Programmi internazionali
Come purtroppo il trend degli ultimi anni ci dimostra, anche nel 2022 le crisi umanitarie si sono moltiplicate e sommate, aggravando la situazione di contesti già economicamente o politicamente fragili, o indebolendo quelli più stabili e strutturati, diventati meno capaci di assorbire gli shock degli eventi climatici e politici a livello globale.
Save the Children ha continuato a modulare il suo lavoro adattando i programmi dove necessario, per un’azione sempre più rilevante, in grado di mitigare i pesanti effetti che il cambiamento climatico, i conflitti, le carestie, le emergenze umanitarie e la povertà stanno avendo, in particolare su bambine e bambini.
Abbiamo mantenuto come focus centrale dei nostri programmi 3 pilastri di azione: i diritti di bambine e bambini ad un’istruzione di qualità, l’accesso ad una nutrizione e assistenza sanitaria adeguate, la protezione da violenze e abusi. Questo lavoro è stato affiancato ad un’attenzione continua alle capacità economiche delle famiglie, tramite attività generatrici di reddito con un focus anche sugli adolescenti e sui giovani.
Nel 2022, abbiamo continuato a concentrare i nostri interventi sui gruppi di minori i cui diritti fondamentali sono maggiormente a rischio per condizioni sociali ed economiche, genere, etnia, disabilità. Tra questi, abbiamo lavorato in particolare per la protezione di persone sfollate e coinvolte nella migrazione a causa di guerre, catastrofi ambientali e cambiamenti climatici. Lavoriamo nei paesi di origine delle persone che migrano, come lo Zimbabwe, in quelli di transito, come l’Egitto, e di destinazione, come la Giordania o il Sudafrica. Sosteniamo i minori che si spostano lungo la rotta balcanica, al fine di rafforzare i sistemi di protezione per quelli che viaggiano soli e che sono a rischio di sfruttamento e violenza. Offriamo loro opportunità di apprendimento e informazioni sui loro diritti e sui rischi che potrebbero correre. Abbiamo, inoltre, promosso il Common Approach sviluppato da Save the Children ‘Parenting without Violence’, all’interno di programmi finalizzati a prevenire e contrastare abusi e violenza verso i bambini e gli adolescenti, in ambito domestico o comunitario, in Bolivia, El Salvador e in Etiopia. In particolare, abbiamo trasmesso a genitori e care-givers conoscenza, competenze e modalità che favoriscano atteggiamenti positivi nel relazionarsi coi figli, supportando bambini e adolescenti perché si sentano accolti e riconosciuti nelle comunità in cui vivono.
Rispetto al nostro impegno per l’educazione, abbiamo continuato a lavorare su modalità flessibili e innovative di didattica. Lo abbiamo fatto contribuendo al Fondo Globale Safe Back to School and Learning, sperimentatore di approcci innovativi portabili su scala. La promozione, l’accesso e la qualità dell’educazione prescolare (per bambine e bambini da 0 a 6 anni) hanno continuato a costituire un obiettivo importante della nostra azione. Molti dei programmi realizzati tramite il Sostegno a distanza includono interventi volti a sostenere centri per la prima infanzia, dove i più piccoli vengono stimolati nell’apprendimento, e le famiglie sono sensibilizzate per supportarli. Abbiamo mantenuto un’attenzione forte sull’accesso ad un’educazione inclusiva e di qualità, continuando a formare insegnanti, e ponendo l’attenzione sull’accessibilità degli spazi, sulla fornitura di materiali per la didattica inclusiva e sull’accesso all’educazione per minori con disabilità o appartenenti a minoranze etniche. Lo abbiamo fatto con progetti mirati in Malawi, Mozambico, Albania, Vietnam, Kosovo e in Afghanistan. Ci siamo impegnati inoltre per ampliare l’accesso a dispositivi per la didattica a distanza tramite kit scolastici e giochi educativi per l’apprendimento, l’utilizzo di tecnologie digitali nei paesi ove fosse rilevante e promosso modalità innovative di apprendimento mediante diversi canali di comunicazione (radio, SMS, WhatsApp e TV), includendo i genitori per supportare l’educazione a casa dei minori.
Sul tema dell’educazione, abbiamo chiesto un impegno del Governo italiano a sostegno del fondo Education Cannot Wait (link al comunicato stampa), per promuovere l’importanza dell’apprendimento per i 222 milioni di bambini che vivono in contesti di emergenza e crisi protratte.
