Un bambino gioca sereno in un Child Friendly Space di Save the Children, divertendosi a guardare l'obiettivo di un fotografo
credits: Marcela Campos per Save the Children

Trasparenza e responsabilità

Lavoriamo aspirando sempre al massimo livello di onestà morale e siamo responsabili nell’utilizzo delle nostre risorse in modo efficiente, garantendo massima trasparenza nei confronti di bambini, donatori e partner.
Questo impegno accompagna tutte le nostre attività e si esplicita in molteplici aspetti che possiamo rendere graficamente con il diagramma logico che segue.

Definizione di obiettivi e strategie

  • Missione, visione e valori
  • Obiettivi
  • Strategie
  • Indicatori

Efficacia ed efficienza dei processi

  • Selezione di risorse di qualità a prezzo equo
  • Processi e procedure che regolano il nostro funzionamento
  • Controllo interno
  • Internal Audit

Monitoraggio, valutazione e apprendimento

  • Approccio integrato MEAL (Monitoring, Evaluation, Accountability, Learning)
  • Valutazioni di impatto e qualità
  • Gestione della conoscenza e apprendimento continuo

Definizione di obiettivi e strategie

La nostra trasparenza e responsabilità parte innanzitutto dall’identificazione e formalizzazione degli obiettivi che intendiamo raggiungere. Un ruolo fondamentale è svolto dalla definizione della strategia internazionale e nazionale: attraverso l’analisi di bisogni e rischi per l’infanzia individuiamo priorità geografiche e tematiche e obiettivi strategici.
Il piano strategico è inoltre inclusivo di indicatori chiave (Key Performance Indicators) che facilitano la misurazione dei risultati raggiunti; ogni obiettivo è tradotto in un target quantificato e misurabile in un arco temporale di riferimento.

Efficacia ed efficienza dei processi

Essere responsabili nei confronti dei nostri stakeholder significa garantire efficacia ed efficienza del nostro operato.

Ci impegniamo a raggiungere i target prefissati in fase di pianificazione strategica; l’efficienza implica l’utilizzo ottimale di tutte le risorse e presuppone anche l’economicità: l’acquisizione di risorse di qualità ad un prezzo equo, evitando sprechi.

Dall’acquisto di un bene alla selezione e gestione di una nuova risorsa, dall’identificazione di un partner alla gestione finanziaria, il nostro obiettivo è sempre quello di ottenere il massimo nel superiore interesse dei bambini. A tal fine, un ruolo fondamentale è rivestito dai processi che regolano la gestione di queste risorse identificando ruoli, responsabilità e modalità di interazione tra i vari attori coinvolti.

Per valutarne l’adeguatezza ed assicurare il miglioramento continuo agiamo su due livelli: il sistema di controllo interno e l’internal audit.

Il sistema di controllo interno, garantito da ogni responsabile di area, si basa sul monitoraggio delle attività tramite indicatori e report di gestione che misurano efficacia ed efficienza di ogni processo chiave. Questo presidio continuativo viene integrato tramite le verifiche periodiche previste dall’internal audit. Tramite quest’ultimo effettuiamo valutazioni indipendenti riguardo efficacia ed efficienza dell’operatività, offrendo ulteriori spunti e raccomandazioni per migliorare il lavoro dell’Organizzazione. Il sistema di auditing è inoltre condiviso con Save the Children International: allo stesso modo con cui valutiamo i nostri processi interni, verifichiamo anche la performance degli altri paesi in cui operiamo, monitorando la qualità della nostra gestione.

Linee guida e standard per la gestione degli acquisti

La novità della proposta formativa del 2021 è stato il format del Walking Team Coaching: un incontro di 4 ore riservato a 4 team diversi che, con la guida di una agile coach professionista, hanno potuto fare un’esperienza formativa in cammino tramite un minipercorso a tappe all’aperto in un parco. Scopo dell’attività era quello di stimolare i partecipanti a conoscere il paradigma di autonomia condivisa, sperimentare i principi del Mindset Agile e far emergere consapevolezza. Questa modalità ha permesso inoltre di tornare ad incontrarsi in presenza in sicurezza e ritrovare vicinanza tra le persone del team.

