Bambine e bambini durante le attività nel Punto Luce di Torre Maura, Roma
credits: Lorenzo Pallini per Save the Children

Come tuteliamo i minori

Essere un’Organizzazione sicura per i minori è la nostra missione. Policy, codice di condotta e procedure per la segnalazione di abusi e comportamenti inadeguati sono gli strumenti che permettono a Save the Children di fare tutto quanto è in nostro potere per prevenire, segnalare e rispondere a situazioni che possono rappresentare un rischio per i bambini.

Questo significa che:

  • tutti coloro che collaborano a qualsiasi titolo con Save the Children devono essere resi pienamente consapevoli dell’esistenza di rischi di abuso e sfruttamento, in particolare sessuale, a danno dei bambini e degli adolescenti
  • l’Organizzazione si impegna al massimo al fine di prevenire, riferire e gestire ogni possibile rischio e problema
  • il nostro staff e quello dei nostri partner devono dimostrare standard di comportamento irreprensibili, sia nella vita privata che professionale

Child Safeguarding Policy

Politiche di comportamento per tutti coloro che operano per e con Save the Children:

Sensibilizzazione

Essere consapevoli delle problematiche legate all’abuso e allo sfruttamento sessuale e dei rischi per i minori a queste connesse

Prevenzione

Minimizzare i rischi al fine di prevenire eventuali danni sui minori

Segnalazione

Avere chiaro quando segnalare un sospetto abuso e quali azioni intraprendere

Risposta

Garantire un intervento efficace in risposta ad ogni segnalazione di presunto abuso

Ampliamento della nostra accountability in ambito di tutela

Save the Children ha espresso nel 2021 un posizionamento quadro complessivo, documento in cui sono descritti e riassunti i principi chiave e gli standard che orientano e sostanziano l’impegno dell’Organizzazione nel tutelare:

  • le persone raggiunte da sfruttamento sessuale, abuso, molestie, intimidazioni e comportamenti caratterizzati da sopraffazione o discriminazione
  • il proprio staff, rappresentanti e volontari quando le sopra menzionate condotte sono agite internamente tra di essi.

Si tratta di un quadro riassuntivo di tutte le policy che l’Organizzazione ha adottato, le possibili violazioni coperte e i canali di segnalazione da queste previste. Uno strumento rivolto a tutti i membri dello staff, ai rappresentanti, ai volontari e ai visitatori di Save the Children e di tutti i suoi partner, che ricorda anche gli elementi fondamentali della condotta che deve essere tenuta dallo staff, dai rappresentanti e dai volontari di Save the Children per prevenire violazioni e, nel caso, rispondervi in maniera adeguata.

Questo posizionamento ha potuto beneficiare anche della Policy per la protezione da sfruttamento sessuale, abuso e molestie (PSEAH Policy), approvata il 30 aprile 2021, rivolta specificamente agli adulti (+18 anni) raggiunti dai nostri progetti. Save the Children, infatti, sostiene i propri beneficiari minorenni anche a cavallo del compimento dei 18 anni in modo da accompagnare e rendere efficace il loro percorso educativo e di protezione. Coinvolge altresì nei propri progetti gli interi nuclei familiari, al fine di assistere nel modo migliore i minori.

Le 5 componenti chiavi della nostra accountability in ambito di safeguarding

Codice etico

Definisce l’insieme dei valori ai quali si ispira l’Organizzazione per raggiungere i propri obiettivi

Policy tutela dei minori (CSP)

Tutela i beneficiari minorenni da abuso, sfruttamento sessuale e malpratica

Policy protezione da sfruttamento sessuale, abuso e molestie (PSEAH)

Tutela i beneficiari adulti da abuso, sfruttamento sessuale, molestie, sopraffazioni, comportamenti intimidatori

Policy anti-molestie e intimidazioni

Tutela staff, rappresentanti e volontari da molestie, sopraffazioni, comportamenti intimidatori

Policy segnalazione (whiste-blowing)

Garantisce sicurezza e tutela allo staff, rappresentanti e volontari che segnalano violazioni previste dalle policy dell’Organizzazione

L’accountability in tutti i processi e i sistemi gestionali interni per garantire la sicurezza dei minori e delle altre persone raggiunte +18

Un chiaro sistema di monitoraggio nazionale ci consente di seguire e supportare costantemente i nostri operatori e i nostri partner nell’attuazione di tutte le misure di Safer Programming previste che, dal 2021, vedono raggiunti anche persone +18, con particolare attenzione alle misure di reclutamento sicuro, cioè nella fase di individuazione e di selezione dei nuovi operatori. Il nostro impegno è, infatti, garantire che ogni singola attività progettuale o iniziativa a diretto contatto con le persone raggiunte sia sempre realizzata nel rispetto degli standard di tutela contenuti nella Child Safeguarding Policy e da oggi anche nella PSEAH Policy e, al contempo, che siano applicate concrete strategie di mitigazione del rischio di malpratica, abuso e sfruttamento in danno dei minori raggiunti, soprattutto da parte di adulti in posizione fiduciaria.

