Introduzione

"Perseveranza" è stata la parola dell’anno 2021 secondo il Cambridge Dictionary, la più ricercata in tutto il mondo e definita come “lo sforzo continuo per fare o ottenere qualcosa, anche quando è difficile o richiede molto tempo”.

Il 2021 è stato un altro anno complesso, una tempesta perfetta: pandemia, conflitti nuovi e cronicizzati e crisi climatica hanno accelerato le disuguaglianze in tutto il mondo.

Le bambine e i bambini nelle aree più svantaggiate del nostro pianeta sono le principali vittime di ognuna di queste crisi, ed è verso la tutela e la costruzione del loro futuro che si dirige il nostro sforzo continuo, il nostro perseverare.

Nel 2021 milioni di minori hanno dovuto fare i conti con le conseguenze del Covid-19, tra cui soprattutto l’aumento della povertà materiale e, di conseguenza, della povertà educativa. Un secondo anno di istruzione a singhiozzo o del tutto interrotta ha pericolosamente esposto ragazze e ragazzi con minori opportunità al fenomeno dell’abbandono scolastico e generato una vera e propria perdita consistente in termini di sviluppo cognitivo, socio-emozionale, fisico. Le conseguenze sull’istruzione sono drammaticamente visibili, con i bambini più poveri maggiormente colpiti in una emergenza educativa che ha ampliato i divari tra i Paesi e all’interno dei Paesi stessi. In Italia, il luogo in cui si nasce condiziona il presente e il futuro di ogni bambino. La vita diventa subito una corsa ad ostacoli, dall’accesso all’asilo, alla mensa scolastica, alle opportunità educative extrascolastiche. Anche le competenze digitali, necessarie ai nostri ragazzi per “navigare” la realtà on-line e off-line, risultano essere molto basse rispetto alla media UE. Un dato preoccupante, perché per i nostri giovani essere cittadini attivi non può prescindere da una consapevolezza nell’utilizzo degli strumenti digitali. E proprio per questo, come Save the Children, siamo intervenuti con “Connessioni Digitali”, un progetto che ci ha visto lavorare con il Ministero dell’Istruzione e ha coinvolto 100 scuole, in città piccole e grandi d’Italia, con l’obiettivo di migliorare le competenze digitali di ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di primo grado da nord a sud del Paese.

Se oggi i nostri occhi guardano con continua preoccupazione la guerra che imperversa alle porte dell’Europa, il conflitto ucraino è solo l’ultimo di un lungo elenco di combattimenti che nel 2021 hanno messo drammaticamente a rischio il presente e il futuro di intere generazioni. Milioni di bambine e bambini in tutto il mondo vivono in zone di guerra e non hanno mai conosciuto la pace, con conseguenze irreparabili sulla loro salute mentale. Dalla Siria, dove si combatte da dieci anni, all’Afghanistan, dove l’escalation delle violenze iniziata ad agosto ha spinto ancora di più il Paese in una gravissima crisi alimentare, allo Yemen al Myanmar e tanti altri Paesi che potrebbero riempire pagine intere. Le guerre causano poi violente migrazioni e, mentre assistiamo all’esodo dei profughi ucraini con la più grande crisi migratoria in Europa dal dopoguerra, non possiamo dimenticare i migranti siriani, afghani e di altre nazionalità che hanno dovuto affrontare crudeli respingimenti, ai confini dell’Europa, nel pieno dell’inverno bielorusso. Non possiamo né vogliamo accettare un’accoglienza diversa a seconda della provenienza di chi fugge, vogliamo sempre “accendere lanterne verdi” che facciano sentire accolti e al sicuro tutti i bambini e le bambine costretti a lasciare le loro case e i loro affetti. Perché l’Europa sia la culla dei diritti per tutti. In tutti questi Paesi martoriati, e non solo, i nostri operatori sul campo cercano ogni giorno di raggiungere i minori più vulnerabili e con instancabile coraggio e passione non smettono mai di portare supporto immediato e operare affinché siano garantiti protezione, assistenza sanitaria, e un duraturo accesso all’istruzione.

Non solo pandemia e guerra, ma anche emergenza clima. E la crisi ambientale è una crisi intergenerazionale, perché senza un’azione immediata il pianeta che i nostri ragazzi abiteranno non sarà certo a misura di bambino. Il nostro rapporto “Nati in crisi climatica”, lanciato a settembre 2021 e prodotto con la partecipazione e le testimonianze di un gruppo di bambini tra i 12 e i 17 anni provenienti da Albania, Bangladesh, Cile, El Salvador, Guatemala, Kosovo, Norvegia, Somalia, Sri Lanka, Stati Uniti e Zambia, evidenzia proprio l’urgenza di difendere i diritti di tutti coloro che vivono soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito e che, pur essendo i minori responsabili della crisi climatica, ne subiscono gli effetti più schiaccianti e dirompenti. Ed è soprattutto la voce dei ragazzi e la loro partecipazione attiva, anche attraverso la Youth4Climate, che dobbiamo sostenere e spingere. I nostri giovani hanno una sensibilità e una conoscenza molto radicata sul tema ambientale, non solo perché si documentano costantemente, ma perché la vivono sulla loro pelle ogni giorno.

Il 2021 ha però portato anche importanti possibilità di crescita per l’Europa e per l’Italia. Siamo di fronte ad un punto di svolta per invertire la rotta. Il PNRR, ad esempio, combinato alla nuova programmazione dei fondi europei e alla Child Guarantee, è un investimento complessivo sull’infanzia che non ha precedenti dal dopoguerra ed in questo contesto va considerato anche un rinnovato sforzo dell’Organizzazione a lavorare in rete e a promuovere collaborazioni e alleanze.

Esistono i presupposti per compiere un salto in avanti, per implementare una strategia di investimenti pubblici e privati che consideri finalmente l’infanzia e l’adolescenza come risorse alla base della costruzione del futuro del Paese. Dobbiamo investire bene, a partire dai territori più svantaggiati e concentrandoci sulla crescita dei talenti: i nostri bambini e le nostre bambine.

Questo è un bilancio che guarda all’anno appena trascorso, ma che ci mette di fronte nuove sfide per affrontare il presente e il futuro. E nel chiudere queste righe, tornano in mente le parole di Mustaza, un ragazzino afghano di 15 anni incontrato alla frontiera Nord dell’Italia: “Sono arrivato fino a qui facendo un passo alla volta e non so ancora dove voglio arrivare, ma so che se continuo ad andare avanti, raggiungerò un posto dove potrò essere felice. Sempre un passo alla volta”.

Le bambine, i bambini e gli adolescenti in Italia e nel mondo sono la nostra più grande fonte di ispirazione e motivazione: coraggiosi protagonisti delle loro vite, nonostante ciò che succede intorno a loro perseverano nel guardare al futuro con speranza. A noi il dovere di renderlo possibile, realizzabile e sostenibile.