Gli acquisti di Save the Children Italia sono gestiti attraverso una procedura rigorosa fondata su Princìpi e Linee Guida che garantiscono il rispetto dei valori e delle buone pratiche nazionali e internazionali.

Tutti gli acquisti devono essere trasparenti e garantire uguale trattamento dei fornitori senza discriminazioni né favoritismi. Per questo è stato definito un attento processo di selezione dei fornitori, che vengono registrati in un apposito Albo, rivisto ed aggiornato periodicamente, dove si rileva l’assenza di conflitti di interesse, di procedimenti giudiziali e l’aderenza al Codice Etico di Save the Children.

Le forniture vengono selezionate attraverso un processo trasparente che assicura il miglior rapporto qualità - prezzo, preferendo gli acquisti locali, promuovendo l’economia del territorio e minimizzando l’impatto sull’ambiente.

L’ufficio acquisti di Save the Children lavora in sinergia con tutta l’Organizzazione ottenendo una puntuale pianificazione degli approvvigionamenti. Attraverso una supply chain integrata si garantiscono l’efficienza della spesa e la gestione ottimale degli stock, per una pronta risposta alle esigenze delle attività progettuali. Il coordinamento di queste iniziative ha consentito anche nel 2021 di ottimizzare l'allocazione delle risorse, contribuendo al raggiungimento della nostra missione.

Lavorare in partnership

Save the Children lavora in partenariato con numerosi e diversi enti della società civile per garantire un approccio integrato nella promozione e tutela dei diritti dell’infanzia.

È infatti soltanto grazie alla collaborazione con altre realtà del territorio e alla condivisione di idee, esperienze e risorse che possiamo assicurare che i bisogni dei minori siano presi in considerazione e trovino risposta in tutti gli ambiti della vita quotidiana.

Attraverso il lavoro in partnership, Save the Children intende:

  • assicurare l’adozione di politiche (e misure attuative) a tutela dei diritti dell’infanzia, con un’attenzione particolare per i gruppi più vulnerabili, coinvolgendo, in primis, i bambini e le bambine e poi i governi, il settore privato, i media e la società civile;
  • sviluppare soluzioni innovative ai problemi che affliggono i minori e valutarne l’efficacia, ovvero la capacità di massimizzare i benefici, a fronte di determinate condizioni operative;
  • quando una soluzione si dimostra particolarmente efficace, diffonderla su scala per garantire che diventi patrimonio e pratica consolidata di governi e della società civile, aumentando il più possibile il numero di bambini e bambine che possono godere dei suoi benefici.

Il nostro approccio al lavoro in partnership è regolato da un framework di riferimento che ci guida nella selezione e nello sviluppo dei partenariati, puntando a coltivare relazioni sostenibili e a promuoverne la crescita.

Framework partnership di progetto: le 8 dimensioni di analisi

  1. Capacità tematica: conoscenza della tematica di progetto e capacità di implementazione e sviluppo della metodologia specifica
  2. Capacità programmatica: capacità di sviluppare le linee programmatiche di mandato e individuare gli indirizzi strategici del progetto
  3. Capacità gestionale: capacità di gestione amministrativa e finanziaria del progetto
  4. Compliance csp: rispetto delle procedure previste dalla policy sulla salvaguardia dei minori di save the children
  5. Governance e organizzazione: valutazione del complesso di strumenti, regole, relazioni, processi e sistemi di un ente, che hanno come scopo la sua corretta ed efficiente gestione ed organizzazione
  6. Solidità finanziaria: valutazione dei bilanci societari per monitorare la capacità di opporre resistenza a shock esogeni
  7. Compliance sicurezza: monitoraggio delle azioni preventive, quali la formazione e la valutazione dei rischi in azienda, necessarie alla sicurezza dei lavoratori e dei beneficiari di progetto
  8. Compliance gdpr: monitoraggio delle procedure e degli strumenti adottati per adeguarsi alla normativa europea sulla privacy

Il 2021 è stato il secondo anno in cui noi, così come i nostri partner, abbiamo lavorato incessantemente per far fronte alle esigenze emerse dal nuovo contesto, mutato per via delle conseguenze del Covid-19, rimodulando i nostri interventi per assicurare alle persone raggiunte la continuità dei nostri progetti, nonostante tutto.