Per continuare a garantire misure effettive di Child safeguarding, nel 2021 abbiamo soprattutto rafforzato le nostre capacità interne relative agli ambienti e agli strumenti digitali con particolare attenzione a come applicarli al meglio nella formazione a distanza e nell’analisi dei rischi specifici che poteva comportare l’intensificazione del loro utilizzo da parte dei bambini e ragazzi e all’interno delle nostre attività di programma. Un particolare focus nel corso dell’anno ha riguardato l’applicazione di misure di Child safeguarding specificamente ritagliate sul ruolo e le attività svolte da un grande numero di volontari impegnati a sostenere attivamente la nostra missione a diretto contatto con i minori. In particolare, i volontari sono stati selezionati e reclutati in modo sicuro, è stata creata una piattaforma formativa specificamente loro indirizzata, comprensiva di una sezione dedicata al Child safeguarding e, non ultimo, è stato loro offerto supporto e monitoraggio costante per sapere sempre come operare in modo sicuro. In partenariato con Social HUB abbiamo garantito che la nostra comunità di apprendimento ed il nostro sistema di formazione, in particolare quella approfondita live, si potesse realizzare in DAD in modo efficace, rafforzando la nostra capacità in continuità con il 2020.

L’analisi dei dati relativi alla gestione delle segnalazioni pervenute centralmente al safeguarding team tra gennaio e dicembre 2021 e riferite alle attività programmatiche svolte in Italia, rappresenta un’ulteriore conferma dell’impegno di Save the Children nei confronti dei minori. 66 segnalazioni hanno riportato sospetti maltrattamenti da parte di persone non collegate alla nostra Organizzazione (ad esempio familiari, insegnanti, conoscenti, coetanei). Tutte le segnalazioni sono state seguite in modo tempestivo, quando necessario in collaborazione con i servizi sociali e con le forze dell’ordine, con l’impegno di tutelare le potenziali vittime in ogni fase del percorso. Tre segnalazioni invece hanno riguardato personale dei nostri partner. La prima, per sospetta tratta di essere umani ai fini di sfruttamento economico, è stata riferita alle autorità giudiziarie e in corso di accertamento; la seconda, relativa alla violazione della privacy di un minore tramite pubblicazioni di foto senza il suo permesso, è risultata provata e ha previsto il rafforzamento interno delle procedure del partner al fine di evitare la reiterazione di queste violazioni; la terza, relativa all’ utilizzo di violenza fisica in ambito educativo, a seguito di approfondimenti effettuati, si è dimostrata non sostanziata. Un’ ultima segnalazione ha riguardato una persona coinvolta nel sostegno a distanza di un minore, sospettata di aver messo in atto comunicazioni scritte non adeguate. Anche in quest’ultimo caso la violazione è risultata non sostanziata.

Child safeguarding 2021: i numeri del nostro sistema di monitoraggio

Persone censite in totale 2.620

Censimento

Persone in forza a Save the Children Italia in qualità di staff, consulenti, volontari di programma e volontari campaigning 72 % 1891 persone:
  • 100% ha sottoscritto la Child Safeguarding Policy
  • 91% è in regola con i check penali richiesti
  • 97% ha ricevuto e completato la formazione di base
Persone in forza ai partner del Progamma Italia: 29 % 729 persone:
  • 96% ha sottoscritto la Child Safeguarding Policy
  • 81% è in regola con i check penali richiesti
  • 89% ha ricevuto e completato la formazione di base

Formazione

Persone 1.995 Persone (staff, coordinatori, volontari della nostra Organizzazione e dei nostri partner) coinvolte nella formazione di base a distanza attraverso la piattaforma Child Safeguarding Policy online e la piattaforma dedicata ai volontari.
Persone 670 Persone che hanno beneficiato di più di 80 ore di formazioni tematiche specifiche face to face “live” attraverso training realizzati in didattica a distanza

Segnalazioni

Segnalazioni totali 70 Segnalazioni relative a 89 minori equamente distribuite tra maschi e femmine.
Coinvolte tutte le fasce di età (fino ai 18 anni), con preponderanza della fascia 6­10 (30%) e 0­5 (21%).
La nazionalità italiana è la più rappresentata (29%), seguita da quella tunisina (15%).

