Operatore effettua il test per la malaria su una bimba alla clinica mobile di Save the Children nel campo rifugiati di Mpevi, in Uganda
credits: Fredrik Lerneryd / Save the Children

Rapporto programmi e advocacy

A distanza di un anno dall’inizio della pandemia Covid-19, nel 2021 è apparso evidente come i suoi effetti a livello globale si siano sommati alle sfide rappresentate dai cambiamenti climatici, i conflitti, la fame, le emergenze umanitarie e la povertà, minacciando ancora più pesantemente il presente e il futuro dei più fragili e in particolare dei minori. È stato il segnale che occorreva un cambio di passo, per noi che da sempre ci impegniamo per ottenere cambiamenti positivi a favore dei minori, combattere qualsiasi forma di esclusione e discriminazione e garantire una maggiore tutela e attuazione dei loro diritti a prescindere dal luogo in cui si trovano, dall’etnia a cui appartengono, dal genere, dal credo religioso o dall’orientamento politico.

Nel 2021 abbiamo quindi ricalibrato le nostre attività facendo sì che la risposta dalla modalità emergenziale applicata nel 2020 si trasformasse in interventi di medio-lungo termine, a favore dei minori, delle loro famiglie e comunità: accesso alle cure, a una nutrizione sana e adeguata, protezione da ogni forma di violenza; accesso a un’educazione inclusiva e di qualità sia in contesti di sviluppo che in emergenza; il rispetto e la tutela dei diritti ovunque; protezione per coloro che vivono in aree affette da crisi umanitarie quali conflitti armati, carestie e disastri naturali; sostegno del protagonismo giovanile come agente di cambiamento nel dibattito sulle crisi climatiche; contrasto alla povertà materiale ed educativa.

Il nostro lavoro, basato su un carattere multidimensionale, mira ad integrare fortemente programmi e advocacy, sia a livello nazionale che internazionale per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Nel 2021 abbiamo potenziato la nostra rete di alleanze lavorando a stretto contatto con le realtà locali, con partner specializzati e in rete con altre organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dell’infanzia e delle comunità in cui operiamo e attraverso le attività di advocacy abbiamo sensibilizzato e influenzato le istituzioni che, a livello internazionale, nazionale e locale, con le loro azioni e decisioni, sono in grado di incidere sulla condizione dei bambini e degli adolescenti. Seguendo quello che definiamo il ciclo dell’advocacy, miriamo a ottenere dei cambiamenti strutturali positivi che riguardano milioni di bambini e contemporaneamente rafforziamo l’efficacia e la sostenibilità, nel lungo periodo, dei nostri interventi in Italia e nel mondo. Partendo dall’analisi del contesto, attraverso la consultazione dei minori e di tutti gli attori interessati, l’individuazione dei target istituzionali e dei canali di influenza, il coinvolgimento della società civile, il lavoro in partnership e la partecipazione a Network, Osservatori e Tavoli istituzionali portiamo avanti iniziative di advocacy e campagne di mobilitazione per promuovere il cambiamento e garantire i diritti dei bambini.

Come fa Save the Children a garantire che i bambini siano sempre al centro della propria azione programmatica?

Save the Children si impegna affinché norme, politiche e prassi a livello locale, nazionale e internazionale siano conformi ai principi della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (CRC) e affinché i bambini siano sempre al centro della programmazione, quali soggetti di diritto (Child Right Programming).

Ogni intervento programmatico di Save the Children viene definito a partire dalla comprensione di chi sono i soggetti più "vulnerabili" in un dato contesto, valutando elementi trasversali come, ad esempio, l'accesso a scuola per tutti, la condizione economica della famiglia di provenienza o l’analisi di bisogni in seguito ad una emergenza. Questi fattori, arricchiti da studi su pubblicazioni, report, documenti di ricerca e consultazioni, ci permette di individuare le fasce infantili e giovanili più vulnerabili, le aree geografiche dove vivono e le cause alla base delle loro privazioni, identificando i bisogni specifici a cui rispondere in ogni contesto, i beni e i servizi essenziali da fornire, i diritti da tutelare e le violazioni da prevenire. La consultazione e la partecipazione dei ragazzi, dei loro genitori e della società civile sono parte integrante delle attività programmatica. Questo, ci permette di guidare la scelta dell'approccio operativo più pertinente in ogni progetto.

Grafico che descrive il Ciclo dell'Advocacy

Nel grafico sono rappresentate le varie fasi del Ciclo dell'Advocacy, che si susseguono l'una dopo l'altra in maniera circolare e che sono:

  • analisi di contesto e individuazione del problema
  • produzione di policy, proposte e posizionamenti
  • individuazione partnership e network
  • individuazione target, strumenti e canali
  • promozione di iniziative
  • promuovere il cambiamento
Nei paragrafi seguenti riportiamo le principali attività programmatiche e di advocacy realizzate nel 2021 nel mondo e in Italia, con il contributo di Save the Children Italia, sia nei contesti di sviluppo che di emergenza.

Il nostro contributo ai lavori del G20

Save the Children ha influenzato i lavori del vertice G20 presieduto dall’Italia, partecipando attivamente ai gruppi di lavoro del Civil 20 che coinvolge diverse realtà della contribuendo così a ottenere alcuni risultati concreti.