Durante tutto il corso dell’anno, i nostri partner hanno dato prova di avere una forte motivazione nel trovare sempre nuove soluzioni a nuovi problemi. A nostra volta, abbiamo affiancato alcuni dei nostri partner sostenendoli nello sviluppo del valore della resilienza, attraverso un percorso di supporto psicosociale.

Nella relazione con i nostri partner abbiamo dedicato, infatti, una cura particolare nel far emergere i loro bisogni per migliorare il benessere dei team, cercando di individuare uno spazio di decompressione, per favorire il confronto sulla necessità di rafforzare le competenze psicosociali per la gestione delle persone raggiunte in Emergenza o in situazioni particolarmente critiche (legate alla pandemia, carico di lavoro eccessivo, etc..).

Viaggio al centro della Terra

L’intervento di capacity building psicosociale che insieme al mio team abbiamo seguito lo scorso anno ci ha portato a prendere consapevolezza del momento che stavamo vivendo. Come speleologi in viaggio al centro della terra, abbiamo illuminato, per brevi tratti, alcune stratificazioni emotive, sedimentate nel tempo della pandemia (e non solo), e cercato di comprendere come tutto questo si rifletteva sul nostro lavoro e la nostra collaborazione. Ne siamo uscite più forti e con la conferma che per noi il gruppo è un punto di riferimento imprescindibile sia dal punto vista lavorativo che personale.
 
Mariateresa Tucci, socia fondatrice Cooperativa sociale Appstart e coordinatrice Punto Luce Potenza

Le partnership dei Programmi Italia

I partner programmatici svolgono un ruolo strategico nei nostri progetti sul campo. Sono organizzazioni della società civile, enti, associazioni, università, enti di ricerca ed istituzioni che conoscono a fondo il territorio e le comunità in cui operiamo. Ogni anno mobilitiamo in Italia decine di partner locali. In sinergia con loro realizziamo i nostri progetti e ci impegniamo a costruire reti e relazioni durature e improntate alla sostenibilità.

Tutto il lavoro sui partenariati è preso in carico da un’unità specifica di Save the Children che si occupa di curarne il ciclo di vita, dalla selezione sino al termine del partenariato. Save the Children promuove la costruzione di partenariati per rafforzare stabilmente il tessuto socio-­educativo, individuando soggetti qualificati e radicati sul territorio da accompagnare nello sviluppo e nel rafforzamento di competenze, con una costante attenzione al capacity building.

Partner 92 in Italia
Progetti in partnership 168
Staff partner 614 coinvolti nei nostri progetti
Dati al 31/12/2021

Distribuzione geografica delle partnership

Italia 93
Centro 33
Isole 8
Nord 31
Sud 21
Nota: a ogni partner può corrispondere più di un’area geografica nel caso in cui l’operatività si sviluppi su più territori.

Partneship per aree tematiche di intervento

Contrasto alla povertà e sicurezza alimentare 72

di cui:

  • 21 Poverta 0-6
  • 51 Povertà educativa
Protezione 36

di cui:

  • 15 Violenza
  • 7 Tratta
  • 14 Integrazione Minori Migranti
Educazione 30

di cui:

  • 19 Dispersione scolastica
  • 3 Movimento Giovani
  • 8 Nuove tecnologie
Nota: a ogni partner possono corrispondere più aree tematiche

Distribuzione delle partnership per regione

Posizione Partnership
Liguria 2
Piemonte 9
Lombardia 14
Trentino - Alto Adige 1
Veneto 5
Toscana 4
Marche 3
Lazio 24
Abruzzo 2
Campania 6
Puglia 9
Basilicata 1
Calabria 5
Sicilia 4
Sardegna 4