I nostri progetti di nutrizione e assistenza materno-infantile sono stati pensati per assicurare le cure necessarie alle madri e ai loro bambini, per combattere la malnutrizione e assistere le donne e i neonati prima, durante e dopo il parto. Nei nostri interventi abbiamo integrato piani di risposta alla pandemia di Covid-19 e realizzato progetti multisettoriali e salvavita rivolti ai minori e alle famiglie colpite da una crisi alimentare aggravata dai conflitti e dalla siccità. Abbiamo lavoratoin Somalia e Kenya, dove le emergenze climatiche hanno avuto un impatto sulla produzione e quindi sull’accesso al cibo,e in India, a sostegno delle popolazioni più povere. In Malawi, Mozambico e Sudafrica abbiamo supportato le famiglie con progetti di prevenzione volti a rafforzarne la resilienza, attraverso il miglioramento dei mezzi di sostentamento, componenti di riduzione del rischio, salute, servizi idrici e igienico-sanitari.
Continuiamo a sostenere l’avvio o l’espansione di attività generatrici di reddito, attraverso interventi multisettoriali che includono formazioni per gestire i raccolti e il bestiame, per prepararsi a eventi climatici estremi o epidemie, e per la coltivazione di cibo diversificato e altamente nutriente. In El Salvador, ad esempio, abbiamo lavorato nella filiera alimentare per promuovere pratiche agricole sostenibili e adeguate ai bisogni nutrizionali dei minori.
Abbiamo confermato il nostro impegno per i giovani attraverso progetti di Adolescent and Youth Empowerment in Albania, Bolivia, Nepal e Uganda. Si tratta di interventi che promuovono il benessere e il protagonismo degli adolescenti e dei giovani tra i 12 e i 22 anni in condizione di vulnerabilità e povertà, e ne promuovono l’azione come agenti stessi del cambiamento. Nella nostra azione manteniamo un approccio che guarda al loro benessere, promuovendo un ambiente che ne favorisce la realizzazione del pieno potenziale personale e professionale.
In allineamento con la strategia di Save the Children a livello globale, abbiamo portato avanti la nostra programmazione rafforzando le partnership con attori locali e internazionali; abbiamo lavorato per influenzare le politiche pubbliche e l’allocazione delle risorse, e collaborato con le istituzioni e gli attori privati dove possibile, rafforzando la nostra capacità di raccogliere fondi a sostegno dei nostri progetti. Abbiamo continuato a impegnarci nel nostro lavoro sulla localizzazione – inteso come rapporto più bilanciato tra Organizzazioni Non Governative Internazionali (I-ONG) e partner nazionali/locali, e sul rafforzamento del ruolo di questi ultimi. Per quanto riguarda la sensibilizzazione sulla tematica diritti umani e impresa, abbiamo lavorato con il settore privato, anche con lo scopo di ridurre i rischi e le violazioni dei diritti di bambine e bambini lungo la catena di fornitura delle aziende, mentre l’aumento dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) è stato centrale nelle nostre richieste al Governo insieme ad un’ampia coalizione di società civile.
L’educazione è un diritto per tutti
Un bambino che non ha la possibilità di andare a scuola perché dista un’ora di cammino da casa, che quindi non ha accesso allo studio e al gioco, non può crescere come i suoi coetanei. Sono così felice ora che vedo mio figlio imparare e fare progressi. Erlind finalmente può andare a scuola con un mezzo di trasporto gratuito e in classe ha un ambiente protettivo e incoraggiante. Sono sollevata e fiduciosa che riuscirà a realizzare il suo sogno di diventare ingegnere un giorno.
Modelli innovativi di business: una Social Enterprise per l’educazione
Tra 2021 e 2022, sotto la guida di Save the Children Giordania abbiamo supportato l’apertura dell’Impresa Sociale Curio e Fudulio, che ha come obiettivo la costruzione di un network di asili con un’offerta educativa di alta qualità e a prezzi accessibili, per facilitare l'accesso dei bambini ai servizi e ai programmi di educazione prescolare.
L’avvio di questa Impresa Sociale, affiliata di Save the Children, rientra all’interno della spinta a identificare e sperimentare modalità di supporto nuove e sostenibili, diverse dal nostro modello classico di sviluppo e sostegno umanitario. L’idea di fondo di Curio e Fudulio è creare una struttura autonoma e sostenibile dal punto di vista finanziario, che ampli l’accesso all’educazione di qualità in Giordania.