Tra questi, sui temi finanziari, l’accordo dei G20 sulla nuova emissione da 650 miliardi di dollari di diritti speciali di prelievo, così come l’impegno a garantire che vi sia una riallocazione ai paesi più poveri di una parte di questi. Questo supporterà i paesi più poveri nel dare priorità ai minori nelle loro politiche di risposta e ripresa dalla crisi causata dalla pandemia.

Sul tema salute, è stato riconfermato l’impegno a raggiungere l’obiettivo globale di vaccinare almeno il 40% della popolazione mondiale entro la fine del 2021 e il 70% entro la metà del 2022, come raccomandato dall'OMS, andando così a rafforzare i sistemi sanitari e i servizi di assistenza primaria con una particolare attenzione ai minori e alle fasce di popolazione più vulnerabili.

Infine, è importante il riconoscimento da parte del G20 dell'istruzione come strumento fondamentale per una ripresa economica inclusiva e sostenibile e gli impegni per garantire l'accesso a un'educazione di qualità per tutti, con particolare attenzione alle donne e alle ragazze e agli studenti più vulnerabili e per rendere i sistemi educativi inclusivi, flessibili e resilienti.

Il nostro impegno si è poi tradotto anche nella co-organizzazione dell’evento “Girls Voices” all’interno del gruppo Women 20, diffondendo un video con le testimonianze delle ragazze dall’Italia e dal mondo perché la lotta alla discriminazione e agli stereotipi di genere assuma un ruolo centrale nell’agenda politica, chiedendo al G20 di investire sulla loro educazione e di sostenerle affinché diventino protagoniste dei processi destinati a incidere sul loro futuro. L’attenzione dedicata ai diritti delle bambine, si è tradotta in una menzione specifica di questo tema nel documento finale del W20.

I programmi 2021 in Italia e nel mondo

Totale Paesi d'intervento 59
Totale progetti 365
Progetti di sviluppo 234
Interventi di emergenza 131
Totale persone raggiunte 3.975.226

Persone raggiunte per aree tematiche di intervento

Educazione 38 %
Salute e nutrizione 28 %
Contrasto alla povertà e sicurezza alimentare 23 %
Protezione 11 %
  • Italia
  • Burkina Faso
  • Costa D'Avorio
  • eSwatini
  • Etiopia
  • Kenya
  • Liberia
  • Malawi
  • Mali
  • Mozambico
  • Niger
  • Nigeria
  • Repubblica Democratica del Congo
  • Ruanda
  • Sierra Leone
  • Somalia
  • Sud Sudan
  • Sudan
  • Sudafrica
  • Tanzania
  • Uganda
  • Zambia
  • Zimbabwe
  • Afghanistan
  • Bangladesh
  • Cambogia
  • Filippine
  • India
  • Indonesia
  • Laos
  • Myanmar
  • Nepal
  • Pakistan
  • Sri Lanka
  • Thailandia
  • Vietnam
  • Egitto
  • Giordania
  • Libano
  • Siria
  • Territori Palestinesi Occupati
  • Tunisia
  • Turchia
  • Yemen
  • Bolivia
  • Colombia
  • El Salvador
  • Guatemala
  • Haiti
  • Honduras
  • Nicaragua
  • Perù
  • Repubblica Dominicana
  • Venezuela
  • Albania
  • Bosnia - Erzegovina
  • Kosovo
  • Romania

Italia

Regioni 20 Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto
Persone raggiunte 112.086
Progetti in totale 119
Progetti di sviluppo 114
Progetti di risposta alle emergenze 15

Africa Subsahariana

Paesi 22

Burkina Faso, Costa d’Avorio, eSwatini, Etiopia, Kenya, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan, Sudafrica, Sudan, Tanzania, Uganda, Zambia, Zimbabwe

Persone raggiunte 2.440.002
Progetti in totale 107
Progetti di sviluppo 48
Progetti di risposta alle emergenze 59

Asia

Paesi 13 Afghanistan, Bangladesh, Cambogia, Filippine, India, Indonesia, Laos, Myanmar, Nepal, Pakistan, Sri Lanka, Thailandia, Vietnam
Persone raggiunte 997.956
Progetti in totale 56
Progetti di sviluppo 30
Progetti di risposta alle emergenze 26

Nord Africa e Medio Oriente

Paesi 9

Egitto, Giordania, Iraq, Libano, Siria, Territori Palestinesi Occupati, Tunisia, Turchia, Yemen

Persone raggiunte 186.956
Progetti in totale 31
Progetti di sviluppo 13
Progetti di risposta alle emergenze 18

Centro e Sud America

Paesi 10 Bolivia, Colombia, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Nicaragua, Perù, Repubblica Domenicana, Venezuela
Persone raggiunte 166.403
Progetti in totale 32
Progetti di sviluppo 14
Progetti di risposta alle emergenze 18

Sud Est Europa

Paesi 4 Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Romania
Persone raggiunte 71.823
Progetti in totale 20
Progetti di sviluppo 15
Progetti di risposta alle emergenze 5