Schede tematiche
Accendiamo Punti Luce per i bambini in Italia
Un luogo dove appassionarsi e sperimentare i propri talenti
Quando sono entrato per la prima volta nel Punto Luce, 4 anni fa, ero molto timido ed insicuro, non parlavo con nessuno. Grazie al percorso intrapreso con il Punto Luce ora sono molto più sicuro di me stesso, adesso è cambiata proprio la mia visione delle cose. Qui, frequentando i laboratori, ho costruito delle relazioni amicali, e grazie al corso di canto che ho potuto frequentare, ho scoperto la passione per la musica e sto iniziando ad interessarmi al rap. Mia madre non è molto d’accordo ma il rap mi piace troppo, così come la musica in generale. Mi piacerebbe infatti imparare a suonare anche il pianoforte e la batteria.
Distribuzione dei Punti Luce in Italia
Posizione | Numero Punti Luce |
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Marghera - Venezia - Mestre | 1 |
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Il contesto
Nel 2021 si stima che i minori in povertà assoluta siano il 14,2%, un dato in crescita rispetto al 2020 in cui la povertà assoluta ha toccato 1 milione 336 mila bambine, bambini e adolescenti (1 su 7) e 767 mila famiglie con figli minorenni. Alla povertà materiale si aggiunge anche quella educativa: nel 2020 il 45,9% dei minori tra i 6 e i 17 anni non ha letto nemmeno un libro (si passa dal 32,6% in Trentino al 72,6% in Sicilia) e nell’anno 2019 solamente il 50,1% dei bambini e ragazzi (617 anni) ha visitato musei/mostre almeno una volta, solamente il 21,1% ha partecipato ad eventi musicali.
Il progetto
Dal 2014, attraverso la campagna nazionale “Illuminiamo il Futuro”, Save the Children si impegna a lavorare per contrastare la povertà educativa, definita come “l’impossibilità per i minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”. Per questo Save the Children sostiene una rete di 26 Punti Luce nelle periferie di 20 città italiane e 15 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto.
I Punti Luce sono centri socio- educativi che offrono a bambine, bambini, ragazze e ragazzi tra i 6 e i 17 anni, provenienti da contesti deprivati, attività formative ed educative gratuite, quali accompagnamento allo studio, invito alla lettura, laboratori artistici e sportivi. Un focus particolare hanno avuto le attività sulle competenze digitali e materie STEM, come laboratori di robotica e coding, per rafforzare le capacità di problem solving e progettazione, al fine di acquisire una piena “cittadinanza scientifica”.
I centri hanno anche come obiettivo quello di rafforzare la comunità educante, facendo rete nel sostenere interventi di tipo individuale personalizzato, attraverso l’erogazione di doti educative, dedicate alla fornitura di beni e servizi per bambini/e e ragazzi/e che vivono in condizioni certificate di povertà.
Minori raggiunti | 11.485 | |
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Doti educative erogate | 874 | di cui:
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Costruiamo delle scuole fuoriclasse
Mettere i ragazzi al primo posto
Fuoriclasse in Movimento mette i ragazzi al primo posto, li aiuta a far sentire la propria voce, a migliorarsi, rende chiunque indispensabile ed importante perché coinvolge tutti. Una forma di democrazia che permette anche ai più deboli di farsi valere. È grazie a questo progetto che i miei compagni possono permettersi i “tre giorni dello studente”: tre giorni che aspettiamo sempre con ansia, in cui le attività didattiche scelte da noi insieme ai professori si svolgono in modi sempre nuovi e speciali. È grazie a Fuoriclasse in Movimento se a breve verrà allestita un’aula nella quale i ragazzi, con i loro professori, potranno sedersi su tappeti e cuscini per leggere un libro o ascoltare una spiegazione.
Il contesto
Ancora oggi in Italia più del 13% delle ragazze e dei ragazzi abbandona precocemente la scuola (early school leavers), mentre sui cali di apprendimento e divari evidenti nell'analisi INVALSI pesano fortemente i mesi di chiusura delle scuole durante la pandemia. La dispersione implicita, ovvero il mancato raggiungimento del livello sufficiente in tutte le prove, è in media del 9,5% nell’ultimo anno delle scuole superiori, con significative variazioni su scala regionale.