Risk Management

L’Obiettivo di raggiungere i bambini più emarginati e svantaggiati del mondo porta Save the Children ad operare in situazioni di rischio derivanti ad esempio da stati fragili e colpiti dai conflitti, o dalle emergenze umanitarie dove serve intervenire tempestivamente. In questi anni i progetti realizzati della nostra Organizzazione sono aumentati anche grazie alle generosità dei nostri donatori, ma ci espongono sempre più a situazioni di rischio. Nel 2019 Save the Children ha deciso di adottare un modello strutturato e integrato di Risk Management che si basa su tre linee di difesa volte a individuare e gestire minacce e sfide emergenti:

  1. Risk Owner: è il personale di Save the Children, a partire da chi lavora direttamente sul campo (focal point operativo) fino ad arrivare ai Responsabili di Funzione. Ha la responsabilità di valutare i rischi e il loro grado di probabilità, identificare e implementare le azioni di mitigazione e monitorarle nel tempo
  2. Chief Risk Officer (CRO): è deputato all’analisi critica, al consolidamento e all’escalation dei rischi verso il Direttore Generale/Consiglio Direttivo, al coordinamento delle attività e al supporto e formazione
  3. Direttore Generale e Consiglio Direttivo: è l’organo di supervisione complessiva del processo di Risk Management che valida/approva i principali rischi e le relative azioni di mitigazione.

Il modello di Risk Management di Save the Children Italia è stato sviluppato in coerenza con il modello internazionale adottato del movimento globale Save the Children, garantendo l’allineamento agli standard internazionali e favorendo una gestione condivisa dei rischi.

Il nostro modello di Risk Management

 

Prima linea di difesa

Seconda linea di difesa

Terza linea di difesa

 

Risk Owner

Chief Risk Officer (CRO)

Direttore generale e consiglio direttivo

 
Gestione Operativa
Coordinamento
Gestione integrata
Supervisione

Assessment

Mappatura e valutazione
dei rischi
Revisione e consolidameno rischi Revisione e consolidamento integrato rischi

Validazione/approvazione di:
Principali rischi mappati, Azioni di mitigazione, Escalation

Identificazione di ulteriori rischi trasversali    

Management

Identificazione azioni di mitigazione Analisi e gestione delle azioni di mitigazione/incidenti Gestione escalation in coordinamento con in Direttori interessati
Gestione continua dei rischi/incidenti e dell'avanzamento delle azioni di mitigazione Diffusione cultura di risk management  
Formazione e supporto interno    

Reporting

Aggiornamento periodico delle schede rischio Consolidamento reportistica di area Consolidamento reportistica Save The Children
Incident reporting Interfaccia verso il CRO  
 

Focal Point Operativo

Responsabile di funzione

CRO + Responsabile/i di funzione (solo per escalation)

Direttore generale
Consiglio direttivo

CRO: coordina le attività, monitora e gestisce il processo

 

Sicurezza

Il 2021 è stato segnato dalle fluttuazioni della pandemia da Covid-19 ed è stato ancora necessario svolgere un’importante attività di prevenzione del contagio nelle nostre sedi operative e di progetto. Da un lato infatti si è tornati a lavorare nella nostra sede di Roma gradualmente e parzialmente, in virtù dell’applicazione del protocollo di Smart Working definito dall’Organizzazione; per consentire l’utilizzo degli uffici in piena sicurezza, sono state messe in atto misure quali la limitazione delle capienze delle stanze, la distribuzione di DPI, il potenziamento degli interventi di pulizia e disinfezione, fino alla verifica digitale della certificazione verde a seguito dell’introduzione del relativo obbligo stabilito dal Governo per l’accesso ai luoghi di lavoro.

