivati in Italia, fornire mediazione linguistica culturale
telefonica (in russo, ucraino e bielorusso), orientamento e supporto legale e psicologico. Per soddisfare i bisogni di base della popolazione sfollata nella fase di prima accoglienza abbiamo distribuito articoli non alimentari, materiale educativo, buoni d’acquisto in alcune strutture predisposte dalle Autorità a Roma.

Insieme al Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) abbiamo organizzato un trasferimento in sicurezza dalla Polonia in Italia di 21 minori soli e un gruppo di mamme con bambini in condizioni di vulnerabilità.

Nei nostri centri di accoglienza diurni CivicoZero di Roma e Milano abbiamo attivato team mobili composti da uno psicologo, un mediatore culturale e un assistente sociale per permettere ai rifugiati provenienti dall’Ucraina di effettuare colloqui individuali e allestito Spazi a misura di bambino, aree protette dove i bambini possono socializzare, ricostruire relazioni affettive tra loro e con gli adulti, raccontare e rielaborare le proprie esperienze in un momento in cui molte certezze sembrano essere crollate.

Da febbraio a luglio 2022 abbiamo attivato il programma Druzi (“Amici” in lingua ucraina) perché bambini e adolescenti dai 9 ai 18 anni in fuga dall’Ucraina potessero avere un supporto personalizzato e continuativo durante la loro permanenza in Italia attraverso incontri periodici online. In collaborazione con diversi partner, a partire da marzo, sono state realizzate iniziative formative online che hanno coinvolto migliaia di docenti e operatori per supportare l’accesso, l’inclusione e la continuità didattica di studenti ucraini, attraverso laboratori, corsi di lingua italiana e la distribuzione di doti educative.

A settembre abbiamo poi avviato l’intervento Anti-Tratta finanziato dall’UNHCR, dedicato a mamme e bambini ucraini rifugiati: uno sportello come punto di ascolto e assistenza per le mamme vittime o potenziali vittime di tratta e sfruttamento, creato nell’ambito del nostro progetto Nuovi Percorsi a Roma.

I principali numeri in Italia

Persone raggiunte 11.274

di cui il 52% bambini

Spazi a misura di bambino allestiti 6
Persone assistite attraverso l’Helpline 1.595

Fondi emergenza Ucraina

Totale costi sostenuti 7,3 Milioni di Euro

pari al 33% del totale raccolta emergenze

Il supporto di Save the Children alle bambine nei bunker

C’erano allarmi ogni giorno, le esplosioni erano vicine. Io ero così preoccupata per la mia famiglia. Il mio più grande desiderio è di ritornare a casa. Vorrei che questa guerra non esistesse. Vorrei che finisse e tutto tornasse come prima.

Nastia (nome di invenzione per proteggere l’identità della persona) ha 13 anni ed è originaria della regione del Donetsk. Quando il conflitto si è intensificato lei e la sua famiglia sono state costrette a fuggire. Ora vivono in una scuola e sono supportate da Slavik Heart, un’organizzazione locale partner di Save the Children. Nastia e i suoi fratelli hanno ricevuto cibo e dei kit contenenti giochi e attività per intrattenerli, in particolare durante le ore trascorse nei bunker. La sua famiglia ha ricevuto un supporto finanziario.