Il progetto
Fuoriclasse in Movimento è una rete nazionale di oltre 150 scuole unite, a partire dal 2017, nell’intento comune di garantire il diritto all’istruzione di qualità per tutti, con l’ambizione di contribuire al rinnovamento di metodologie e strumenti con cui si previene il fenomeno della dispersione scolastica in Italia. La rete promuove la partecipazione degli studenti, forma docenti e dirigenti scolastici sui temi della didattica partecipativa/inclusiva, sostiene l’alleanza con le famiglie e le comunità educanti territoriali oltre che lo scambio di buone pratiche tra scuole.
Il fulcro di Fuoriclasse in Movimento sono i Consigli Fuoriclasse, percorsi di partecipazione gestiti da rappresentanze di docenti e studenti, volti a individuare soluzioni condivise e a concretizzare un’azione di cambiamento stabile nella scuola. Nel 2021, studenti e docenti hanno lavorato insieme per una scuola “a misura di bambini e ragazzi”, garantendo spazi di ascolto e confronto intergenerazionale nei momenti più critici della pandemia.
Parallelamente, Fuoriclasse in Movimento ha sostenuto docenti e famiglie con percorsi di formazione per i primi e di genitorialità positiva per i secondi. Sono state realizzate attività di rafforzamento della rete e di scambio di buone pratiche tra scuole attraverso seminari, tavoli territoriali e una community online. Per supportare l’alleanza educativa tra scuole e territorio, Fuoriclasse in Movimento ha sostenuto alcuni istituti nella definizione e implementazione dei Patti educativi di comunità. Da settembre 2021 è stato inoltre avviato un nuovo triennio di intervento, con l’obiettivo – entro il 2024 – di raggiungere 250 scuole sul territorio nazionale.
Scuole coinvolte | 156 | |
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Studenti raggiunti | 24.140 | |
Docenti protagonisti del miglioramento della propria scuola | 1.530 |
Promuoviamo il benessere psicofisico in Italia
Piccoli gesti per dare serenità
Con il lockdown e la DAD, mio figlio di 10 anni ha iniziato a soffrire d'insonnia, chiedeva costantemente di venire a dormire nel lettone. Inoltre, ha manifestato un disturbo dell’attenzione e dell’iperattività. [...] . Quindi da ieri ho iniziato a dedicargli un tempo di ascolto e di contatto, anche fisico e rassicurante: e la mia attenzione e presenza hanno fatto la differenza! Ho anche seguito il consiglio che mi avete dato di dedicare un piccolo rituale di accompagnamento all'addormentamento, graduale e calmo come una storia, un massaggio, un bagno caldo, evitando invece video o tv che riattivano tutto il funzionamento psico-fisiologico. Ho praticato a mio figlio un massaggio alla schiena con l'olio alla melissa e la notte appena trascorsa è andata bene. Anche il suo umore è migliorato.
Il contesto
In questi due ultimi anni la pandemia ha alterato drammaticamente la condizione psicologica, emotiva e psicosociale di bambine, bambini, ragazze e ragazzi su tutto il territorio nazionale.
Nel 2020 l’Istituto Superiore della Sanità dichiarava che bambine e bambini hanno sperimentato cambiamenti sostanziali negli ambienti di vita, nelle routine quotidiane e nelle reti relazionali, educative e sociali che normalmente favoriscono la promozione della salute e la resilienza agli eventi traumatici. Tra le cause del malessere psichico ci sono: isolamento, aumento del bullismo, esposizione a messaggi e informazioni non sempre codificabili dai giovanissimi, condizioni sociali negative.