Per quanto riguarda le sedi di progetto, abbiamo svolto una costante attività di accompagnamento dei nostri partner progettuali nell’implementare le diverse misure di contenimento del contagio, che sono state oggetto di numerose modifiche da parte del Governo nel corso del 2021.

Abbiamo pertanto progressivamente aggiornato e condiviso le nostre linee guida per lo svolgimento delle attività indoor e outdoor, abbiamo inviato dotazioni di DPI - distribuendo 12 mila flaconi di gel idroalcolico per la disinfezione delle mani e 80 mila mascherine tra chirurgiche (70%) e FFP2 (30%) destinate alle persone raggiunte nei nostri progetti - svolto webinar di formazione per i nostri partner e sopralluoghi di controllo e verifica della corretta implementazione delle misure di sicurezza.

Il 2021 ha inoltre registrato un nuovo aumento dei flussi migratori in arrivo alle nostre frontiere Nord e Sud. Sotto il profilo della sicurezza, abbiamo in particolare sviluppato un protocollo operativo per i nostri team che svolgono attività di outreach e assistenza ai minori migranti a Ventimiglia.

Infine, nell’ultimo quadrimestre abbiamo iniziato a potenziare la struttura di Safety & Security, che grazie alla sinergia di risorse interne ed esterne consentirà di aggiornare e mettere a sistema processi e procedure, disegnati per garantire la piena sicurezza delle nostre operazioni e al tempo stesso per rispondere alle specifiche caratteristiche delle nostre attività.

Qualità e innovazione per garantire l’impatto

Save the Children si impegna a garantire la qualità dei programmi realizzati, sia attraverso attività di innovazione, ossia generando idee, approcci, strumenti da utilizzare nel proprio lavoro programmatico, sia attraverso attività attività di monitoraggio (monitoring), valutazione (evaluation), responsabilità (accountability) e di continuo apprendimento (learning) - MEAL.

L’innovazione nei programmi di Educazione

Per Save the Children il ritorno a scuola o la ripresa dell’apprendimento, più in generale, è una priorità. L'istruzione è un diritto fondamentale per lo sviluppo di ogni bambino e bambina. Un diritto che li protegge dalla povertà, dalla violenza, dallo sfruttamento e dall'abuso.

Anche prima della pandemia un bambino su sei non poteva andare a scuola. La pandemia ha aggravato questa situazione e insieme ai conflitti e ai cambiamenti climatici rappresenta una combinazione letale per la sfida educativa e per lo sviluppo futuro delle nuove generazioni.

Nel corso dell’anno abbiamo avviato una serie di interventi e approcci innovativi sul tema dell’educazione.

Learning Tree: un’App rivolta ai minori più difficili da raggiungere

Learning Tree è un’applicazione per cellulari a basso costo, utilizzabile da parte di insegnanti e bambini e bambine. È pensata per facilitare l’accesso a contenuti per l’apprendimento nel caso di gruppi difficili da raggiungere, tra cui i minori migranti. L’applicazione si caratterizza per la sua unicità legata ad alcune caratteristiche che permettono agli utenti di accedere a contenuti dovunque e in qualsiasi momento. Nel 2021, Learning Tree è stato sperimentato come progetto “pilota” in Pakistan e Colombia e, da allora, ha raggiunto centinaia di bambini fuori dalla scuola con i contenuti di Return to Learning sull'applicazione mobile.

Come funziona la App e le sue caratteristiche distintive
  • Gli insegnanti possono rafforzare l’apprendimento attraverso l’accesso a contenuti customizzati sulla base delle capacità e livello di apprendimento dei bambini.
  • I caregivers possono accedere ai contenuti e seguire i bambini e le bambine anche a casa.
  • Gli insegnanti possono sviluppare le loro capacità professionali attraverso l’accesso a contenuti e risorse pensati per rispondere alle loro esigenze specifiche.
  • Lo staff di Save the Children può usare la App come amministratore per identificare e diffondere feedback dalla comunità in tempo reale, monitorare e valutare i dati raccolti.
  • Cura dei contenuti: a partire da un’analisi iniziale, gli utenti possono accedere ad attività e risorse tenendo conto delle loro capacità, punti di forza e bisogni.
  • Online and offline: la App può essere utilizzata con flessibilità sia in presenza di una connessione sia senza, garantendo quindi l’accesso anche alle comunità più marginalizzate e assicurando che i materiali possano essere utilizzati in classe e a casa, con la possibilità per insegnanti e caregivers di seguire il minore nel percorso curriculare.
  • Scalabilità: la App è disegnata in modo tale da permettere un facile adattamento e integrazione di approcci e strumenti vari nel programma Learning Tree e quindi per facilitarne l'uso su scala.