Il modello prevede un asilo “madre” situato in centro ad Amman – Curio – i cui proventi supportano lo start-up e il mantenimento, per circa 3-5 anni, di asili satellite Fudulio, intesi come imprese al femminile, costruiti in zone della Giordania prive di servizi di educazione pre-scolare.
Tutti i centri si impegnano ad adottare i migliori sistemi e pratiche educative per assicurare lo sviluppo fisico, intellettuale ed emotivo dei bambini e per fornire il miglior inizio di vita possibile a tutti i bambini iscritti, in collaborazione con le donne e imprenditrici locali, protagoniste nella gestione degli asili previsti dal modello.
Il programma educativo è stato progettato sulla base di un gruppo di filosofie educative internazionali di spicco, tra cui la metodologia di Reggio Children, una filosofia educativa e un metodo di insegnamento che mira a dare ai bambini una serie di opzioni che consentano loro di esplorare, creare ed esprimere i propri sentimenti in modi non convenzionali, considerando il bambino come un individuo parlante cento lingue.
I proventi dell’asilo Curio non sono l’unico tipo di supporto che gli asili satelliti Fudulio ricevono. Tutti gli asili nel network riceveranno da Save the Children supporto tecnico per garantire che i bambini abbiano accesso a opportunità di educazione precoce qualitative e complete, oltre a sostenere e supportare le imprenditrici e le associazioni durante la fase di costituzione.
La voce dei giovani per far fronte alla crisi climatica
Save the Children sostiene la partecipazione giovanile relativamente a vari temi. Nel 2022 abbiamo accompagnato il Movimento Giovani per Save the Children in un percorso di capacity building sul tema della crisi climatica, per favorire la loro partecipazione nei processi decisionali su clima a livello nazionale e internazionale nel rispetto del loro diritto all’ascolto in vista della COP27.
Abbiamo chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che il Governo italiano si impegnasse per affrontare la crisi climatica tenendo in considerazione le vulnerabilità e i diritti dei minori e garantendo il diritto all’ascolto e alla partecipazione dei più giovani su tematiche che li riguardano direttamente, così come sancito dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia (CRC).
Attraverso il nostro lavoro di advocacy abbiamo assicurato la partecipazione dell’Inviato Speciale per il Cambiamento Climatico alla conferenza Impossibile2022 nel panel Conflitti e crisi climatica. L’impatto sull’infanzia delle crisi globali insieme a rappresentanti del Movimento Giovani per Save the Children. Abbiamo garantito la sua partecipazione anche alla tavola rotonda da noi organizzata in previsione della COP27 per portare all'attenzione delle Istituzioni le richieste e raccomandazioni di minori e giovani italiani, del Movimento Giovani ma anche appartenenti ad altre associazioni giovanili, sul tema della crisi climatica. In tale occasione sono stati anche presentati i risultati del rapporto globale Generation Hope (link al PDF): 2,4 miliardi di ragioni per porre fine alla crisi globale del clima e della disuguaglianza, che ha raccolto la voce, tramite una consultazione globale, di oltre 54 mila bambini, bambine, adolescenti e giovani da 41 Paesi, di cui più di 300 dall’Italia. Il rapporto contiene inoltre nuovi dati che evidenziano come nel mondo l'80% dei bambini sia colpito da almeno un evento climatico estremo all'anno e che 774 milioni di minori subiscono le conseguenze del duplice impatto di povertà e rischio climatico. Per la prima volta Save the Children Italia ha preso parte alla COP27, permettendo la partecipazione a due giovani rappresentanti del Movimento Giovani e organizzando un side-event nel Padiglione Italia durante il quale è intervenuto il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, insieme a giovani dall’Italia, Egitto e Marocco e altri interlocutori del settore pubblico e privato. Infine, minori e giovani hanno avuto l’occasione di confrontarsi con rappresentanti del Ministero dell’Ambiente in un incontro online sui risultati della COP27 da noi facilitato.
Inoltre, abbiamo favorito la partecipazione di ragazze e ragazzi di Change the Future, il progetto editoriale del Movimento Giovani per Save the Children, a COOPERA, la Conferenza Nazionale sulla Cooperazione allo Sviluppo, convocata dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La redazione ha raccontato le due giornate con approfondimenti e interviste ai protagonisti e rappresentanti di Save the Children hanno preso parte a una serie di attività, in particolare intervenendo come speaker nel panel Pianeta e nell’evento La Cooperazione: un interesse di tutti, un'occasione per il profit? Esperienze a confronto.