In particolare tra adolescenti e preadolescenti c’è stato un preoccupante incremento dei disturbi psicopatologici: crescita di depressione, irritabilità, angoscia, iperattività, disturbi del sonno, disturbi dell’alimentazione, comportamenti aggressivi, autoaggressivi e tentativi suicidari. I dati lo dimostrano: nel 2019 tra gennaio e aprile, gli accessi al pronto soccorso per le urgenze psichiatriche erano stati 47, nel 2020 avevano raggiunto quota 54 per poi raddoppiare nel 2021, passando a 116 accessi.
Il progetto
L’Officina del Benessere offre un luogo di approfondimento e condivisione rivolto agli adulti (insegnanti, operatori del terzo settore, educatori, caregivers, genitori, ecc..) e agli adolescenti per rispondere in maniera diretta alle necessità e ai bisogni dei più giovani in questo periodo di pandemia. L’obiettivo è quello di promuovere il benessere psico-fisico attraverso la raccolta e la divulgazione di materiale multi-disciplinare per il rafforzamento di fattori di prevenzione e riposta alla crisi pandemica e dei suoi effetti su bambine e bambini, ragazze e ragazzi.
L’Officina del Benessere lavora in ottica di prevenzione, rispondendo al bisogno dichiarato di pediatri, psicologi e ospedali che si trovano a fronteggiare un numero sempre più crescente di bambini, bambine e adolescenti in difficoltà e di formazione e auto-formazione per tutti gli adulti di riferimento.
Fruitori della piattaforma | 43.896 | |
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Risorse disponibili sul portale | 135 | tra cui:
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Proteggiamo i minori alle frontiere in Italia
Un posto dove dormire (senza potere)
Ringrazio di essere arrivato in Italia, non voglio fermarmi, voglio proseguire verso un altro paese europeo dove stabilirmi per aiutare mia mamma e mia sorella. Dopo il dolore, le violenze e il terrore subìto non posso fermarmi. Grazie per avermi dato un posto dove potere dormire al caldo e al sicuro. Grazie per avermi fornito un kit con tutto l’occorrente per far fronte al freddo e per avermi informato sui diritti e sulle opportunità di protezione e accoglienza in Italia.
Dove operiamo lungo la frontiera italiana
Il contesto
Il progetto
Save the Children interviene nelle principali aree di frontiera e di arrivo via mare dal 2008 con staff specializzato composto da esperti legali, mediatori culturali, educatori e psicologi. Nel 2021 è stato garantito un presidio sul territorio siciliano, principalmente a Lampedusa e nell’area Catanese, nonché al confine nordovest nella zona di Ventimiglia, vicino alla frontiera francese. Viene inoltre eseguito un monitoraggio costante delle zone di Trieste e di Oulx. Questo intervento viene realizzato da dicembre 2020 in partenariato con il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF).
Con il lavoro in frontiera forniamo immediata assistenza e supporto ai minori migranti soli e ai nuclei familiari in arrivo in Italia attraverso orientamento legale child-friendly (a misura di bambino), mediazione culturale e supporto psicologico. Proponiamo attività e percorsi partecipativi per minori al fine di tutelare e promuovere il loro diritto ad essere ascoltati e a partecipare nelle questioni che li riguardano e interveniamo nel facilitare la gestione dei casi più vulnerabili. Supportiamo inoltre le autorità durante le procedure di identificazione delle vulnerabilità, eseguendo parallelamente interventi di capacity building verso attori istituzionali e non a livello locale. Forniamo, infine, formazione specifica rivolta agli operatori che lavorano nell’accoglienza.
L’ampliamento del nostro intervento nella zona di Ventimiglia nel corso del 2021 ci ha permesso di mettere a disposizione dei minori, delle famiglie e delle donne vittime di violenza di genere degli spazi appositi di decompressione, riposo, gioco e informativa, quali il Child friendly space (spazio a misura di bambino), lo Youth corner ed il Women and Girls friendly space. Abbiamo infine aperto una struttura emergenziale – chiamata Night Shelter – che fornisce accoglienza e protezione nelle ore notturne a MSNA in transito, sempre nel territorio di Ventimiglia.
Minori raggiunti alle frontiere | 9.843 | |
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Minori stranieri non accompagnati | 94 % |