Inclusive Education Resources and Toolkit

La novità della proposta formativa del 2021 è stato il format del Walking Team Coaching: un incontro di 4 ore, l'Inclusive Education Resources and Toolkit,una risorsa sviluppata da Save the Children Italia e Save the Children Svezia, in collaborazione con la società di consulenza Learn More, per offrire al personale che lavora nei programmi di educazione idee e risorse per integrare l'inclusione nei loro progetti. In seguito a un lavoro di due anni, durante i quali le fasi di consultazione hanno coinvolto decine di esperti di Membri e Country Offices, il toolkit è ora disponibile in accesso libero sul sito del Resource Center. L’Inclusive Education Resources and Toolkit è consigliato sia per il personale di Save the Children sia per i partner e a tutte le organizzazioni e le istituzioni che lavorano in educazione e fornisce raccomandazioni e risorse per rafforzare i programmi di educazione inclusiva di qualità sia per la fase prescolare che nella scuola primaria, anche in contesti di emergenza. Il toolkit si basa su un'analisi completa delle lacune identificate nei materiali disponibili a livello globale e su una revisione degli standard internazionali, delle risorse e dei modelli innovativi e adattivi di programmazione di educazione inclusiva già in uso da Save the Children e altre organizzazioni (INEE, Plan International, UNESCO, USAID e altre). Il Toolkit sarà tradotto in spagnolo, francese ed arabo e verranno sviluppati un sito web e una App per permetterne un più ampio utilizzo.

Catch-up clubs: programmi innovativi per affrontare la sfida dell’educazione

I Catch-Up Clubs sono programmi innovativi che uniscono interventi con un focus sull’educazione e apprendimento ad interventi volti a proteggere i minori grazie ad attività di community case management, ovvero attività di gestione e presa in carico individuale dei bisogni dei minori a partire dalla comunità in cui si trovano. Queste attività prevedono, ove necessario, anche supporto psicologico per i minori e i loro familiari e interventi di supporto economico per le famiglie più povere.

Come funzionano i Catch-Up Clubs
  1. Apprendimento basato sul divertimento
  2. Classi o attività organizzate sulla base delle abilità e non dell’età
  3. Collegamento ai servizi sociali, sulla base dei bisogni identificati e non di ipotesi
  4. Azioni volte ad affrontare problemi economici

La formazione - Teaching at Right Level - ricevuta da Save the Children mi ha aiutato ad acquisire capacità e fiducia nell'insegnare lettere, suoni e sillabe agli studenti. Ora coordino 8 Catch-Up Clubs e sto sviluppando le mie abilità per diventare un insegnante di professione.

Mr. Suubi Timothy,
Community Learning Facilitator, Uganda

Principali numeri e risultati raggiunti

Paesi 2 I programmi sono stati realizzati in Uganda e in Colombia.
Minori raggiunti direttamente 6.234 A cui si aggiungono 17436 minori raggiunti indirettamente.
 
Adulti raggiunti direttamente 2.015 A cui si aggiungono 13468 adulti raggiunti indirettamente.
85 % I minori coinvolti che hanno completato il percorso educativo previsto
50 % I minori coinvolti che hanno raggiunto il livello di apprendimento previsto per fascia d’età già dopo il primo ciclo di incontri
80 % I minori coinvolti che hanno raggiunto un livello di alfabetizzazione e di calcolo adeguati
Si è inoltre notato che i minori con un livello di competenze inferiore hanno ottenuto i migliori risultati, ovvero hanno segnato i maggior progressi.