Principali motivi di segnalazione

Violenza assistita 23 %
Abuso fisico 20 %
Malpratica 11 %
Abuso sessuale 7 %
Altri incidenti di child-safeguarding 39 % Comprende abuso psicologico, grave disagio sociale e piscologico, fuga da comunità e/o da casa, trascuratezza, violazione codice di condotta.

La promozione dei Sistemi di Tutela in Italia

Come Organizzazione che si batte per i diritti dei minori siamo impegnati a fare in modo che si rafforzi, a livello nazionale, la consapevolezza di assicurare la tutela dei bambini e degli adolescenti in tutti i loro ambienti di vita e la necessità che ogni organizzazione e istituzione che lavora a diretto contatto con minori si doti di una propria Policy di Tutela dei bambini e delle bambine e relativo Sistema di Tutela.

Il rischio di maltrattamento all’infanzia e all’adolescenza resta alto in tutti i contesti e luoghi frequentati da bambini, bambine e adolescenti, oggi ancor più amplificato anche dalle conseguenze sociali ed economiche della crisi generata negli ultimi due anni dalla pandemia da Coronavirus, rende sempre più necessario la messa in sicurezza delle attività per i più piccoli da possibili rischi e di garantire loro la protezione a 360 gradi, compresa la sicurezza da possibili violenze, maltrattamenti e abusi sia on line che offline.

Dal Manifesto 10 in Condotta al Rapporto per la diffusione di sistemi di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza

Come possiamo rendere sicure e protettive le attività che realizziamo a diretto contatto con i minorenni a partire dagli ambiti frequentati dai bambini e bambine? A questa ed altre domande abbiamo cercato di rispondere con il Rapporto Come costruire una comunità educante in grado di tutelare bambini e bambine. Rapporto per la diffusione di sistemi di tutela dell’infanzia e dell’adolescenza (Child Safeguarding) in tutti i contesti educativi.

Il Rapporto nasce dal lancio del Manifesto 10 in Condotta - Dieci passi per tutelare bambine, bambini e adolescenti promuovendo comportamenti corretti da parte degli adulti di riferimento promosso nel 2020 da Save the Children e sottoscritto da un insieme di organizzazioni che intendono mettersi direttamente in gioco per rafforzare la prevenzione degli abusi a partire dai propri ambiti di intervento e, allo stesso tempo, promuovere la diffusione e l’applicazione di un sistema di tutela in tutto il Paese, anche nel rapporto con le istituzioni. Questo rapporto è la prima iniziativa dell’Alleanza e racconta - a partire da un questionario di autovalutazione somministrato alle organizzazioni firmatarie - quale sia lo stato di applicazione dei sistemi di tutela al loro interno. La ricchezza di ambiti di applicazione di questi sistemi che caratterizza le nostre organizzazioni permette di leggerli in modo trasversale, nello sport, nelle scuole e nei servizi della prima infanzia, nei servizi di accoglienza e di lavorare su diversi punti condivisi per monitorare lo stato di salute della tutela interna e affinché ciascuno faccia la propria parte per la protezione dei bambini e delle bambine con cui entriamo in contatto.

Alleanza 10 in condotta - Stato di applicazione dei Sistemi di Tutela

Principali risultati del rapporto a partire da un questionario di autovalutazione somministrato alle organizzazioni firmatarie

Adozione formale di una CSP

Totale delle organizzazioni che negli ultimi anni si sono dotate o si stanno dotando di una Child Safeguarding Policy 60 %
Di queste:
20 % Ha dichiarato di aver adottato da più di tre anni una Policy di Child Safeguarding
10 % Ha dichiarato di aver adottato da meno di tre anni una Policy di Child Safeguarding.
30 % Ha dichiarato di essere in via di definizione di una propria Policy.

Misure di Child Safeguarding attive e formalizzate

Tra le organizzazioni che dichiarano di avere una Child Safeguarding Policy, le misure specifiche vigenti e formalizzate al loro interno riguardano principalmente:
Indicazioni sul comportamento da tenere con i beneficiari minorenni da meno di tre anni 73 %
Sensibilizzazione e formazione tematica specifica 67 %
Misure per il reclutamento sicuro 57 %

Procedure di segnalazione

Il 60% conferma che la propria organizzazione adotta indicazioni chiare, formalizzate e diffuse rivolte allo staff e/o ai partner su come e a chi segnalare in maniera confidenziale potenziali abusi, mentre circa il 40 % non ricorre a tali indicazioni.
Organizzazioni che adottano le procedure 60 %
Organizzazioni che non adottano le procedure 40 %

L’Alleanza 10 in condotta è composta dalle seguenti organizzazioni:

ACLI Milano, Associazione Civitas Solis, Associazione EaSlab Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione sull’Educazione allo Sviluppo, Associazione Futuro Domani, Associazione Gianfrancesco Serio, Associazione Kreattiva, Associazione Mama Happy ­- Centro Servizi Famiglie Accoglienti, Associazione e Cooperativa Sociale Vides Main onlus, A.P.S. C.G.D. Napoli, A.P.S. il Melograno Centro informazione Maternità e Nascita, Centro Tau, CESVI, CIAI Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, Cooperativa Sociale Antropos, Cooperativa CISV Solidarietà, Cooperativa Sociale E.D.I. Onlus, Cooperativa Sociale Equality, Cooperativa Itaca, Cooperativa Sociale L’Orsa Maggiore, Cooperativa Sociale Santi Pietro e Paolo, CSI Centro Sportivo Italiano, E.V.A. Società Cooperativa Sociale, Fondazione Arché Onlus, Laboratorio Zen Insieme, Mitades APS, Oxfam, Pianoterra Onlus, Polo9, Salesiani per il sociale, Save the Children Italia, Terres des Hommes, UISP Unione Italiana Sport Per Tutti.

Il programma Safer Communities e il progetto PRISMA

Abbiamo dato continuità al programma Safer Communities supportando nuove organizzazioni e realtà nazionali nel dotarsi di una propria Child Safeguarding Policy e nel metterla a sistema all’interno delle proprie strutture, con l’obiettivo di rendere sicure le attività, prevenire, mitigare e gestire tempestivamente ogni possibile rischio. Queste azioni le abbiamo realizzate anche nell’ambito dei progetti finanziati dall’impresa sociale Con i Bambini, dove in qualità di expert di Child Safeguarding, supportiamo tre realtà nazionali (Associazione Pianoterra Onlus; Coop. sociale La Goccia Onlus, Associazione Cante di Montevecchio Onlus) destinatarie del finanziamento nel dotarsi di un proprio sistema di tutela. Per rispondere inoltre ai bisogni e alle sfide dei territori, nell’ambito del progetto PRISMA - finanziato dalla Direzione Generale Giustizia della CE iniziato nel 2020 e in corso nel 2021 - Save the Children e i suoi partner hanno proseguito il loro impegno nella costruzione di Sistemi di Tutela territoriali (SdTt) costituiti da procedure efficaci e buone pratiche condivise dalle reti di organizzazioni e istituzioni locali che hanno lo scopo di assicurare che i minori con cui vengono in contatto siano sempre protetti e tutelati da maltrattamenti e abusi e che le potenziali situazioni di vulnerabilità o disagio siano prese in carico in maniera tempestiva e multidisciplinare. L’impegno nella costruzione di SdTt è continuato anche attraverso la partecipazione di Save the Children nel progetto RESPIRO - Rete di Sostegno per Percorsi di Inclusione e Resilienza con gli Orfani speciali, finanziato nel 2021 dall’impresa sociale Con i Bambini, e che vedrà la nostra Organizzazione coinvolta nello sviluppo di SdTt in 6 regioni del Sud Italia beneficiarie del progetto.

Altre iniziative per la promozione, diffusione e applicazione dei Sistemi di Tutela territoriali

Nel 2021 Save the Children, in qualità di membro dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e pornografia minorile istituito presso il Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha contribuito alla definizione del Piano Nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori e partecipato attivamente al Tavolo tecnico per la co-costruzione e la promozione di una policy per la tutela dei minori nel mondo dello sport istituito dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La nostra Organizzazione è stata fra i partner che hanno contribuito agli obiettivi dell’azione pilota co-finanziata dalla Commissione Europea – Unità Sport e realizzata da FIDAL- Federazione Italiana di Atletica Leggera nel biennio 2020-21, tramite il Progetto Geopard: una community di giovani runner europei volta a rafforzare l’idea di sport e di corsa come strumento per superare barriere sociali e prevenire discriminazioni, violenze, esclusioni e ogni fattore di rischio che possa condurre a fenomeni di radicalizzazione. Grazie alle Linee Guida e alla Child Safeguarding Policy realizzate insieme, Geopard è una piattaforma dove praticare sport in sicurezza e per divertirsi “onlife”.

La Federazione Italiana di Atletica Leggera, all’interno del settore di progettazione europea, è la prima istituzione sportiva nazionale a dotarsi di questo strumento [la policy per la tutela dei minori della community di giovani runner del progetto Geopard], convinta della sinergia positiva che può stimolare. Siamo particolarmente felici di collaborare con Save the Children in una fase storica in cui lo sport rappresenta uno strumento essenziale per ripristinare i legami e la socialità tra i giovani e in cui il suo linguaggio universale può rendere territori e comunità sempre più sicuri, coesi e inclusivi in tutta Europa.

Marco Pietrogiacomi, Responsabile Area Amministrativa e Territorio FIDAL