Transizione

Save the Children Italia, per il periodo strategico 2019-2021, ha identificato la Transizione verso l'educazione primaria come un'area di particolare interesse da approfondire e sviluppare. Frutto di tale lavoro è stato la realizzazione di una guida che accompagni gli addetti ai lavori nell'identificazione delle attività a sostegno di una transizione efficace e suggerisce anche alcuni strumenti per poter misurare la qualità dell'intervento. Il fenomeno della transizione, con l’ingresso dei bambini e delle bambine nel primo ciclo di studi obbligatorio, è un processo che avverrà in ogni caso, ma abbiamo sentito la necessità di intervenire per agevolarne il corso, renderlo fluido e aiutare gli attori coinvolti a pianificare e realizzare le migliori soluzioni possibili. Una buona transizione significa costruire competenze, preparando i bambini e le bambine alla scuola, con un coinvolgimento attivo delle famiglie e della comunità. La guida, che include indicazioni di attività e strumenti per la misurazione dei risultati, è stata proposta e discussa con esperti a livello globale, rivista e poi condivisa nella sua versione finale con gli Uffici Paesi (Country Offices) con cui lavoriamo, a novembre 2021.
Cerchiamo sempre di fare del nostro meglio per produrre un impatto positivo sulla vita di bambini e ragazzi, delle loro famiglie e comunità, e riconosciamo la necessità di imparare dagli errori e di rispondere sempre del nostro operato nei confronti delle persone raggiunte dai nostri interventi, dei nostri partner e sostenitori.

La sfida del lavoro minorile: come misurarne l’impatto?

Save the Children e Ferrero sono impegnati ad affrontare il lavoro minorile in Costa d’Avorio nell’ambito della filiera del cacao grazie a un programma multisettoriale di educazione, protezione, livelihoods (contrasto alla povertà e sicurezza alimentare) e salute che intende prevenire questa sfida e trasformare i rischi in opportunità e creare valore nel territorio e presso le comunità di riferimento. Anche nell’ambito di tale programma, come prassi di Save the Children, viene applicato l’approccio MEAL ­- Monitoring, Evaluation, Accountability and Learning volto a garantire un lavoro efficace e di qualità attraverso attività di monitoraggio (monitoring), valutazione approfondita degli interventi (evaluation), responsabilità (accountability) e un processo di continuo apprendimento (learning).

Nel 2021, in particolare, sono stati sviluppati strumenti per la raccolta e l’analisi dei dati necessari a garantire una conoscenza approfondita del problema, la conseguente capacità di prendere decisioni informate, di rispondere con responsabilità e trasparenza nei confronti di tutte le persone che raggiungiamo e la possibilità di migliorare la qualità degli interventi realizzati. Attraverso un’analisi di rischio e di vulnerabilità, sono state identificate le prime 32 comunità per l’attuazione del progetto ­ su un totale di 65 comunità che verranno coinvolte nel programma nell’arco dei prossimi 5 anni ­ e 900 famiglie considerate le più vulnerabili, a cui saranno rivolti in particolare gli interventi. La realizzazione di un’analisi approfondita ­ uno Studio di Baseline - ha inoltre permesso di identificare la situazione e i bisogni di queste comunità e famiglie e raccogliere informazioni sull’incidenza e le caratteristiche del lavoro minorile, rilevando che più della metà dei bambini intervistati (53%) ha dichiarato di essere coinvolta nella coltivazione e raccolta del cacao e che in molti casi questa pratica include attività pericolose (25%) e ambienti insicuri (47%).

È stata, inoltre, condotta un’attività di supporto tecnico rivolta anche ai partner e fornitori di Ferrero attivi nella filiera agricola del cacao in Costa d’Avorio e Ghana e che realizzano progetti di sviluppo nelle comunità. In particolare, dopo aver svolto una valutazione della loro esperienza e delle competenze, è stato sviluppato un programma di formazione per rafforzare le loro capacità con una serie di webinar sulle varie componenti tecniche programmatiche ed è stata creata una biblioteca online di risorse alle quali accedere per migliorare i loro interventi volti a prevenire o affrontare il lavoro minorile.

La Teoria del Cambiamento in un programma sulla resilienza economica legata alle crisi climatiche

RED (o Resilient Economic Develpment gains) è un progetto quinquennale (2019 – 2024) implementato da Save the Children che si rivolge alle famiglie rurali povere del distretto di Zomba (Malawi) che hanno bambini sotto i cinque anni e che sono a rischio di malnutrizione e insicurezza alimentare. L’approccio si articola intorno al rafforzamento e alla diversificazione dei mezzi di sostentamento per garantire alle famiglie una fonte di reddito prevedibile per provvedere al fabbisogno delle loro famiglie.

RED vuole anche promuovere una buona nutrizione attraverso attività di sensibilizzazione e garantire una buona gestione delle risorse naturali come prima linea di difesa dagli effetti del cambiamento climatico.

RED prevede anche l’adozione di trasferimenti di denaro per proteggere le persone colpite da crisi – economiche, climatiche e di altra natura – e consentire loro di mantenere un sufficiente consumo alimentare.

Per garantire un impatto positivo abbiamo applicato la Teoria del Cambiamento di Save the Children:

Essere la voce dei bambini

Beneficiari principali del progetto sono i giovani di 15­24 anni, il cui sviluppo economico viene promosso attraverso la costruzione di competenze personali e tecniche rilevanti per il mercato del lavoro locale. Le competenze personali sono volte anche a facilitare la formazione della voce dei giovani e consentire loro una transizione nel mondo adulto. RED lavora inoltre per il miglioramento dello status nutrizionale dei bambini in età prescolare e degli adolescenti. Il progetto ha infine una forte componente di advocacy che mira a incentivare la partecipazione di adolescenti e giovani al dialogo politico, affinché questi chiedano una migliore gestione delle risorse naturali per garantire la sostenibilità dei sistemi alimentari e delle diete sane.

Essere innovativi

RED presenta numerose innovazioni dal punto di vista degli interventi programmatici. Un esempio è l’uso di cash per rispondere a crisi umanitarie e per supportare il sistema di protezione sociale nazionale, estendendo il bacino di utenza o il valore delle somme da trasferire ai beneficiari sulla base dei bisogni contestuali. Altre innovazioni afferiscono alla promozione di diete sostenibili attraverso azioni di social behavioural change, dove i beneficiari descrivono le problematiche legate al consumo di diete sane, definiscono i comportamenti che ostacolano una buona gestione delle risorse naturali, vitali per la produzione alimentare, e disegnano strategie per promuovere l’adozione di buone pratiche alimentari.

Raggiungere risultati su larga scala

RED utilizza il common approach Household Economy Analysis (HEA) per analizzare l’impatto degli interventi sulla resilienza delle comunità. Si tratta di uno degli approcci particolarmente efficaci, innovativi e vincenti adottati a livello globale da Save the Children nel lavoro con le famiglie dei piccoli agricoltori. Questo approccio consente al progetto di garantire standard qualitativi di alto livello e di poter quantificare l’impatto sullo sviluppo economico delle fasce più vulnerabili della popolazione. HEA inoltre può servire come punto d’ingresso per la scalabilità del RED in paesi che già utilizzano il common approach.

Lavorare in partnership

Il RED mira a costruire partnership strategiche con attori del mercato per la produzione e commercializzazione di prodotti agricoli. Allo stesso tempo, lavora in stretta collaborazione con attori istituzionali locali per creare un ambiente favorevole allo sviluppo economico dei piccoli agricoltori e per migliorare il coordinamento dei sistemi di allerta. Un’altra importante partnership riguarda la collaborazione tra Save the Children e il Laboratory for Effective Anti-Poverty Policies (LEAP) Bocconi per valutare l’impatto del progetto.